Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXII, Nr. 238 – novembre 2018 – Anno del grande re ungherese Mattia – 560 anni della sua elezione


Tra cielo e terra con Dio – è la rubrica partita dal febbraio 2018, mio nuovo impegno, che presenta il conoscere i santi in modo giocante sulle pagini della rivista mensile familiare „Mondo di Cristo”. La rivista appare presso la parrocchia Santa Croce di Csíkszereda da settembre 2010. Durante la presentazione di un santo esempio, porgo alcune domande, alle quali rispondono i lettori inviando le risposte alla parrocchia. Invio anch’io le mie risposte alla redazione, creando così una collaborazione tra la parrocchia e lettori.

Nostra Santa Elisabetta

Santa Elisabetta dalla famiglia dei Turul/Árpád è la più grande guaritrice accanto la Santa Vergine, la può ritenere chiunque sua nel mondo, ma chi potrebbe dire meglio che noi ungheresi. Proviene dalla stirpe di famiglia regale di merito, suo padre è anche “il re di Gerusalemme”.
Chi sono i genitori di Santa Elisabetta e chi è il suo famoso fratello? Risposta: E’ figlia di Andea II, Grande re dell’Ungheria e Gertrud di Merania, suo fratello è il noto re ungherese  Bela IV.
Dove e quando è nata Santa Elisabetta? R: A Sárospatak nel 1207, ma probabile a Buda antica o Bratislava.
            Nostra Santa Elisabetta la chiamiamo quale “dalla casa di Árpád”(re fino a 907) o dalla Turingia.
Come la chiamano fuori d’Ungheria? Risposta: Santa Elisabetta dell’Ungheria.
            Già da piccola è stata fidanzata, secondo la tradizione d’allora, e l’hanno portata nel corte del fidanzato, perché possa padroneggiare pienamente lo stile di vita di lì.
Quanti anni aveva e dove l’hanno portata? Risposta: Aveva soli quattro anni e l’hanno portata a Turingia/Germania, a Eisenach, nel castello di Wartburg
Sua straordinarietà si è mostrata precocemente. L’ha interrotto spesso i suoi giochi e si è ritirata di tutta sola, in maniera incomprensibile per gli adulti.
Perché l’ha fatta? Risposta: Per amare Dio – diceva lei.
            La piccola Elisabetta è riuscita a farsi amata dal suo ambiente straniero, viveva allegramente la vita.
Cosa le piaceva di più che è rimasta anche per l’età adulta? Risposta: L’equitazione.
            Elisabetta diventa matura più presto del solito, perde sua mamma poi il suo fidanzato di diciannove anni. La memoria di sua madre è reso eterno da una perla della dramma letteraria ungherese.
Qual è questa? Risposta: La tragedia Bánk Bán di Katona József.
            Ha soli quattordici anni quando si sposa con Luigi, fratello del suo ex fidanzato, con il quale vive in un matrimonio felice e nascono tre figli. Dopo la nascita del primo figlio ottiene la fondazione della sua prima creazione di carità, dopo la nascita del secondo figlio, realizza un opera ancora più grande.
Quali sono questi? Risposte: Prima:  riparo per bambini orfani, secondo: un ospedale di 28 posti letti.
Quale era suo motto quando serviva la gente? Risposta: “Vedete, vi dicevo sempre, che bisogna solo rendere allegra la gente!”
Alla vita di Elisabetta si associano numerosi miracoli e legende. Tra questi uno sta ostentando sul vetro del nostro santuario di Csíksomlyó.
Cosa rappresenta la finestra? Risposta: Il miracolo delle rose.
            La nascita del loro terzo bambino non fu raggiunto da Luigi, lo ha esaurito il andare nelle crociate. Per Elisabetta s’incomincia la via del calvario.
Nel santuario di Csíksomlyó dove sta dipinto tale momento? Risposta: Al secondo altare laterale di destra.
            Sua condotta di vita severa francescana, l’eccesiva povertà consuma la sua salute fisica, ha solo ventiquattro anni quando nasce per la vita celeste.
Quando festeggia la chiesa mondiale il giorno di Santa Elisabetta e quando in Ungheria? La chiesa mondiale festeggia il 17 novembre giorno della sua morte, in Ungheria il 19 novembre, i suoi funerali.
Il centenario del Consiglio Nazionale Seklera/Sicula
            Cento anni fa, il 9 novembre 1918 a Budapest si è costituito il Consiglio Nazionale Seklera /Sicula presieduto dal professore universitario-direttore di liceo Dr. Jancsó Benedek, Sebess Dénes, Dr. Ugron Gábor ex ministro degli interni e Dr. Urmánczy Nándor deputato. L'evoluzione è stata creata per due scopi: come organizzazione sociale, che ha voluto praticare pressione sul governo (ungherese) per l’integrità territoriale. soprattutto per la difensione della Transilvania, - e fare propaganda in favore di essa (…).
Il 17 novembre 1918 il CNS ha tenuto un’Assemblea Generale, dove hanno accettato la proposta di Paál Árpád, di Székelyudvarhely, secondo il quale se la politica del governo (ungherese) non sarà in grado di mantenere l’unità statale, allora: 1. la convivenza ungherese-romeno sia assicurata in sistema cantonale secondo i Quattordici punti Wilsoniani. 2. dove la popolazione seklera/sicula vive in maggioranza compatta, là – accanto le garanzie internazionali – “possa costituire una repubblica indipendente, libero e sovrano”. 3. Si richiede il sostegno della Repubblica Ungherese nella costituzione dello stato e di assicurare a esso la rappresentanza alla conferenza di pace. Quando si è saputo che durante i trattati di Belgrado l’armata romena potrà avanzare fino a fiume Maros, è nato il progetto della Repubblica Seclera/Sicula indipendente. Di conseguenza la Terra dei siculi avrebbe creato un piccolo stato indipendente, in maniera in cui in qualche riferimento appartenga all’Ungheria. Coloro che hanno elevato l’idea della Repubblica Seclera/Sicula, si sono riferiti ai principi di auto-determinazione dei popoli, pubblicati dal presidente Wilson (…)
                Nel marzo di 1919 con l’arrivo del dominio rosso il CNS, quale organizzazione nazionale e di difensione della nazione non poteva più compiere il suo scopo, e malgrado che non si è sciolto mai, non si è tenuta riunione (https://hu.wikipedia.org/wiki/Sz%C3%A9kely_Nemzeti_Tan%C3%A1cs_(1918). Nel 2003 è riavviato.
            Il 18 novembre 2018 i Seklers/Siculi hanno festeggiato il centenario del Consiglio Nazionale e hanno espresso le stesse intenzioni di autonomia.  Accanto le intenzioni di autonomie si è infilato il romeno Sabin Gherman, transilvanista, pubblicista, che ha espresso il suo dolore perché la Transilvania che esisteva nel tempo Austriaco e Ungherese, ormai non appare più sulla mappa della Romania… 
            Informazioni successivi: Program: https://www.sepsiszentgyorgy.info/hirek2/3462-szekely-nagygyules-sepsiszentgyorgy-2018.html Krónika: https://kronika.ro/erdelyi-hirek/autonomiat-szekelyfoldnek-n-centenariumi-megemlekezes-es-tuntetes-sepsiszentgyorgyon,  http://sznt.sic.hu/en/ , https://www.facebook.com/sznthivatalos/ ).
https://www.erdely.ma/szazeves-a-szekely-nemzeti-tanacs/ , https://en.wikipedia.org/wiki/Szekler_National_Council

Festa di Santa Elisabetta nella Casa di cura “Santa Elisabetta” di Gyergyószentmiklós
            Nostra Famiglia Camilliana ha festeggiato ormai per la nona volta la festa di Santa Elisabetta nella Casa di cura di Gyergyószentmiklós. L’idea proviene da Eva Dánél di Csíkszentimre, che ha offerto il suo talento di casalinga e lavoro per rendere ancora più bella la festa. Suo sostegno fin dagli inizi è Csorba Ferenc, proprietario della panetteria “Prima panettiere”, e che hanno messo la mano nella farina, latte, burro, preparando tanti tipi di torte da forno, con le propri mani  per il tavolo festivo, e per gli abitanti della Casa.  
            Nemmeno quest’anno era diversamente, mia piccola macchina si è riempita, quasi non c’era posto per noi, anzi, la gustosa “camino torta della nonna”  (Signora Ida) insieme alla Nonna (81 anni!) nostro esempio, ha potuto venire con noi. Ho fatto il viaggio nel tempo che metteva alla dura prova la persona umana da Csomortán a Szentimre, poi a Gyergyószentmiklós e ritorno sotto la nevicata scatenata, ma è stato al mio fianco il Buon Dio sempre. Siamo andati otto persone, con due macchine, con l’assistente spirituale.
            Dopo la santa messa abbiamo reso onori a Gabriella Kiss, “un’anima” della Casa, recentemente dottorato, poi abbiamo fatto il pranzo comune, assaggiando i beni dolci, capolavori delle nostre cuoche.

Notizie:
* L’assistente spirituale della nostra FCL, don Imre György cappellano d’ospedale ha superato con successo il suo esame parrocchiale. Complimenti al suo lavoro, tanto ha fatto delle ricerche storiche con titolo La storia della parrocchia romano cattolica di Kászonújfalu tra 1591+1948. Quest’esame significa anche, che entro un anno sarà mandato a una parrocchia. Non rinuncia però al suo mandato dell’assistente camilliano.  
* Il 13 novembre: Giorno dei santi e beati ungheresi, che non hanno ricevuto “ancora” posto separato nel calendario. Abbiamo più di cinquanta santi e beati così, sono alcuni a coloro si è iniziato già il loro processo e può capitare che dobbiamo ancora aspettare alcuni secoli fino all’adempimento…
* Il 26 novembre: incontro camilliano a Csomortán, racconto sull’Assemblea di Roma, saluto ai festeggianti.

 

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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