Anno XXI, Nr. 227 – novembre 2017 – Anno di San Ladislao (1046-1095) - Anno di Arany János (poeta)
A Annamaria
Quando uno arriva a suoi cinquant’anni, la ruota della vita prende un gran curva. Ognuno esprime quello che pensa di quest’età, i giovani si meravigliano, perché non possono neanche comprendere che si può vivere a così lungo, i vecchi frullino a mano e parlano del loro gioventù, ed è bene così, ciascuno sarà ponderato voluto o no. Nel frattempo il cinquantenne rimane solo anche se festeggiato. Qualcosa gli rimane incomprensibile, su quale da solo può e deve passare oltre: è invitato a varcare la soglia del futuro inosservatamente, perché la vita va avanti, come se non succedesse nulla con la propria età.
Compiere cinquant’anni è la grazia. Meravigliarsi sul proprio cammino di vita, cercare di comprendere l’incomprensibile, i perché innumerevoli nella moltitudine dei risultati, classificarli, distinguere i risultati, e alla fine rendersi conto che nulla è rimasto da buttar via, essendo ogni perché?, al suo tempo domanda incomprensibile, portando poi un risultato che altrimenti non sarebbe stato creato e senza quale tutto il resto sarebbe stato diverso. Qui si trova forse l’inizio della saggezza, la quintessenza della visione e della comprensione… A questa però occorre tempo, quella grazia che è chiamata vita.
Neanche posso immaginare Annamaria in altro modo se non accanto la scrivania, lavorando. Da qui parte tutto. Per l’organizzare un istituto occorre un cuore di madre, che non guarda solo, ma anche vede e sente. Capire, comprendere i dettagli nel grand’insieme con diplomazia raffinata, pavimentare con saggezza matura le cose difficili da comprendere, non è per niente facile come sembra a prima vista. In tale impegno ha compiuto Annamaria cinquant’anni presso la Parrocchia Santa Croce di Csíkszereda, nella direzione dell’ufficio. L’impegno è del mente-e cuore nella pratica quotidiana, con lavoro di fondo.
Per sedici anni, quando ero impiegata della stessa Parrocchia quale assistente spirituale, ci siamo incontrate spesso, parlando sulle cose immerse. Aveva da dire qualcosa a ogni cosa, con abilità. Sentivo innumere volte dalle sue parole, quanto sta lottando per il bene, anche se le circostanze non sono del tutte favorevoli. Quale direttrice dell’ufficio stava in contatto con ogni cosa che ha da fare con la vita della parrocchia. Mantiene viva con perseveranza accanto la parrocchia anche i compiti più difficili, a favore della sua famiglia “piccola e grande”. Sua vocazione è il senso di dovere, serve con umiltà tutti i giorni, che a volte sorpassa le sue capacità umane di caricarsi. Non di rado mi preoccupavo per la sua salute…
Una volta, quando sono andata alla Parrocchia, Annamaria lavorava nella camera di uno dei giovani cappellani. Puliva il lavabo. Mi meravigliai, che accanto i suoi impegni senza fine trova attenzione, tempo, forza anche a questo… Parlavamo, mentre lei continuava a lavorare. Ho guardato come ha spazzolato il rubinetto dell’acqua, l’ha risciacquato, poi con un asciugamano l’ha asciutto. Brillava. E’ stata lei la prima donna che ho visto asciugando il lavabo e il rubinetto. Erano come fossero nuovi. Ammiravo tanto tale operazione, perché pulivo bene anch’io il lavabo e il rubinetto perfino a brillare, ma non gli asciugavo mai. Non ci ho pensato affatto, che potevo anche asciugarli, affinché siano più belli. Ho risolto il problema con pragmatismo, come un lavoro quasi invano, l’acqua comunque lascia delle macchie… D’allora li asciugo, anche se il risultato del mio lavoro rimane solo fino al primo usare.
E’ successo tuttavia un evento straordinario nella nostra vita. Una volta Annamaria mi chiamò per telefono, chiedendomi di cercare sua figliaccia, chi è caduta in una crisi spirituale per cui sua vita può arrivare in percolo, i genitori si preoccupano tanto per lei. Ho visitato la famiglia all’indirizzo ricevuto.
Proseguiva una lunga conversazione con i membri della famiglia insieme e personalmente. Il contatto poi durava per lungo tempo con preghiera a vicenda da tutti i parti. Il tempo passava lentamente, il cambiamento esige questo in ogni caso e situazione a tutti, chi vogliono far esame al massimo nella scuola della vita. Certamente, il risultato non si vede per niente all’inizio, anzi, è in gioco la vita e la morte. Nemmeno il nostro caso non era un’eccezione, ma le cose sono calmate pian piano e la ragazza continuava la scuola, ottenendo la saggezza che forse passava oltre la sua età e non c’era più bisogno di me. Ci siamo sollevati tutti. Gioivamo della vita.
Anni dopo dovevo partecipare alla festa di laurea per un figlio degli amici. Stando in piedi al campo sportivo della scuola nella folla festeggiante, in un istante sento che il comitato dei premi invita per nome la mia ex paziente. E’ stata premiata per i suoi meriti di studi. Sentivo come mi accarezza la mano del Buon Dio dall’alto. Tale notizia era per me un regalo per eccellenza, essendo legata alla festeggiata dalla comune sorte, perché sono coinvolta nella sua vita, e con un legame uscito dal comune.
Grazie Annamaria, grazie di tutto e ti auguro ancora tante grazie in seguito dal Buon Dio!
Kádár István, parroco di Kolozsmonostor/Transilvania è deceduto
Ho ricevuto la notizia scioccante della sua morte dai miei amici DXN di Kolozsvár. Era il 28 ottobre, giorno del mio arrivo nella dimora di San Camillo della città eterna, dove custodiscono il cuore rimasto intatto del grande Santo della carità. Ha vissuto lo stesso 64 anni, come San Camillo.
Tutta una storia a parte scorreva davanti ai miei occhi in un istante, infatti don István era il primo parroco di Transilvania, chi ha accolto il movimento camilliano laico. Con il suo attitudine calmo, equilibrato, generosità, aveva servito e sorretto la causa per lungo tempo. Abbiamo lavorato molto insieme, ossia io ho elaborato i materiali scritti, egli ha trasmesso verso l’arcidiocesi, in questo modo è stato registrato la Famiglia Camilliana Laica quale movimento cattolico riconosciuto in Transilvania. Egli ha fatto fare la bandiera camilliana laica Transilvana, e prima di ritirarsi dall’impegno mi aveva prestato.
Siccome stavo nella Casa Generalizia dei camilliani di Roma, ho fatto conoscere chi è stato lui, così il segretario generale dell’Ordine ha celebrato la santa messa il 31 ottobre per lui, e nella veglia notturna che era la preparazione per la festa dei Tutti i Santi l’ha concluso nelle intenzioni della liturgia.
Esprimo la mia gratitudine per la sua amicizia, generosità, e anche per quest’ultimo servizio.
Notizie:
* Tra 30-31 ottobre il Camillianum di Roma ha tenuto il 30 compleanno. Più ampio in prossimo numero.
* Il progetto dell’Assemblea Generale del 2018 tra 13-18 ottobre è in elaborazione…
* Si è concluso la veglia 40 giorni per la vita a Budapest, che era di livello mondiale. Grazie per essa!
* Incontro camilliano il 16 novembre – festa di Salus Infirmorum – dalle ore 17,00 con la celebrazione eucaristica nella chiesa di Csíkcsomortán, poi agape nel mio domicilio.
* La nostra Famiglia Camilliana Laica si prepara anche quest’anno festeggiare la festa di Santa Elisabetta d’Ungheria presso la Casa di Cura di Gyergyószentmiklós. Regaliamo la comunità con pasti, dolci variegati, frutta e con la nostra presenza, partecipando alla santa messa poi all’agape comune.
* E’ in preparazione il 52 Congresso Eucaristico a Budapest nel 2020, al quale ci prepariamo con anima.
* Nostro Emil per momento si trova a Sanghaj di Cina per la cupa mondiale in pattinaggio veloce, da dove andrà a Seoul di Corea per allenamento. Accompagniamolo con le nostre preghiere, come finora!
* Il 10 novembre è stata tenuta la conferenza dell’anno San Ladislao presso l’Università Sapientia della nostra città. Abbiamo ascoltato tante presentazioni valorosi sul nostro re cavaliere, sul suo carattere, in riferimento storico, artistico, ecclesiale, rafforzandoci nella nostra fiducia, stima di sé e del prossimo.
* Sono stata di nuovo ospite del „Eva-club Signore” di Szentegyháza. Abbiamo parlato di funghi benefici.
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