Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno IX, nr. 80  -  2005 – marzo

La Famiglia Camilliana dei Malati negli Ospedali

I quattro Vangeli ci raccontano, che circa una quinta parte dell’attività di Gesù è dedicata a favore dei malati. Dei 3779 versetti dei 4 Vangli, 727 si riferiscono specialmente alla cura di malattie fisiche e mentali e alla risurrezione di morti. Inoltre ci sono 165 versetti, che trattano in genere sulla vita eterna e 31 riferimenti generali ai miracoli che parlano di guarigione” (Morton Kesley, Healing and Christianity: A Classic Study, Minneapolis: Augsburg 1995, p. 54).  Non può essere per caso, che Gesù dedica così tanta attenzione alla cura dei malati e dei sofferenti.

Ci ha detto: “Il Figlio dell’uomo è venuto infatti a salvare ciò che era perduto” (Mt 18, 11)

Il Signore l’ha guarito il corpo, l’anima e la mentalità dei bisognosi. Attire l’attenzione, che non può perdere nessuno dai suoi, perché se si successe, “l’uomo che ha cento pecore, lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella perduta” (Mt 18, 12). Nomina “piccoli” i suoi, che sono voluti dal Padre celeste di non smarrirsi mai (Mt 18, 14).

Gli invita già al suo primo viaggio di insegnamento. Gli guarisce, poi gli riveste nella sua dignità divina: “Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La su fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici, ed egli li guariva” (Mt 4, 23-25). Poi gli rivela il mistero del Regno. Dichiara beati i poveri in spirito, gli afflitti, i miti, quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli opertori di pace, i perseguitati per causa della giustizia. Promette il Regno dei cieli, e rivela che saranno perseguitati (Mt 5, 3-11).

Uno dei parti più belli del Vangelo è, quando ringrazia al Pdre celeste i suoi piccoli: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelato ai più piccoli...” Si rivela se stesso, come colui che conosce il Padre, e a chi è conosciuto il Padre, per farLo conoscere a chi Gesù vuole. Perciò “i piccoli” di Gesù sono i soggetti del suo rendere lode al Padre (Cfr. Lc 10 21-22).

Insegna i suoi tramite le parabole, per fargli conoscere il vero valore della vita, gli insegna la vera preghiera e gli prepara alla loro missione. Atteraverso il servizio della misericordia gli offre il modello più bello per vivere la vita cristiana marcata dal servizio di carità. San Luca, che era medico, nel suo “Vangelo della Misericordia” (Dives in Misericordia, 3), nella parabola del “buon samaritano” presenta fedelmente quella ponte che il Signore l’ha costruito tra sé e i suoi. Gesù parla di sé: Egli è il buon samaritano, ed Egli è “l’uomo mezzo morto”, al quale bisogna avere compassione e di cura (Cfr. Lc 10, 25-37). Nella “Preghiera di Gesù” riassume l’essenza della propria missione, e dichiara la cosa più grande: “per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità” (Gv 17, 19)

San Camillo, il Patrono dei malati, degli ospedali e degli operatori sanitari l’ha percorso questa strada, quale sofferente ed operatore. Ci ha dimostrato che la strada del Vangelo è praticabile, ed è solo quella la vera starada. Nei malati egli serviva ed amava il Redentore. Con la sua opera, l’ha dato vivere la vita di Gesù Cristo per la grande Famiglia del cristianesimo.

In questa Famiglia grande si occupano posto i Malati nelgli ospedali, quali soggetti evangelici, possono seguire la strada percorso da San Camillo sulle orme del Signore Gesù.

Il servizio quotidiano della pstorale invita i Malati proprio in questa dignità, perché durante la stagione dolorosa della loro sofferenza non diventi un castigo, bensì uniti con il sacrificio del Signore, possa diventare frutto di redenzione per tutta l’umanità.

Sulla via della croce

E’nato sette mesi fa Dávid Zsolt, come gli diceva sua madre, Zsoltika, con delle anormalità grave. Bisognava pensare presto al suo battesimo, perché poco dopo la sua nascita ha dovuto subire un intervento cardiaco. Dal primo momento della sua vita ha cominciato la via della croce per Zsoltika. Sua madre, Irénke, l’ha curato il suo piccolo malato con un affetto inimmaginabile. Pregava. Questa era la speranza nutriente per le lotte di tutti i giorni, per il futuro, per la gurigione. La via della croce si è personalizzata nel cuore di loro due, ma non era nessuno indifferente che vedeva quest’agonia così lunga per la misura umana. Si sono rimasti sei mesi nell’ospedale. Allora il desiderio di affrontare da soli le difficoltà, gli ha tirato a casa. Un giorno prima del suo morire, abbiamo progettato ancora il futuro, e abbiamo sognato di correre veloce insieme sul prato. Ero contenta, perché non aveva più paura di me. Nell’ospedale si è stancato a causa delle cure dolorose, aveva paura della gente. Ora si è riconciliato, mi ha accettato. Nel pomeriggio, con i miei malati abbiamo pregato per lui, abbiamo reso grazie al Signore, sperando, ed accettando la volontà di Dio.

Il giorno dopo gli è fatto male, con la febbre alta. Con i Malati di nuovo, abbiamo pregato per lui la via crucis e le preghiere del primo venerdì. Sentivo, che si apre il cielo, e le nostre suppliche salgono di nuovo al Padre. Al termine della via crucis, l’Amore Onnipotente l’ha abbracciato. Le sue sofferenze sono terminate. In sette mesi l’ha sofferto le sofferenze di una vita.

Il Messaggio sull’Internet – a casa sul sito dell’Arcivescovato Rom. Cat. della diocesi di Alba Iulia: www.hhrf.org/gyrke/camilliana. Rendo grazie al Signore, perché il Messaggio si può sentirsi a casa sul sito del nostro Arcivescovato, e ringrazio a  Mihálcz Márta, relatrice della stampa per il suo valoroso contributo. Il Signore la benedica! (i lavori si svolgono ancora)

Notizie:

* Ringrazio di cuore al vescovo Tamás József, che mi ha regalato una bella statua di Rosa Mystica, per la Giornata Mondiale del Malato,

*  Rendo grazie a Csúcs Mária e Péter, i relatori della trasmissione “Voci di campane di Csík”  per il loro lavoro inconcondizionato a favore dei malati. Per la Giornata Mondiale del Malato, anche quest’anno l’hanno portato la buona notizia agli spettatori: la santa messa, celebrata nell’Ospedale Generale, dal vescovo Tamás József, il documentario sul San Camillo e l’intervista fatta con il p. Dr. Pietro Magliozzi, trasmettendo la sua testimonianza camilliana.

* ringraziamo alla FC Francese, che scrivono anche di noi, sulle loro pagine internazionali,

* il 28 febbraio: 18 persone, abbiamo contemplato di nuovo la Quaresima, presso Kiss Veronika,

* La nostra FC. l’ha visitata la malata ed anziana “Pici néni”, membra della Famiglia,

* il 25 marzo: festa dell?annunciazione, la nostra Famiglia compie 11 anni, incontro camilliano.

 

Auguriamo buona Pasqua a tutti quanti, la luce del Risorto illumini le Vostre feste!


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro


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