Il Messaggio della Famiglia Camilliana

Giugno: la devozione del Sacro Cuore di Gesù

1. La sua storia . Durante il Medioevo è già rilevato la devozione del Sacro Cuore del Gesù, soprattutto presso i “mistici tedeschi” (1250-1350). Il materiale della loro meditazione è il Cantico dei Cantici: la Chiesa quale sposa di Cristo. I gesuiti, gli cartesiani hanno adatto la devozione del Cuore di Gesù, e l’hanno diffuso nella Chiesa. Anche San Giovanni Eudes ha dato premura in essa.. A questo punto si concordano le visioni di Santa Margherita Alacoque (1673-75), nelle quale Gesù deplora soprattutto l’ingratitudine umana, e ha chiesto dai devoti del Cuore espiazione, nei primi venerdì del mese, la confessione e la comunione. Nella divulgazione della devozione ha avuto un grande ruolo il confessore di Santa Margherita Alacoque, il padre Colombière, gesuita. L’illuminismo, ossia il josefinismo non ha favorito la divulgazione del culto. La devozione ristabilito il 1814, ha considerato di nuovo come il programma fondamentale della pastorale, e l’ha annunciato quale mediazione della solidarietà e conciliazione sociale, come il suo rimedio di rinnovamento. D’allora quasi in ogni chiesa è presente. La liturgia ufficiale della Chiesa ha tenuto le distanze fino l’elaborazione della teologia del culto del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1765, il papa Clemente XIII (1758-69) ha permesso ai vescovi polacchi di introdurre in particolari circostanze l’ufficio e la messa del Sacro Cuore. Il papa Pio IX, nel 1856 ha allargato il culto in tutta la Chiesa. Leone XIII (1878-1903) nel 1899 ha approvato la litania del Sacro Cuore per tutta la Chiesa. Il Pio XI, nel 1928, nell’enciclica Miserentissimus Redemptor ha dato un riassunto sulle fondamenti della teologia del culto del Sacro Cuore. Il Pio XII (1939-58) con l’enciclica Haurietis aquas ha ricordato il centenario del culto. La festa solenne è il venerdì dopo la seconda domenica dopo la Pentecoste (l’ultima festa movibile dell’anno). Fuori questo, il culto del Sacro Cuore si celebra ogni primo venerdì, e nel mese di giugno.

2. La fondazione dogmatica della devozione del Sacro Cuore. Si rivolge alla Sacra Scrittura e si fonda sulla tradizione. Il cuore afflitto di Gesù sulla croce è il simbolo dell’amore redentore. Come San Paolo apostolo parlava di non affliggere lo spirito di Dio, così si può parlare di propiziazione di Gesù. Nella devozione del Sacro Cuore di Gesù festeggiamo il Dio-uomo, lo stesso Gesù, però nello stesso modo come Egli ci ha espresso l’amore del suo cuore. Tramite l’unione personale l’umanità di Gesù è l’espressione della persona divina. Secondo i documenti ecclesiali il cuore non è solo il simbolo dell’amore di Gesù, bensì è quella della sua vera umanità, dato in espiazione per noi. Nella Sacra Scrittura e nella tradizione, il cuore non è un concetto psicologico, ma uno che esprime la intera persona umana, un concetto antico, che rivela la realtà umana e spirituale nello stesso tempo. E’ il centro interiore della personalità, dove nascono le decisioni personali e relazioni esterni. Quando veneriamo il cuore di Gesù al posto del suo amore, allora ci riferiamo alla realtà concreta, che ci ricorda anche il mistero dell’incarnazione. Il Cuore di Gesù è un simbolo fondato in modo ontologico, che è in grado di esprimere la personalità nella sua intera umanità. Nel cuore vediamo non solo il simbolo dell’amore umano di Gesù, bensì anche quello divino-umano, che riflette l’amore verso il Padre e verso gli uomini. Come la devozione del Sacro Cuore di Gesù attraverso il cuore riferisce alla persona divina, per tale motivo si tratta del culto latreutico, ossia dell’adorazione.

Le modalità della devozione del Sacro Cuore di Gesù: l’espiazione, l’amore reciproca, sequela di Cristo, e l’offerta di sé stessi. L’espiazione è intrinsecamente la connessione nell’espiazione, che Gesù, quale sacerdote per eccellenza porta al Padre, ma è anche la riparazione delle offese contro di Lui. L’offerta di sé stessi esprime la volontà di unire con l’amore con la quale Dio amava il mondo, e facciamo e sopportiamo ogni nostro lavoro, fatica, sofferenza nell’ottica di tale scopo. Bisogna evitare che la devozione si stacchi dall’Uomo-Dio, e si focalizzi solo al cuore come simbolo. E’ stata Santa Margherita la prima che si è offerta sé stessa alla protezione particolare del Sacro Cuore. Tale offerta di sé più tardi fino ai nostri giorni sono seguite da persone, comunità, città e nazioni pie. Il papa Pio XI (1922-39) ha offerto anche la Chiesa nella protezione di Sacro Cuore di Gesù . (Lédeczi Dénes)

Il ritiro giubilare della Famiglia Camilliana Laica di Transilvania, per i malati ed assistenti

La sequela di Gesù Cristo secondo San Camillo, nel servizio dei malati e sofferenti „

Il volto misericordioso di Dio si è fatto vita, perché abbiamo la vita, e ci renda misericordia”

Tra 22-24 maggio 2009 (venerdì-domenica) si è tenuto il ritiro giubilare della Famiglia Camilliana Laica di Transilvania per l’anno giubilare 2009 presso la parrocchia di Marosszentgyörgy. Questo era il primo ritiro, dove ci siamo incontrati con il nostro padre camilliano, ed arricchiti del suo insegnamento. Ci ha accolti Don Baricz Lajos, presidente delle Famiglie Camilliane. L’organizzatore, da parte dell’Ordine Camilliano era il P. György Alfréd, padre Frédi da San Domenico, grazie a Dio ormai possiamo esserci fieri di lui. Padre Frédi ha tenuto tre relazioni sulla sequela del Vangelo secondo San Camillo nei temi: Immagine di Dio nel Vangelo di Luca, Le orme dell’amore di Dio, La sperimentazione dell’amore misericordioso, quale vocazione.

Per la richiesta del P. Frédi anch’io ho tenuto due relazioni nei temi: La spiritualità di San Camillo, modello di vita ed apostolato per i laici, e Modello di vita – costruire la Famiglia Camilliana .

Ci siamo stati 28 persone, ogni giorno abbiamo partecipato alla santa messa, tempo propizio per la confessione, con il cibo comune e serate allegre. I partecipanti sono arrivati dalla Famiglia Camilliana locale, da Kézdivásárhely, Csíkszentimre, Csíkszereda, Csíkszentdomokos.

Grazie infinite al Signore, dopo due anni di silenzio, di nuovo abbiamo avuto ritiro.

Salutiamo con affetto nella pastorale dei Malati la Váncsa Renata , 17 anni da Csíkpálfalva, volontaria della Radio Maria. Ella era la mia più giovane collaboratrice per il libro di preghiere Pellegrinando, e di nuovo insieme. Il Signore guidi i desideri del suo bel cuore!

Notizie:

* All’invito della direzione della Scuola di infermieri Louis Pasteur di Csíkszereda ho tenuto una relazione per gli alunni sulla pastorale dei malati, incoraggiandoli anche delle nostre preghiere,

* Il venerdì della Pentecoste il mio collega della Radio Maria, Majoros Attila ha fatto gioire i malati degli ospedali. Di questa volta hanno potuto sentire in vivo la sua testimonianza messa in canto,

* Il sabato, 30 maggio: il pellegrinaggio più grande degli ungheresi a Csíksomlyó, capitale spirituale dei Siculi. Malgrado la pioggia sono arrivati i pellegrini, raccolti, sperando in Dio, cantando, rendendo grazie, formando una comunità di più migliaia di gente. La Radio Maria ha trasmesso in vivo la santa messa solenne, cui predicatore era il Dr. Bábel Balázs, arcivescovo di Kalocsa-Kecskemét/Ungheria, il solito invitato, tutti gli altri essendo arrivati quali pellegrini alla festa,

* La domenica della Pentecoste, festa dell’Associazione delle Suore Sociali, nella cappella San Giuseppe, la celebrazione eucaristica era celebrata da Dr. Jakubinyi György, nostro arcivescovo,

* Il 8 giugno ci ha visitato il Klaus Temme da Düsseldorf, uno degli organizzatori dello SIPPC,

* Il 25 giugno: inaugurazione del FCL di Bucchianico (2000), incontro di spiritualità dalle ore 15,30.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana

<< luglio 2009