Anno XI, nr. 109 - 2007 settembre Le IV. Giornate della Pastorale Diocesana, Csíksomlyó, 2007 10-12 settembre „Siamo arrivati al IV. fase del nostro Progetto pastorale, col tema Speranza viva nella cura del Comitato Pastorale. Il tema di quest’anno, presentato anche durante le IV. Giornate della Pastorale è La nostra vita con il Gesù Cristo. L’ideale di vita del cristiano è la santità. I maestri della vita spirituale dicono spesso, che colui che pretende alla santità, camminerà insieme a Cristo anche sulla via delle sofferenze, e proprio la perseveranza, la fedeltà al Signore potrà offrirgli la forza per andare oltre, per ricominciare…” (Parole dell’arcivescovo Dr. Jakubinyi György dall’introduzione del documento per le IV Giornate Pastorali, p. 3). Il documento contiene il testo intero dell’enciclica Salvifici doloris in ungherese. Per le Giornate della Pastorale Diocesana, che è un processo di preparazione per festeggiare l’esistenza millenaria della diocesi, nel 2009, sono stati invitati i sacerdoti, le catechiste della diocesi, e tutti coloro sono impegnati in varie settori della cura pastorale delle anime. La conferenza è stata iniziata dall’arcivescovo Dr. Jakubinyi György, con la messa solenne nel santuario di Csíksomlyó. Nella sua predica l’ha delineato la teologia della sofferenza per la pratica. I tre giorni nella Casa dello Studio Jakab Antal di Csíksomlyó, ha offerto la possibilità per la presentazione della sofferenza sia a livello della teorie che nella pratica. I piccoli gruppi hanno sviluppato la parte personale del contenuto, il gruppo di animazione ha favorito l’esperienza in tema, attraverso la drammatizzazione di una situazione di un disagio concreto, con i partecipanti. A me è arrivato il dovere di presentare il tema del significato della sofferenza di Cristo nella pratica pastorale, cioè, cosa significa la sofferenza, che significa la sofferenza di Cristo nella pratica pastorale, dove lo incontriamo, quale sfide ci implica, ect.. Il materiale della mia presentazione è stato rivelato in due temi. Per prima l’ho presentato la pratica pastorale negli ospedali: visite, ore di preghiere, relazione pastorale d’aiuto, poi l’arte della cura d’anime. In questo tema l’ho presentato la ragione della sofferenza, il perché della sofferenza di Cristo, la possibilità di entrare nel mistero della redenzione, la spiritualità, quale bussola della prassi pastorale, ed i strumenti della pastorale pratica. Per rendere più autentica la presentazione e con essa la pastorale pratica, ho raccontato alcune storie, incontrate durante il mio servizio. Riassunto: La Pastorale dei malati non è altro che l’aiuto delle persone, invitati da Dio Padre, alla pienezza da Lui offerto. Tale pienezza significa il vivere la vita di Gesù Cristo, sia nella propria che nella vita comunitaria, cioè il compiere la propria vocazione nella sofferenza. Siccome è Cristo, colui che cammina fino la fine la strada della redenzione in ogni malato sofferente, la sofferenza unita a Cristo, diventa sofferenza redentrice, - e il sofferente, come la Madre di Gesù, la Santa Vergine, co-redentrice. A Gesù aiuta colui che s’impegna consapevolmente tale strada, a Lui aiuta a realizzare la propria essere divina nel sofferente, perché Egli è ”l’inviato”, il sofferente invece è „l’invitato” a compiere l’opera divina. Alla nostra domanda, quale potrebbe essere la ragione della sofferenza, forse possiamo rispondere: riportare l’emarginato nell’ordine della grazia. Si tratta perciò di una dignità immensa, bisogna lottare per essa, sia per il malato che per colui che lo cura, e la comunità cristiana. La Famiglia Camilliana di Kézdivásárhely
„La nostra Famiglia Camilliana è stata fondata nel 1994, quando l’ha preso il nome del santo protettore San Giuseppe. Siamo partiti con alcune intellettuali pensionate, poi ogni anno ci siamo ampliati don 2-3 nuove membri. Purtroppo a causa dell’età adulta ci diminuiamo lo stesso. Per ora contiamo 41 membri, tutte donne, di quali 32 pensionate. Sette sono lavoratori, abbiamo anche una catechista. Due membri lavorano con i malati, quali medico e operatrice sanitaria. Ci incontriamo ogni mese, al solito ci sono 20-25 persone disponibili, a causa del lavoro, la malattia, l’anzianità le rende lontano dai nostri incontri, ma teniamo il contatto per telefono con loro. Il motto della Famiglia: „Se puoi aiutare agli altri,/ Se vuoi vivere e pensare secondo l’esempio di Cristo,/ Se ti impegni volentieri con i tuoi collaboratrici,/ Se hai un grand’amore per i sofferenti,/ Allora troverai la tua vocazione nella grande Famiglia Camilliana.” A ciò che siamo attenti: - Preghiamo insieme le preghiere della Famiglia, comprendendo anche i nostri malati, - Ogni membro della Famiglia prega alle ore 12 del mezzogiorno per gli altri, tutti i giorni, - presentiamo le feste più importante del mese, - Ogni membro di Famiglia prega il rosario, i membri carmelitane partecipano alla santa messa, e prendono parte dell’eucaristia, tutti i giorni, - Ci impegniamo nel progetto pastorale della diocesi – trattiamo i temi ogni mese, - nei mesi di maggio e ottobre, partecipiamo alle celebrazioni liturgiche dedicate alla Madonna, - nel mese di giugno ci dedichiamo all’espiazione del Sacro Cuore di Gesù, - Una volta al mese partecipiamo all’adorazione, - il primo giovedì, venerdì, sabato e domenica partecipiamo all’adorazione di un ora, - l’11 febbraio di quest’anno, è stata celebrata la santa messa nel nuovo ospedale. I sacerdoti visitano regolarmente i malati dei primi venerdì (non abbiamo un cappellano nell’ospedale), - ogni anno partecipiamo ai pellegrinaggi: Csíksomlyó, Szőkefalva, Futásfalva, Perkő, Szentkereszt, - aiutiamo alla parrocchia, portiamo dei fiori, prepariamo dei ricami, - nel 2006 abbiamo organizzato l’incontro dei presidenti delle Famiglie Camilliane in Transilvania, - i membri malati anziani aiutano con le loro preghiere agli altri sofferenti ed i loro parenti, - ogni mese salutiamo le persone più anziane di 90 anni nella città ai loro compleanni, - per il Natale andiamo a visitare la casa di cura Santa Chiara e l’orfanotrofio con dei nostri regali.” (Dall’incontro camilliano con il Padre Provinciale Leonhard Gregots, il 21 giugno 2007)
„La messe è molta…”La provincia ungherese della Congregazione delle Suore del Divino Redentore, chiede lavoratori alla sua messe: Chi vuole, può insegnare nella scuola, può divenire operatore sanitaria, accompagnando il morente per la sua strada verso il Padre. Può visitare anziani al loro domicilio, aiutandoli nelle loro necessità fisica e spirituale, può lavorare presso la parrocchia. Iscrizioni: Suor Vámos Katalin, H-3400 Mezőkövesd, Rákóczi út, 13, Tel: +36 49 312 675.
Notizie:
* Tra 10-12 settembre sono stati organizzati le IV Giornate Diocesane della Pastorale a Csíksomlyó, presso la Casa di Studio Jakab Antal, a prepararci per la fondazione millenaria della diocesi, nel 2009, * Stiamo in arrivo della scuola: preghiamo per i nostri figli e per i loro insegnanti, * Ogni 28 del mese: adorazione espiatoria per i sei milioni„non-nati” a Budapest, Chiesa in Roccia, * Il 25 settembre: incontro con la Famiglia Camilliana dei Malati presso l’oftalmologia. Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana |