Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno IX, nr. 79 - 2005 – febbraio Cristo, speranza per l’Africa -
Messaggio di Sua Santità Giovanni Paolo II per la XIII Giornata
Mondiale del
Malato Il Santo Padre ricorda che la XIII Giornata
del Malato
(che sarà celebrata nel Santuario di Maria Regina degli
Apostoli, a Yaoundé, in
Camerun) costituisce un ulteriore passo nell’attuazione dell’impegno
che i
cristiani d’Africa, dieci anni or sono, assunsero nel corso della terza
Giornata Mondiale del Malato, di farsi "buoni samaritani" dei
fratelli e delle sorelle in difficoltà. Nella
prossima Giornata Mondiale del Malato si vuole proclamare la speranza
della
piena salute per l’Africa e per l’intera umanità: “In
realtà, l’essere
umano non aspira ad un benessere solo fisico o spirituale, ma ad
una
'salute' che s’esprima in un’armonia totale con Dio, con se stesso e
con
l’umanità. A questo traguardo si giunge soltanto attraverso il
mistero della
passione, morte e risurrezione di Cristo”. Tante
malattie devastano il continente africano – sottolinea il Santo Padre –
e fra tutte
in particolare il flagello dell’AIDS: “occorre accrescerne la
prevenzione
mediante l’educazione al rispetto del valore sacro della vita e la
formazione
alla pratica corretta della sessualità”. Eucarestia, Farmaco di Vita e di
Speranza Come
ogni anno, anche adesso la CEI l’ha elaborato il messaggio per la
Giornata
Mondiale del Malato. Seguono il pensiero proposto del Santo Padre per
l’anno
dell’Eucarestia, quale strada di percorrere ai malati, indicata di
Gesù Cristo
per tutti i cristiani. Il
tema viene trattata in quattro parti. Lo presentiamo in breve: 1. A
Gerusalemme: la Cena Pasquale della nuova ed eterna Alleanza: Gesu celebra una “cena pasquale
ebraica” con i suoi. Nel frattempo gli prepara al suo sacrificio. In
questa
prima Eucaristia a Gerusalemme, per la prima volta, in Gesù
Cristo, l’uomo
affronta lo scandalo della sofferenza e della morte, rimettendosi
totalmente
nelle mani di Dio. Al termine della cena, Gesù presenta il dono
del pane e del
vino, quale sengo della sua eterna presenza in mezzo a noi. 2. Ad
Emmaus: una cena per cambiare il
cuore. Gesù,
il Risorto, che ancora una volta, con pazienza e dolcezza rincorre
l’uomo,
smarrito nel tempo, deluso dalla storia, provato dal dolore e in
cammino verso
il fallimento, per risuscitarlo alla certezza che Lui è Vivo. Noi
non ce ne accorgiamo, ma Dio non passa mai per caso, Dio è
fedele ad ogni
appuntamento con i nostri fallimenti. Solo quando sarà seduto a
tavola, quando
spezzerà il pane, aprirà la loro mente e la loro anima
alla comprensione del
mistero: “È Lui, è Risorto!”.
Esplode la vita e fiorisce la nuova primavera della
storia! La vita dei
Due di Emmaus è cambiata hanno vissuto un’Eucaristia! 3. Speranza
nella sofferenzae forza nel servizio: “Non
vi lascerò soli” (Mt
28,20): L’Eucaristia è Dio presente in mezzo al suo popolo. E’
venuto per
vivere la nostra stessa esperienza umana, così esaltante e
così fragile, per
affrontare assieme a noi i problemi di ogni giorno. “Un
Banchetto per tutti i popoli”: L’Eucaristia è una gran Cena
tra amici.
Sedersi alla Mensa Eucaristica è sedersi alla mensa
dell’umanità riconciliata.
L’Eucaristia è il Sacramento della Fraternità!
Gesù oggi ti dice che al mondo
hai un mondo di fratelli! “Venite
a Me voi
tutti che siete affaticati e oppressi”: L’Eucaristia è il cibo adatto per
camminare sulle
strade del mondo. L’Eucaristia è un banchetto aperto a tutti, ma
i privilegiati
sono i poveri, i malati e quanti camminano con sofferenza per le strade
polverose del mondo (cfr. Mt 22,9). In essa Dio è la forza, il
Sacramento
dell’energia: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e
oppressi ed Io
vi ristorerò” (Mt 11,28). “Amatevi come Io vi ho amati”:
L’Eucaristia
è il Crocevia dell’amore. L’Eucaristia è il miracolo
dell’Amore di Dio, il
crocevia dell’amore fraterno: “Nessuno ha un amore più
grande di chi dà la
propria vita per gli amici!” (Gv 15,13). Un nuovo comandamento, che
include
la comprensione e il perdono. Se ‘vivremo l’Eucaristia’, saremo capaci
di
‘fermarci con stupore ed amore’ davanti ad ogni malato fragile, debole,
disperato, bisognoso di aiuto. “Tu ci hai redenti con la tua Croce e
Risurrezione”: L’ Eucaristia trasforma il dolore in tempo di
speranza e
prova d’amore. Con l’Eucaristia, annuncio e attualizzazione della
passione e
della morte di Cristo, viene offerta all’umanità l’unica chiave
interpretativa
di ogni inevitabile sofferenza e del mistero del dolore, e viene aperto
uno
spiraglio di luce, di serenità, di un ritrovato senso del
vivere. Ogni
Eucaristia è il miracolo in cui la Croce diventa Pasqua! La
partecipazione del
malato alla Celebrazione Eucaristica è preziosa perché
è ‘profezia’ di questo
mistero: “completo nella mia carne ciò che manca ai
patimenti di Cristo”. L’Eucaristia è il ‘Dio
paziente’ che
diventa il ‘Dio glorioso’. “Ero malato e mi avete visitato”:
L’Eucaristia è il pane da spezzare assieme. “Avevo fame e mi
avete dato da
mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero malato e siete venuti
a
visitarmi”. (Mt 25,31). Nell’Eucaristia Dio è solidarietà
e chiede la nostra
solidarietà con i fratelli. La fede cristiana ci assicura che
quando stringiamo
la mano al povero e al malato, celebriamo e viviamo l’Eucaristia come
‘Pane
spezzato assieme!’ “Il soffrire e il morire: che mistero! Se li
maledici, li
moltiplichi, se li condividi, li allievi, se li offri a Dio, li
trasformi in
cammino di salvezza!”. “Vi
ho dato l’esempio”: L’Eucaristia è la vita concepita e
vissuta come
servizio e dono. La lavanda dei piedi e la Cena Pasquale, sono i due
‘segni’ di
Gesù, nell’ultima sera con i suoi, che si integrano e si
completano, l’umano e
il divino del Messaggio. L’ospedale, come il letto di ogni malato
è il luogo sacro per celebrare il
sacramento
dell’Eucaristia e il sacramento del Servizio! “Chi
mangia questo Pane vivrà in eterno”: L’Eucaristia garantisce
un mondo
futuro, promesso dalla Parola di Gesù: (Gv 14, 2-3). Quando il
dolore diventa
insopportabile, quando si è disorientati e stanchi, quando la
vita umana sembra
volgere al termine e la paura dell’ignoto ci turba, c’è una
‘persona, Gesù Cristo’,
che ci è vicino e ci comprende. 4. “Fate questo in memoria di Me”: L’Eucaristia è “fonte e culmine della
vita cristiana”
perché ci inserisce nella corrente di amore di Dio che ci salva
e ci mette in
comunione con il Mistero Pasquale di Cristo, rendendoci partecipi della
sua
vita nuova e capaci di testimoniare nell’esistenza quotidiana la sua
presenza e
azione salvifica. Possiamo vivere tutto, guardando la
Vergine Maria “modello di una chiesa eucaristica”, cioè della
chiesa dell’amore
e della tenerezza di Dio. “Mettiamoci in ascolto di Maria – scrive
Giovanni
Paolo II – nella quale il mistero eucaristico appare, più che in
ogni altro,
come mistero di luce. In lei vediamo il mondo rinnovato nell’amore”. A
partire
da mondo della salute, della malattia e della sofferenza. (CEI., Ufficio Nazionale per la Pastorale
della Sanità,
XIII Giornata Mondiale Del Malato, Eucarestia
farmaco di vita e di speranza, 11 febbraio 2005) Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro |