Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVI, nr. 172 – dicembre 2012

Presepio

Dopo San Francesco occupa un posto di rilievo nella nostra vita la presentazione mistica dell’evento attorno la nascita del Sigmore Gesù. Gli italieni dicono „presepe” a tale scena, noi ungheresi nominiamo il luogo di nascita, Betleemme a quest’opera familiale,che per i più piccoli è così importante e magnifica. A Roma ogni anno vengono spostati i cento più belli presepi del mondo. Vale la pena visitare la mostra in fondo alla Piazza del Popolo.

A me, come piccola bimba quel presepe molto caro del nostro santuario significava l’oggetto di meditazione della nascita di Gesù. Mi sono soffermata tante volte per lungo tempo davanti, più tardi anche da adulto, perché irradiava un calore strardinario questa scena praparata con semplicità dove assorbivo la sua solennità, magnificenza, semplicemente edificava la mia personalità in cammino dello sviluppo, e della mia umanità nascente.

Avrei voluto portarlo a casa sempre, stare insime senza fine, farmelo domicilio, abitare dentro. Tale desiderio era suscitato dalla devozioe filiale dell’infanzia, che, col passare del tempo in qualche modo si è realizzato: ho preparato la mia scena del Natale sotto l’albero natale. Ho trovato bello, sentendo in esso la totalità che cercavo e non avevo bisogno di altro. Il Natale parla di questo.

Poi, quando a Roma ho conosciuto „il Presepe” costruito per tutto il mondo, la mia antica abitudine si allagava ancora di più. Ho passato tanto tempo accanto durante le sere ed ero felice di ricevere alcuni rami dall’albero natale, che veniva forse dal „nostro bosco”.

Quando finalmente mi sono tornata a casa e ho scoperto che nel giardino della nostra chiesa di Sant’Agostino si trova un posto adeguato per un presepe aperto, è nato in me il desiderio di prepararlo, dato il fatto che dalla mia finestra si vede direttamente là.

Quello che ha mosso dentro di me il desiderio, era il fatto che hanno preparato un isola rotonda verde nel giardino della chiesa, dove hanno piantato un cespuglio di ornamento. Questo cresceva pian piano e per l’inverno hanno coperto con un tetto di legno per proteggerlo dalla neve e dai cappricci invernali. Tale coperchio mi ha stimolato, immaginando il presepe sotto di lui. Però, bisognava in qualche modo portare al termine il sogno, presso il parroco. Mi sono incaricato. Ho cercato con tutta la mia diplomazia presentare l’idea del presepe aperto nel 2009. Il parroco mi ha ascoltato, non mi ha rifiutato, ma dopo, niente è successo. Anche in seguito continuavo sognare la sacra famiglia sotto quel tetto. Nell’anno prossimo non sono andata più da lui, bensì dalle donne che fanno l’ornamento della chiesa, e che attraverso il loro lavoro strafina mi avevano incoraggiato. Le ho parlato che abbiamo tutto per il presepe, avendo già preparato negli anni precedenti ogni cosa: due cespugli di camera, uno più piccolo e meno verde per Maria, l’altro più grandicello e più verde per San Giuseppe. Nella culla invece il piccolo Gesù, la vera luce che viene al mondo: una candella. I santi genitori vestiti nei vestiti a loro adatti, attorno la testa con una gloria. Tutto è il più semplice possibile ed il più magnifico, nient’altro ci vuole. Ho chiesto le artiste dell’altare di preparare il resto, avendo presentato le mie idee. Grazie a Dio l’hanno portato al termine. Hanno ricevuto il permesso del „padrone” e per la gioia di tutti noi il 2010 si è acceso la candella, la luce del Natale, anche al presepe aperta accanto la chiesa. all’inizio una lucerna poi una lampada di tempesta che manteneva la fiamma anche nel vento. Ho visto con gioia i piccoli piedi pellegrinando sulla neve, attorno il luogo sacro.

Nell’anno prossimo mi sono rese conto, che in autunno hanno cambiato il tetto del cespuglio

con uno più grande perché quello avuto nei primi anni pian piano è diventato piccolo per lui, aveva bisogno di uno più grande. E per la mia meraviglia massima, come succede anche nella favola, hanno messo dentro pure l’elettricità! Il „padrone” si è pensato ai suoi piccoli visitatori, che possano trovare quella bellezza che può essere edificatrice della loro anima in tempo di Natale. Poi, hanno stampato anche delle cartoline con il presepe in tutti i due anni che annunciano la gioia innocente dei più piccoli fratelli e sorelle del Piccolo Gesù, figlio di Dio nato per noi.

 

Judy Rea si è ritirata dalla presidenza

Negli Stati Uniti, stato Wisconsin, la città Milwaukee è situata nella vicinanza del lago Michigan parte sud-occidentale, dove si trova il „campus” dedicato all’opera di San Camillo. Judy Rea era la Presidente della Famiglia Camilliana Laica negli ultimi tre anni. Con i suoi 73 anni era la più giovane menbro della Famiglia. Anche se tutti volevano che servisse i malati dell’ospedale, prelungire la sua presidenzia nella FCL, ella desidera di ritirarsi per poter vivere dal di dentro quella bellissima spiritualità che fino ad oggi serviva con amore. Mi sono incontrata con lei nel 2011 a Roma-Ariccia presso la nostra conferinza internazionale per la preparazione dell’anno giubilare. Dallora stiamo in corrispondenza. Ci siamo arrichiti a vicenda. Si è incaricato della traduzione del Messaggio in inglese.

Ringrazio il Signore questa personalità straordinaria, sia la luce celeste la sua guida nella vita!

 

Notizie :

* Nel numero precedente ho scritto sbagliato l’autore della preghiera per la beatificazine del vescovo Márton Áron: è stato scritto dall’arcivescovo Bálint Lajos e non da Jakab Antal. Chiedo perdono.

* L’11 dicembre per l’invito di György Éva di Szentegyháza ho tenuto una relazione su „Diaconia di carità e divenirsi nobili nella Chiesa” sull’Avvento, presso il recente „associazione delle signore, Eva”, per 33 donne. Era presente la dottoressa di famiglia e tutte le donne „pie e di bene” dintorni. Il Signore benedica la loro iniziativa, tutti i lavori a mano, il telaio, il forno, le loro preghiere…

* Il 13 dicembre presso il Comune della città, n ell’aula grande affollata della gente, mio superiore don Darvas Kozma József, ha presentato la storia dei padri paolini, fondazine ungherese, quale tema del suo nuovo libro. Si teneva anche la presentazione del libro.

* Ho ricevuto la promessa dalla Diocesi che il Messaggio sarà spostato di nuovo sul loro sito internet e sarà raggiungibile al pubblico. A coloro che hanno sentito la sua mancanza, chiedo pazienza ancora.

* Il 23 dicembre, come al solito, ci sarà la festa del Natale nell’Ospedale Grande. Ringrazio a Csibi Márta, Virágh Terike, Markus Hertig e a tutti i „piccoli santi” per la loro aiuto, preghiera, lavoro, che hanno reso possibile questa festa della carità per coloro che forse non hanno altro,

* Domenica della Sacra Famiglia, grazie a Dio il Messaggio, l’unico bollettino di spiritualità camilliana dell’est Europa compie 15 anni (1997), in ungherese ed italiano, per lavoro tutto gratuito,

* Creatori di valori - Causa ungherese in Moldova: Nei tempi passati, i nostri fratelli, giovani laureati, per la famiglia o per altri motivi, sono andati in „esilio volntario” ora, per l’elezioni si sono apparsi, dal silenzio, ma il risultato è notevole: abbiamo rappresentanza nel Parlamento. Straordinario è che i loro amici romeni si sono affiliati accanto. Ringraziamo il loro lavoro silenzioso, perseverante!

 

Auguriamo a Tutti Voi Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro


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