Anno XVIII, nr. 191, luglio-agosto 2014 (La FCL di Csíkszereda compie vent’anni (25.05.1994)
ANNO GIUBILARE DI SAN CAMILLO 1614 - 2014
Il giorno dell’incontro – Mariedl Fischnaller Pircher (1933 03 16-2014 05 10)
Sento ancora come stavamo ascoltando l’usignolo nel giardino, come si distingue il suo canto particolare dal concerto presentato dai cantanti vestiti di piuma. Tu batti le palme e rallegri: “E’ arrivato l’usignolo, sono così felice perché posso ascoltare la sua voce…” Io invece mi meraviglio nel silenzio serale, fuori nel giardino, da te, al lato della montagna, al tuo posto preferito, perché conosci così bene e ritieni le voci degli uccelli. Tante volte siamo stati seduti già anche nell’ora serale qui, però non avevo mai la possibilità di conoscere il tuo amore così particolare per gli uccelli. Con i fiori, alberi, sapendo già la tua relazione, mi hai riempito di una gioia felice, perché ami lo stesso anche gli uccelli come me…
Abbiamo percorso una lunga strada insieme, nel frattempo sei diventata una madre per me, progettavi, aiutavi lo svolgimento della mia vita, e anch’io ho riconosciuto in Te la madre mandatami dai cieli. Mi hai permesso dirti ”Mammi”, hai accolto sorridendo tale abbordare. Sì, Tu conoscevi il contenuto interiore di tale maternità, avendo fondato nella tua città il Centro Ciechi, compiendo la vocazione materna ricevuta da Dio per tutti i tuoi bisognosi, sia a livello corporeo che spirituale.
Ci siamo incontrati a Roma presso la Maddalena, nella Casa Generalizia dei camilliani, il Padre Generale ci ha fatto conoscerci, quando una volta eravate arrivati col Padre Paul Haschek. Mi guardavo con una stima e riverenza sincera a Voi tutte e due, perché mi avete lasciato scoprire il vostro amore sovrabbondante. Mi avevate insegnato alla saggezza, all’arte della vita, a una diplomazia fina, riempita d’amore per il compimento della mia vocazione futura. Siete stati i fondatori della prima Famiglia Camilliana Laica d’Europa. Ci avete visitato due volte, mentre tenevo i nostri ritiri con la nostra Famiglia Camilliana e portatori di handicap. Abbiamo costituito un’Altare vivente per la santa messa, io ero una candelabre. Avete perpetuato questa vostra visita nel libro “Camillo vive”.
Portavo avanti il mio lavoro missionario camilliano con autostop, bicicletta, a piedi, col treno e autobus. Una volta mi chiamavi quando sono tornata a casa con la febbre in un giorno freddo d’inverno, rimanendo per la strada, essendo guastato il treno. Avevi paura per la mia salute, che non era la parte più forte in me. Ti sei faticata fino a quando sei riuscito eseguire una piccola macchina per me. D’allora posso portare tanti altri ai miei viaggi di missione. Dieci anni fa Ti abbiamo visitato con questa macchina, quando abbiamo filmato le orme di San Camillo in Italia per la nostra TV locale. Ci hai accolto tutti quanti, l’intera famiglia che è venuta. Queste persone d’allora lodano il tuo amore e pregano per Te.
Mi hai invitato tante volte al vostro ritiro annuale, che hai organizzato lungo gli anni. Quest’anno, nel quattrocentesimo giubileo della nascita celeste di San Camillo era l’ultimo. Sono venuta, come Ti ho detto e ho scritto nel Messaggio mensile, vengo perché il tempo scorre, e non lo so, fino a quando posso avere la tua accoglienza… Sì, c’è stato finora. La conclusione invece, anche se è successo all’improvviso, era completa, ben preparata, maestosa, festiva, degnamente alla Tua festa.
Lichtenburg, la rocca della luce, la casa di studio della Diocesi in mezzo al piantato di mela è un luogo che dice tanto per i non vedenti. Loro sono che aspettano forse di più la Luce del mondo. Fin dal primo momento mi ha toccato questa scelta. Era bello star là, insieme, come famiglia nella spiritualità camilliana. Abbiamo imparato molto a vicenda, ci siamo arricchiti ed eravamo felici.
Questa volta, anno giubilare di San Camillo si è svolto tutto come sempre, intanto tutto era diverso, come il solito. Hai trovato un nuovo guida spirituale chi ha portato una nuova luce al ritiro, altra dinamica. Come fosse San Camillo stesso ritornato in mezzo a noi, abbiamo festeggiato il più bel giubileo con il contenuto più magnifico e ricco della spiritualità del nostro Santo diletto, nella sua profondità. Era l’ultima sera quando abbiamo preparato tutto per la festa, giorno di conclusione del ritiro, più di questo, festeggiare il Giubileo. Il “vertice e fonte”, la santa messa ha incoronato questo giorno che abbiamo vissuto insieme ancora. Era la preparazione al più maestoso all’incontro con Gesù Cristo e compimento insieme. All’altare, la candela si è bruciata, si è consumata fino in fondo…
Ti abbiamo aspettato l’ultima mattina, “Giorno dell’incontro”, non sei arrivata. Eri occupata con altre cose, forse stavi parlando con degli angeli nell’abbraccio dell’Onnipotente. Ti sei addormentata solamente come un angioletto… Non hai creato mai un angioletto d’argilla addormentato, i tuoi sono tutti operosi, pieni di vitalità, come Tu sei stata, ora sei Te stessa diventata un angioletto dormente. Abbiamo diretto la giornata di festa completamente, ormai con il Tuo aiuto celeste, partecipazione. Tuo vescovo, arrivato per la festa in onore di San Camillo, ha celebrato per Te il sacrificio più santo. Il dieci maggio era sabato, vigilia della festa della madre. Giorno dopo, abbiamo sentito il messaggio evangelico del Buon Pastore, ormai da Te a casa, al Centro da Te fondato. Il versetto introduttivo al vangelo era il comandamento d’amore di Gesù: „Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato voi.” Ho ricevuto tale messaggio come tuo Testamento materno. Grazie.
Ci siamo arricchiti con una nuova Santa. Grazie infinite a Te per tutto, gratitudine!
Il 14 luglio finisce l’ano giubilare di San Camillo
Rendiamo grazie a Dio Onnipotente che abbiamo festeggiato quest’anno straordinario in unione con la comunità dei Santi. Sarebbe impossibile festeggiare senza di loro, che ci hanno preparato la festa, con coloro abbiamo percorso lunga strada, o i martiri camilliani, che hanno offerto la loro vita nel servizio di carità dei malati. Pensiamo con gratitudine a tutti loro con lo sima richiesta per la Comunità dei Santi. Appartengono qui anche i nostri familiari, che nel frattempo si sono spostati nel regno celeste, lasciando a noi eredità abbondante per la nostra strada ancora da percorrere.
Rendiamo grazie per il volto rinnovato della Famiglia Camilliana Laica, ringraziando la gentilezza dei nostri antecedenti, il loro lavoro perseverante, bellezza di spiritualità, eredità ricca.
Rendiamo grazie per il rinnovamento dell’Ordine Camilliano, l’impegnarsi umilmente della sua nuova direzione dopo una situazione difficile, per quelli precedenti invece rafforzare nella santità.
Il 14 luglio, giorno giubilare di San Camillo avremo un nuovo membro nella nostra FCL:
Riceviamo quale regalo di grazia la Puskás Elisabetta, cui arrivo dorerà la nostra Famiglia Camilliana Laica nel giorno di San Camillo, che avrà luogo nel santuario dopo la messa serale, presso i piedi della Madonna, dove ella chiedeva la sua guarigione e ha ricevuto, per la grazia di Dio.
* Prosegue il nostro XXXIX. ritiro, ora con i chierichetti di Csomortán tra 10-13 luglio a Betania.
Nell’anno giubilare di San Camillo – anno di “cento braccia” rinnoviamoci con l’antica fede il nostro incontro di preghiera a mezzogiorno all’Angelus, quello tra le ore 21-22, e di ogni 25 del mese (nascita di San Camillo) e 14 (giorno della sua nascita celeste) nelle nostre piccole e grandi famiglie
Preghiera giubilare
per il 400 anniversario della nascita celeste di San Camillo
L'anima mia magnifica il Signore mio Creatore,
perché mi ha distinto
con la grazia della sua misericordia.
Ho consciuto la sua Opera redentrice
nel Cristo Crocifisso
e sua coredentrice, Maria,
Salute degli Infermi
Chi è la Custode della nostra vita salutare e salute.
Come segno del mio amore,
accetti,
oh, Signore,
il mio servizio quotidiano
quale tuo buon samaritano
a fianco dei tuoi Malati e lasciati mezzo morti,
a coloro io possa portarTi
nell’umiltà, per la tua gloria,
disseminando i Tuoi semi sublimi
con “mille benedizioni” di San Camillo,
fino il fine dei tempi.
Amen.
(Bakó Maria Hajnalka)
|