Anno XX, Nr. 213 – luglio-agosto 2016 – Anno Santo della Divina Misericordia
La Porta Santa nell’Anno Santo della Misericordia
È profondamente onorato il pensiero del papa Francesco, che ogni diocesi costituisca la propria porta santa, presso il suo santuario più diletto. Nella nostra diocesi invece la scelta del santuario della Madonna di Csíksomlyó, al luogo del più grande pellegrinaggio ungherese, avvicina proprio l’anno santo ai cuori e anime, che arriva con tanta grazia, tramite la misericordia paterna.
Il concetto dell’”anno santo” è di mia stessa età: sono nato in anno mariano, al centenario della promulgazione del dogma d’immacolata concezione, giorno noto, festa del Cristo re. Questo è diventato decisivo per me, bussola e sicurezza, programma di vita, contenuto e soprattutto grazia. Per il giubileo del duemila mi sono preparata al cuore della cristianità, Roma, città eterna, tramite i tre anni preparativi, poi ero presente all’apertura della porta santa di San Pietro… Sento ancora „la voce stentorea” del papa malato Giovanni Paolo II, palpando il cuore del mondo: „Aprite le porte del vostro cuore a Cristo!” C’era un’emozione commovente, che mi è rimasta ancora viva per tanti anni…
E, adesso, quando il mondo è bisognoso di nuovo della misericordia, quando è difficile far distinzione tra il vero e falso, quando le onde dell’incertezza si scontrano sopra la testa della gente e fanno tremare il cielo, il pontefice sussurra blandamente, a voce bassa ai cuori: “Misericordiosi come il Padre” (Lc 6,36), incoraggiandoci a meditare sopra e renderlo quale stile proprio di vita. Questo stile di vita ci testimonia il Signor Gesù, professando di essere suo e indirizza la direzione ai suoi seguaci nel brano del vangelo scelto dalla nostra Chiesa per l’anno giubilare da Lc 4,18, Is 61, iniziando con “Lo Spirito del Signore sta sopra di me…”. Quando ho sentito questo brano all’apertura dell’anno Santo della Misericordia di fronte al santuario di Csíksomlyó, dove si è iniziata la festa, ho sentito che mi commuovo fino in fondo del mio essere, perché tale brano sintetizza la stessa sussistenza di vita per me. Si è decorsa davanti agli occhi tutta la mia vita, nella quale ero bisognosa passo dopo passo della misericordia infinita, del Dio onnipotente, quale supporto vitale…, e si è emerso quel giorno, quando, per così dire si “scoppiò nella mia vita” tal brano evangelico, è diventato vita ed è rimasto filone conduttore nel formare la mia sorte e della sua direzione.
Scrivevamo 1990, maggio, quando andai a Budapest per la mia accettazione alla teologia civile. Ero tanta felice a causa dell’evento magnifico, che mi sono scordata totalmente di me stessa, mi sono immersa in preghiera nella chiesa Universitaria. Dentro regnava una luce meta scura, non c’era nessuno, tranne uno, che approfittando la mia devozione, ha portato via la mia borsa a mano con tutti i miei documenti… Quando mi sono rese conto, che è scomparsa la borsa, sono corsa per la strada, spaventata, ma il ladro non c’era più. Chiesi impotentemente i piedoni se per caso non avevano visto qualcuno sospettoso. Così mi sono incontrata con una giovane, Andrea, che non mi ha lasciato sola, si è chinato a me, alzandomi dallo spavento, mi ha portato a un padre francescano, poi mi ha implorato fino a quando ho accettato il suo invito a casa sua. Qui ho aspettato i tre giorni dovuti per la mia accettazione. Abbiamo parlato molto, ho visto quanto ha bisogno di me, non pentendomi più per quelli successi con me. Il giorno dell’accettazione ero così commossa, che ho chiesto una Bibbia, sentendo, che si prepara una cosa straordinaria nella mia vita, alla quale posso impegnarmi solo con la parola, indicazione del Signore. A questo momento arriva nella mia vita il brano della missione del Gesù, il Lc 4,18ss, Is 61ss. Mi si fermò la respirazione, tutta la vita è stata rivalorizzata, ricevendo nuova direzione, contenuto. Si è emerso così profondamente nell’anima che mi è rimasta motto vitale, forza di mantenimento. È diventato per me punto di partenza e di arrivo per ogni situazione finora.
L’Anno Santo della Misericordia mi ha portato a casa tale pietra miliare a Terra Siculorum, alla Santa Vergine, che mi è madre in ogni gioia e tristezza tramite il Signor Gesù. Dopo l’apertura dell’Anno Santo non si era ancora diminuita la commozione in me, poco fa all’apertura delle Giornate Pastorali si è rivissuto tutto, quando si è fatto sentire lo stesso brano, in festa, là, sulla piazza di fronte al santuario, aspettando il momento di entrare per la Porta Santa, insieme il nostro vescovo. Pensavo che non ci sia niente in più da mettere a quello che è già perfetto… La grazia, misericordia del Buon Dio è infinita e brilla sempre in luce nuova, con contenuto rinnovato, rinnovando il perfetto, rendendolo ancora più santo, magnifico.
Giorno di San Camillo: l’adesione della signora Ida Fazakas nella FCL nell’Ospedale Vecchio
Per festeggiare il giorno di San Camillo siamo recati all’Ospedale Vecchio con la FCL. Abbiamo partecipato al programma di preghiera abituata insieme con i malati. È stato bello incontrarci così nell’ospedale, dove siamo stati in festa ormai tante volte. I malati ambulatoriali conoscevano già i membri della FCL, quelli arrivati nuovamente si presentarono a vicenda. Si è amalgamato il gruppo festeggiante in una famiglia, si sono accolti con amicizia e tutti si sentirono bene insieme. È sempre una gioia nuova incontrare, ognuno ha tanto a dire, che è ben esaudito dagli altri, insomma, nel cestino della sovrabbondanza ci aspettavano tanti eventi bellissimi da condividere.
In questo momento clamoroso, iniziale, in un istante, interviene la signora Fazakas Ida quasi esclamando: “Quando ricevo anch’io una crocetta rossa? Sono già da tanto tempo camilliana!” La guardavo sorpresa per un attimo. Nella sua voce c’era tutto che desiderava. Non aspettavo con la risposta, le ho detto subito: Adesso. Aspettiamo solo che il cappellano arrivi e gli chiediamo che la benedica. È successo proprio così. Ho letto a voce alta l’adesione dal terzo volume di preghiere, lei ripeteva ogni parola dopo di me, a voce bassa, con immersione. Si sentiva quanto la desiderava. Ci siamo formati in un cerchio, pregando insieme, il cappellano l’ha benedetto, Imre Lizike ha preso la propria crocetta e le abbiamo appuntato quello. L’abbiamo abbracciato con calore, salutandola quale camilliana laica tale cara signora che da 2000 appartiene a noi in spirito, e durante questo periodo lungo di preparazione si è totalmente riempita della spiritualità di San Camillo. In giugno eravamo incontrati a lei e suo marito, che sono gli iniziatori della nota “torta di camino della nonna”.
Ho raccolto la prima preghiera proprio da lei per il mio primo libro, una preghiera offerta allo Spirito Santo che loro pregano ogni mattina, perciò abbiamo considerato tutto il regalo dello Spirito.
Notizie:
* Il 29 giugno, mercoledì: dopo sei anni di restauro, la chiesa parrocchiale di Csíksomlyó finalmente ha festeggiato San Pietro e Paolo i suoi santi patroni. Si vedono le fondamenta della chiesa antica.
* Il 2 luglio, venerdì: Visitazione, festa del santuario della nostra Madonna. Quest’anno abbiamo festeggiato in tal giorno per quatta volta la statua “Custode dei Carpati”, inaugurato à Csomortán.
* 4-7 luglio: il ritiro spirituale dei chierichetti di Csomortán a Betania: la Casa della Bontà.
* 14-17 luglio: Festival della Musica Antiqua di Csíkszereda (da 1980), a livello Europeo, edificante.
* 33-31 luglio: “Missione della poesia” il VI. Campo poetico a Csíkcsomortán. Motto: “Ab igne ignem/Dal fuoco, fuoco”, in memoriam 1956. Luogo come sempre l’albergo Brezza.
* Ringraziamo di cuore al webmaster di Csíkcsomortán, località piccola ma con un website di vitalità valorosa, perché mese dopo mese fa apparire il nostro Messaggio sul sito, onorandoci attentamente.
http://csomortan.ro/index.php?menuID=311
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