Anno XXVI, Nr. 279 – lugl-ago. 2022 - 1222 La Bolla d’Oro, Costituzione del re ungherese Andrea II ha 800 anni Fondazione dell’Ordine Camilliana La fondazione dell’Ordine Camilliana è legato al nome di Camillo de Lellis. I Santi, finché servono sulla terra, non sanno di essere santi, fanno solo il “sacro servizio” di Dio, come ha detto San Camillo e lo ha fatto anche. Ecco perché si è guadagnato la dignità di santo patrono dei malati, degli ospedali e degli infermieri nella Chiesa cattolica. L'ordine monastico da lui fondato (Ministri degli Infermi), fu chiamato secondo il suo nome così come si affermò nell'uso pubblico. San Camillo, come tutti i Santi, aveva una lunga strada da percorrere per stabilire l'Ordine: orfano precoce, malattia, guerra, ferimento, desolazione, povertà… Conoscendo e vivendo tutti questi, già maturo, ha pensato di fondare un ordine religioso. La sofferenza e l'esclusione dei “poveri malati”, lo ha spinto verso un impegno per la causa di Dio e per una vita di preghiera contemplativa. Il contenersi non è un concetto sconosciuto nella vita dei Santi. Anche San Camillo si è bloccato suo pensiero. Alla vigilia dell'Assunzione, tuttavia, il Signore Gesù non l’ha abbandonato, sotto forma di una visione che è stata ripetuta due volte, togliendo le braccia dalla croce l’ha confermato nell'idea di fondare l'Ordine. Quest’incoraggiamento si è arsa nell'anima del Fondatore per tutto il resto della sua vita, come bussola nel suo rapporto con il Signore Gesù, in mezzo alla Madonna. L'istituzione di un ordine va di pari passo con la scelta di un segno distintivo proprio, da questo che riconosciamo l'appartenenza dei monaci. Anche San Camillo ha scelto, senza pensare. La sua breve relazione con sua madre gli ha aggiunto alla scelta. Il suo stato di orfano precoce ha conservato la sua educazione materna, compreso il suo sogno di prevedere il futuro del suo bambino non ancora nato, ma ciò che la preoccupava era che vedeva il segno, ma non se significava guerra o santità. Dopo l'istituzione dell'Ordine, ormai come sacerdote, ha presentato la messa nel luogo centrale dell'ospedale, poi curava i malati quasi senza sosta, come il Gesù Cristo nei malati. Ha dato priorità alla dignità dei malati. Egli ha introdotto la sorveglianza di notte, riformando l'assistenza ai pazienti sia per la Chiesa che per la società civile. Ha trascorso trent'anni in questo “Santo Servizio”. In forma virtuale sulla pagina 15: https://issuu.com/krisztusvilaga “Il modo in cui ci trattiamo è il nostro paese” - Società protetta – Ópusztaszer, agosto 2022 Betania, la Casa della Bontà è il nome dei nostri ritiri che sono cominciati nel 1991, nella dimora di Marosfő del P. Ébner Jenő, martire lazzarista. La base del nostro ritiro spirituale è il Vangelo di San Giovanni, cap. 11, il rapporto di Marta, Maria e Lazzaro con il Signore Gesù come modello per noi. Ogni partecipante indossa un biglietto da visita speciale, chiamato Betania la Casa della Bontà, il proprio nome, e una citazione unica di Santa Scrittura, che è il suo invito personale dal Signore Gesù. Apriamo questo invito a tutti come primo passo all'inizio del ritiro. Seminiamo il seme. Quest'anno è stato un nuovo inizio con i più piccoli, dei I-IV classe. perché nel 2019 c'è stato l'ultimo ritiro nella Casa forestale della tenuta pubblica Aracs a Csíkcsomortán, che ci ospita dal 2013. Il tema del nostro ritiro era l'enfasi sulla poesia, la nostra poesia presentata era la Canzone nazionale di Petőfi Sándor. Nella casa forestale non c'è elettricità, acqua, bagno. Risolviamo questi in un modo particolare, portiamo l'acqua dalla fonte profonda vicino alla casa, per lavarci scendiamo nella valle al ruscello, facciamo i nostri bisogni nella toilette alla fine del giardino, e la sera accendiamo una torcia elettrica o una candela. Da quest'anno la capacità della casa è stata ampliata: due stanze sono state formate in soffitta, il che la rende più comodo sia il sonno che il movimento durante il giorno. Prima avevamo la grande sala inferiore. Il dormito succede con materassi nei sacchi a pelo, quest'anno tutti i 17 partecipanti avevano uno separato. La cottura, i compiti di cucina risolviamo con le nostre attrezzature, nella spaziosa cucina e sul fornello nel cortile. Prima dei pasti preghiera del mattino e di sera e preghiera di pasto cantata. Angelus al mezzogiorno. Il nostro ritiro è di quattro giorni, composto da due giorni interi e due mezze. I primi tre giorni recitiamo il rosario insieme (ognuno dice personalmente un saluto fino al segreto), e nei giorni interi il nostro parroco don Göthér Gergely, protettore principale del ritiro presenta la santa messa sul posto. Quest'anno abbiamo avuto privilegio perché due teologi ci hanno onorato con la loro presenza, cuore e anima: Hosszú Norbert, che ha praticato nella nostra parrocchia negli ultimi cinque mesi e Csibi Levente nativo locale. Era presente anche su invito personale Máthé András, alunno di cantori da Székelyudvarhely. Questi tre partecipanti hanno dato un colore speciale al ritiro e hanno preso la parte del leone dal lavoro. Norbert, che era un quartiermastro, ha fatto il lavoro di fondo con le sue maniere tranquille, con tatto. Ha letto le citazioni del Nuovo Testamento sul biglietto da visita di tutti, creando una relazione e una comunità tra i partecipanti. Era sempre lì quando qualcosa doveva essere risolto, ad esempio, per accompagnare i bambini a lavarsi al ruscello, apparecchiare il tavolo, servire, raccogliere, impostare l’altare. È un vero collaboratore che ha chiesto di più volte “cosa posso aiutare?” Sua serena amicizia ha creato pace. Levente è un eccellente organizzatore. Capisce rapidamente le situazioni e agisce subito. Certamente ha seguito il programma, per non perdere nulla che conta. Il programma ha lasciato molte opportunità per la creatività, che ha riempito con le sue soluzioni ingegnose. E’ così il calcio, dove ha coinvolto non solo i ragazzi, ma anche le bambine, ovvero la caccia al tesoro mattutina in cortile. Non mancava dal calderone, trattava il fuoco come eccellente uomo Siculo sotto il gulasch e il fuoco del campo, con buon umore. Entrambi hanno trattato i bambini con autorità, che è un esempio di comportamento maschile. Hanno tenuto la lezione sull'essenza della preghiera, del rosario e della preghiera meditativa secondo il programma. Máthé András ha intrapreso l'enfasi del poema, il tema dell’esercizio spirituale. Con i suoi recitali, ha deliziato cuore-anima e ha cantato l’Angelus a mezzogiorno. Egli portava più acqua, ha servito, ha imballato, ecc. Per gratitudine, gli abbiamo anticipato la sua maturità, alla fine dell’anno compirà i suoi 18 anni. Due hanno fatto una presentazione, Blága Emőke sui disegni di caverne, Antal Orsolya ha presentato il cavallo e la fedele chierichetta Dávid Anna ha letto dei racconti popolari ungheresi per la gioia di tutti. Ringrazio il buon Dio per questa opportunità, per il dominio pubblico e a tutti i nostri sostenitori che hanno in qualche modo aiutato questa serie di eventi di grazia. Notizie: Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag) |