Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXVIII, nr. 296, febbraio 2024          -              Il motto diocesano dell'anno è: Rinnovatevi! (Ef 4, 23-24)


La presentazione del Signore - in ungherese: la Madonna santificatrice della candela

La festa della Madonna, Santificatrice della candela è la prima delle sette feste della Beata Vergine Maria in Ungheria. Conosciuta nella Chiesa universale come "Presentazione di Nostro Signore alla Chiesa", la festa è una specialità ungherese. La santificazione della candela, invece, indica la Beata Vergine Maria che prende il neonato Figlio di Dio per presentarlo a Dio nel tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita del bambino. L'usanza del tempo era di dedicare a Dio il figlio primogenito. Nel tempio li attendeva un uomo anziano, che definì il bambino, una luce per illuminare le nazioni. Questa è l'origine di uno dei più antichi rituali sacri: la candela consacrata e l'usanza di accendere le candele. La candela consacrata è quindi uno dei più antichi simboli di Gesù. Già all'inizio dell'era cristiana, divenne un simbolo di Cristo: egli si esalta per servire gli altri.
            Chi era questo vecchio?                                     Risposta: Simeone. Il Vecchio.

Da un lato, la festa è una celebrazione della purificazione della Vergine Maria, perché Maria presentò il suo bambino nel tempio e offrì il sacrificio di purificazione in conformità alla legge ebraica. La liturgia occidentale ha rilevato quest’aspetto dal X secolo. E’ anche la festa della Presentazione di Gesù, perché in questo giorno è stato consacrato a Dio. Dal 1960, la liturgia occidentale ha nuovamente enfatizzato la Presentazione di Gesù come una delle due feste. La Chiesa cattolica rileva il messaggio teologico secondo cui questo giorno è quello della santificazione di Cristo e di Maria.
Chi ha riportato questa storia nel suo Vangelo?              Risposta: San Luca Evangelista.

Nel 1997, Papa San Giovanni Paolo II ha proclamato il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, Giornata Mondiale della Vita Consacrata. D’allora, la Chiesa celebra in questo giorno anche gli uomini e donne che vivono una vita consacrata in tutto il mondo. Lo scopo della festa è rendere grazie a Dio per i doni della vita consacrata, promuovere la conoscenza e l'amore per questo stile di vita tra i fedeli e dare a chi vive una vita consacrata, l’opportunità di prendere coscienza della bellezza della loro vita e dei miracoli che il Signore opera in loro e attraverso di loro per la Chiesa e il mondo. Papa San Giovanni Paolo II ha pubblicato un'esortazione apostolica su questo tema nel 1996.
            Qual è il titolo dell'esortazione apostolica?                     Risposta: Vita consecrata.
                       
Il Rosario è una pratica di preghiera della Chiesa cattolica che, attraverso i suoi misteri, offre a chi prega l'opportunità di riflettere sui momenti più importanti della vita del Signore Gesù, attraverso la Beata Vergine Maria. Così, il rosario gaudioso permette di conoscere l'infanzia del Signor Gesù, dal suo concepimento fino all'età di 12 anni. Il Rosario doloroso ci invita alla storia della Passione del Signore, dal Monte degli Ulivi al Calvario. Quello glorioso ci permette di incontrare il Signore risorto, fino all'incoronazione celeste di sua Madre. Il Rosario della Luce rivela la missione del Signore Gesù.
            In quale rosario troviamo il mistero attuale?                   Risposta: Il rosario gaudioso.

La festa è anche un giorno di celebrazione nella tradizione popolare. Se il tempo lo permette, il 2 febbraio, i curiosi che ne hanno l'opportunità vedranno se l'abitante delle montagne e delle grotte esce dal suo nascondiglio per vedere la sua ombra quando il sole splende.
            Di quale animale si tratta?                                            Risposta: Sull'orso.

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco per la XXXII Giornata Mondiale del Malato – 11 febbraio 2024

Titolo: «Non è bene che l’uomo sia solo».
Curare il malato curando le relazioni
„Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di
compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi
cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori
sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a
impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla
sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del
fratello che soffre.”
(CEI - https://salute.chiesacattolica.it/messaggio-del-santo-padre-francesco-per-la-xxxii-giornata-mondiale-del-malato-11-febbraio-2024/)

La Comunità di Sant'Egidio a Roma

            Ero una studentessa al secondo anno del Camillianum di Roma (1995) quando il nostro professore del Corso di Pastorale Clinica, il P. Arnaldo Pangrazzi, ci portò in uno dei luoghi preferiti di Roma, dall'altra parte del Tevere, a Trastevere, per conoscere una comunità straordinaria, la Comunità di Sant’Egidio. Siamo stati accolti da un'immagine colorata, che non avevamo mai visto prima molti di noi. Ci è stato presentato un gruppo vivace ed entusiasta di persone attive e una vasta gamma di attività. Mi ha sorpreso l'inclusione dei "migranti", perché nel collegio c'era una ragazza dalla Calabria che stava studiando questo tema. Si stavano già preparando ad accoglierli quando noi a casa non ne avevamo nemmeno sentito parlare, avendo persone cui fare da protettori, non c'era mancanza. Qui, ci hanno parlato del loro programma, mostrando la cucina e i bagni attrezzati dove i migranti sarebbero stati accolti con la dignità di un essere umano.
La cosa più bella è stata la Messa annuale per i cattolici martirizzati nel mondo. La loro vita di preghiera non è diminuita da allora, nella loro famosa Chiesa di Maria in Trastevere, dove andavo spesso quando vivevo qui vicino (Gianicolo), era piena di gente la sera. Nel 2023 sono stata felice di vedere questa comunità di preghiera è intima come sempre, solo i capelli sono diventati più bianchi...
            Navigando mi sono imbattuto nel seguente video e, come quest'anno la nostra Diocesi incoraggia il rinnovamento attraverso la vita di preghiera comunitaria, lo condivido; ascoltate il "pastore": (SOUL (TV2000) - Card. Matteo Zuppi - https://youtu.be/6RRp0IEFhBA?si=CjBjh8BO66Fj6HpJ )

Figli, nipoti della nostra Famiglia Camilliana Laica:

* Brugger Dániel (il secondogenito dei cinque fratelli) è stato a Budapest con il padre su invito speciale dell'Associazione Calcistica Ungherese alla fine di gennaio e all'inizio di febbraio. Ha la prospettiva di recarsi in Serbia con la squadra nazionale di calcio per un torneo e un allenamento.
* Nella famiglia Dánél di Csíkszentimre sono arrivati due gemelli domenica sera, il 4 febbraio, accanto Gergő 7 e Ádám 5 anni: Matteo con 3,30 kg, 55 cm, Ester-Maria con 2,90 kg, 50 cm.

Notizie:
* Il 23 gennaio: abbiamo recitato il rosario con la Società della Rosario nello studio di Radio Maria.
* Il 26 gennaio: Il Prof. don László Holló, teologo ha tenuto una conferenza etica presso il Municipio.
* Il 3 febbraio: primo sabato, saluto di Maria nel santuario di Csíksomlyó.
* Domenica, l’11 febbraio: pellegrinaggio dei malati nel santuario di Csíksomlyó: http://csiksomlyo.ro/
* Mi è stato affidato un nuovo compito: compilare un libro di preghiera sacramentale con riflessioni.
* Virtuosi: https://youtu.be/wdabCyN7ZAQ?si=48QawBbetIZG7tev   +
https://youtu.be/-t0TrcgIWS8?si=jFDZEB95TyyzAa-B
* Prayer pray: https://www.youtube.com/live/5lmrXVHE4zc?si=RpbmfiHCN42GVX8d

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


<< marzo 2024

gennaio 2024 >>