Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno VIII, nr. 68 - 2004 - febbraio

Guarire con la solidarità: la XII Giornata Mondiale del Malato

           

            L’11 febbraio, l’apparizione della Madonna di Luordes è la Giornata Mondiale del Malato. Quest’anno si celebra ormai per la XII volta quest’occasione dedicata ai sofferenti. L’Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale della Sanità, con la presentazione del direttore, Don Sergio Pintor, editura Camilliane ha elaborato la tematica di questa giornata straordinaria: Guarire con la solidarietà.

Nella presentazione si parla sul concetto della solidarietà, come espressione nobile e suggestiva che suscita subito sentimenti di simpatia e di corrispondenza. Nello stesso tempo, essendo entrato anche nel linguuaggio della politica, il significato della solidarietà è costretta a subire una progressiva perdita del suo vero significato. La Chiesa si impegna a difendere il significato evangelico della solidarieetà, messa in pratica al servizio dell’uomo, soprattutto se sofferente. Comunichiamo in breve le tematiche di quest’evento:

1. Sulla strada di Gerico. La strada che da Gerrusalemme porta a Gerico è ormai diventata il simbolo del cammino della comunità cristiana. La parabola del buon samaritano è la parabola della solidarietà. Le sue parole conclusive ”Va’ e anche tu fa’ lo stesso” ripetono da sempre a tutte le generazioni il comandamento nuovo, che costituisce l’anima e il centro nevralgico dell’intero Vangelo. A ciascuno dedica la domanda personale: chi è il mio prossimo? Anche la risposta viene personalmente, sotto la forma dell’insensibilità, la mancanza di spirito solidaristico, una buona dose di egoismo sotto le falsi vesti di  una religiosità soltanto formale. Il buon samaritano è un ignoto mercante, che avverte in se stesso e fa propria la forza dell’amore che parte da Dio.

2. La lettura della Chiesa di oggi. Alla solidarità ha dedicato una suggestiva pagina l’enciclica Sollecitudo rei socialis di Giovanni Paolo II. Il suo insegnamento ha valore universale. La solidarità non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, è la perseverente impegnarsi per il bene comune, la responsabilità reciproca (n..38). Alla iresponsabile domanda di Caino: “Sono forse io il custode del mio fratello?”, a Dio, più che di me stesso, io rispondo degli alttri: sono il custode, l’amico, il protettore, il difensore degli altri. Ciò che è autenticamente umano, è anche cristiano. Sui due fronti i valori sono sostanzialmentemente gli stessi. Il Signore Gesù ci ha testimoniato per primo la sua autenticità.

3. La teologia della solidarietà. La solidarità è una virtù tipica dello stile di Dio. Rivelato di Gesù Cristo, la solidarità è attributo trinitario. Trinità è sinonimo di amore, di reciprocità, di solidarità in azione. L’uomo non la crea, semplicemente la riflette e la riproduce sotto l’influsso determinante della grazia di Dio. Fra gli uomini la solidarità nasce per partecipazione, nasce sempre dall’alto, trova la sua sorgente in Dio. Il buon samaritano è così: si muove di compassione e ci racconta qual è l’amore tipico di Dio: amore profondo, viscerale, più materno che paterno. “Buon Samaritano è ogni uomo che si ferma accanto alla sofferenza di un altro uomo, qualunque esso sia. Quel fermarsi non significa curiosità, ma disponibilità” (Salvifici doloris, 28).

4. Imitatori di Dio. L’uomo nuovo, il cristiano è chiamato a imitare Dio, come se la perfezione consistesse nella misericordia. L’amore è un termine pieno di significati che sembra di non esaurirlo mai: affetto, tenerezza, carezza, gratuità, reciprocità, solidarietà, miseericordia...

5. Le declinazioni della solidarità. Il ventaglio dei bisogni nella società di oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci sono le povertà vecchie e le povertà nuove, le povertà conosciute e quelle nascoste, vicine e lontane. Povertà è un teermine che ha bisogno di spiegazioni.. Biblicamente il povero è l’inconsistente, il prostrato, il senza voce, il paria della società. La cura e l’assistenza dei malati appare oggi forse come la forma più adeguata di solidarietà.

6. Lo stile dell’incontro. Solidarietà è accoglienza, incontro, reciprocità, camminare insieme. Nel senso cristiano l’incontro fra due persone è un evento misterioso, che rimane sempre al di là delle nostre capacità comprensive. Come fatto interpersonale, esso appartiene al mondo dei sentimenti e del cuore, non della ragione. E’ un fremito, un movimento prima interiore che esteriore, una passione, una simpatia nel senso originario della parola. La sua descrizione sarà per questo sempre sommaria e inadeguata. Saper ascoltare è un dono di pochi, soprattutto con la persona malata. In questo campo niente si improvvisa, come l’amicizia, il vero ascolto è solo fra uguali.

7. Elogio della gratuità. Solidarietà e gratuità vanno a pari passo. Non si è solidali per il possesso, ma per il servizio e il dono, non per sé, ma per gli altri. Il cristiano, poi, vive continuamente a tu per tu con la gratuità, perché essa è caratteristica essenziale dell’amore: senza la gratuità l’agape degnera in eros, la carità in tornaconto.

8. Il ministero della speranza. In una società così avara di speranza come la nostra, è necessario che la comunità cristiana faccia appello alla coscienza già espressa con chiarezza e con forza dell’apostolo Paolo, di essere lei la detentrice della speranza. La Chiesa italiana alla speranza ha dedicato il primo decennio del terzo millennio. La speranza è il respiro dell’anima, e il futuro sarà di coloro che avranno saputo dare agli uomini il migliore messaggio di speranza.

Maria, modello di solidarietà e segno di speranza. Lei è il modello della solidarietà e, per questo, segno di sicura speranza per tutta l’umanità. Lei avverte, quando „non abbiamo più vino” per vivere e lottare con le difficoltà. Il santuario di Lourdes, sede della celebrazione della XII Giornata mondiale del malato, è luogo e simbolo di una solidarietà vissuta (tra malati, operatori sanitari, volontari), guardano Maria, la sua solidarietà materna, apportatrice di speranza e di gioia. Una solidarietà da vivere in ogni realtà umana dove una persona malata e sofferente ci chiede di farci prossimo e riconoscerla come tale.

           

            Notizie:

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  • Ringrazio di cuore al Camillianum di Roma per averci mandato anche in quest’anno i sussidi per la Giornata Mondiale del Malato. Ringrazio al mio ex direttore, P. Giuseppe Cinà per la sua iniziativa della nostra rinnovata collaborazione.
  • Abbiamo accolto con gioia che a Bucchianico, città natale di San Camillo, la guida spirituale della Famiglia Camilliana „Sant’Urbano” sarà il padre camilliano, Pietro Magliozzi. La grazia del Signore benedica ogni loro fatica, perché diventino la forza spirituale per tutti noi, fatto a favore dei sofferenti.
  • L’1 febbraio la TV locale ha trasmesso il primo incontro camilliano del 2004 nell’Ospedale Vecchio, alla messa dei malati, celebrata il 25 gennaio.
  • L’11 febbraio: La Giornata Mondiale del Malato, celebrazione all’Ospedale Generale.
  • Il 25 febbraio, mercoledì: incontro camilliano con i malati all’Ospedale Generale.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro;


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