Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXV, Nr. 272 - dicembre 2021  -  52 Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria


“Astro del ciel” in una notte tranquilla

Noi ungheresi abbiamo un patrimonio musicale così ricco, che il viaggiatore ingenue non osa nemmeno sussurrarlo davanti agli estranei. E’ lo stesso con i canzoni di Natale. Non c’è davvero concorrenza quando risuona la chiamata che fa muovere anima e cuore “Su’ alla gioia grande…”
Ce n'è però un canzone magnifico “dimenticato”, poi “ritrovato”, senza il quale oggi non è più vero il Natale.
            Qual è questa nota canzone di Natale?
Risposta: ”L’Astro dal ciel…”

La canzone ci guida in un villaggio austriaco, dove possiamo dare un’occhiata alla vita quotidiana della gente, alle circostanze tra le quali ha potuto nascere un’opera di Natale per i nostri giorni assai popolare, e dove poteva anche essere dimenticata misteriosamente per lunghi decenni.
            Qual è questo villaggio austriaco?
Risposta: Oberndorf bei Salzburg.

Una canzone di solito acquisisce due persone, una di loro scrive il testo e l'altra compone la melodia. Anche nel nostro caso è così. Il testo della canzone è stato scritto da un giovane prete con un destino piuttosto sfortunato, due anni prima della sua apparizione. Il deficit cronologico è sostituito dalla legenda: Veniva il Natale, l’organo era guastato (presumibilmente sono stati i topi i colpevoli), il parroco lo ha caricato il cappellano con la musica natalizia.
            Chi è l’autore del testo della canzone?
Risposta: Il don Josef Mohr.

Il cappellano ha ricacciato il testo già preparato, l’ha portato al maestro della chiesa San Martino della località con la domanda di comporre la melodia, che in un solo giorno l’ha composto.
            Chi è il compositore della melodia?
Risposta: Il maestro Franz X. Guber.

Questa canzone di Natale, che fu composta per chitarra, e che a quel tempo non era tanto favorito quale strumento musicale nella chiesa, bensì ai luoghi di divertimento, essa, fino ad oggi ha arrivato a più di trecento elaborazioni in tutto il mondo. Da allora molti sono stati ispirati a pregare, a cercare Dio, a convertirsi, a rinnovarsi, a placare.
            Quando è stato la sua prima esecuzione?
Risposta: Nel 1818.

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Auguriamo un Santo Natale e Felice Anno Nuovo a ogni nostro caro lettore, lettrice!
Accensione di candele d’Avvento

            La liturgia festiva d’accensione di candele d’Avvento è diventata una bella abitudine accanto le sante messe di “Rorate” d’alba, presso a noi. I colori d’Avvento per quattro settimane sono tre viola e uno rosa. Le candele viola rappresentano l’attesa in pentimento, quella rosa, la gioia. La terza domenica d’Avvento perciò accendiamo la candela rosa sulla corona d’Avvento. Anche il sacerdote indossa l’abito adotto a tale giorno.
            Questa usanza ha ormai attraversato il quadro delle chiese, si fa vivo anche in diversi spazi spaziosi,
dove si radunano i piccoli e grandi della località, per ascoltare la liturgia del verbo, saluti, canti, meditazioni, essendo partecipi della grazia offerta in regalo dalla stessa liturgia.
            Quest’anno l’accensione della terza candela è caduta proprio alla festa di San Nicolò, così, tale festa è diventata totalmente dei ragazzi a Csomortán. Il vecchio Babbo Natale è arrivato, con il sacco a dosso, scherzando con i bimbi. I più coraggiosi seduti sulle sue ginocchi recitavano poesie, mentre il coro “Rorate” cantava a voce e strumenti musicali, salutando i radunati. L’addio felice era promessa per il prossimo anno.

La terza domenica d’Avvento, quella della “Gioia”

            Questa festa, la III domenica d’Avvento si è cresciuta per me come un evento magnifico. Il suo inizio risale a 1989, quando ho ricevuto assai tanto incoraggiamento e aiuto, che sentivo di non poter ringraziare degnamente. Poi venivano gli anni si studi quando vivevo in totale stato di bisogno, essendo esposto alla benevolenza della gente. A quel tempo, mi gettai nella gratitudine con una forza ancora maggiore. Il culmine significava la messa di Natale “per i miei benefattori”. Così è stato per vent'anni nel santuario di Csíksomlyó, prima che le suore di San Domenico mi precedessero nella prenotazione.
            Cominciai a pellegrinare, facevo fare la messa dove potevo… Così si è sviluppato il ringraziamento a Csomortán in terza domenica d’Avvento. Grazie a Dio è diventata una vera festa profonda.

Ritiro d’Avvento

La parrocchia di Csíksomlyó ha organizzato un ritiro d’Avvento presso la casa Betlemme tra 13-15 dicembre sotto la guida di don Szabó Lajos, che ha elaborato tre temi assai importanti per il cristianesimo: la speranza d’Isaia, il pentimento di San Giovanni Battista e il servizio di carità della Madre di Dio.
Purificazione spirituale e agape ha reso ancora più degno la preparazione al Natale.

La visita di Natale all'ospedale è cancellata per sempre?

            Mettono la domanda i miei vecchi piccoli e grandi “colleghi angelici”. Secondo i segni dei tempi, la situazione non sembra essere quella della domenica della gioia. Nemmeno si può avvicinarsi all’ospedale. Ma com’era al piacere ai bambini che proprio a questo periodo precipitavano all’ospedale, o per le madri appena partoriti, lasciando la festa del Santo Natale a casa, lontano dai loro bimbi, anche se con il neonato, però hanno passato la festa dell’Amore immersi nella solitudine personale.
            Ci manca anche a noi il gesto magnifico del regalare, al quale educavamo i nostri bimbi attraverso la tradizione nobile del “servizio angelico”, che ci ha fatto vivere, dando coraggio al lavoro perseverante.
            Dio ci offre sempre occasione per il servizio di carità, possiamo far fruttare là, dove c’è un bisogno, e in quanto siamo in grado di operare, se non in comunità, almeno in silenzio, in segreto come i magi.

Notizie:
* Il 9 dicembre abbiamo accompagnato la Nonna Dánél per il suo ultimo viaggio a Csíkszentimre. Ricordo con gratitudine ai servizi di carità eseguiti a vicenda con la famiglia negli ultimi anni, alla pasta pizzicata della Nonna, che fino a quando le sue forze le permettevano pizzicava con entusiasmo per me.
* Il 9 dicembre 1996: Venticinque anni fa che è nato per i cieli il nostro caro compagno di classe del Camillianum di Roma, Alessandro Toe. Era una persona di brillante anima, al quale con due giorni prima di morire ho offerto la missione di Transilvania. E’ stato scritto nei cieli, tale giorno brilla di nuovo come lui.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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