Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno IV, Numero 33, novembre 2000 - Anno Santo LA PASTORALE DEI MALATI: L'esigenza della
spiritualità
camilliana dal punto di vista del malato L'essenza
della spiritualità
consiste non tanto nel lavoro sociale effettuato, ma nel carico
spirituale dei
fatti. La Famiglia Camilliana Laica perciò non è un
semplice movimento
ecclesiale che presta un servizio ai bisognosi nel quale poi si
esaurisce,
bensì è un messaggio che tramite la sua azione vuole
trasmettere un impegno: a)
avvicinarsi a chiunque con un cuore di madre chi soffre o ha bisogno di
essere
consolato. b) il suo scopo ultimo è l'esempio del Crocifisso,
perciò si impegna
da Dio nella perseveranza costante. c) il suo metodo di lavoro è
il modello del
Buon Samaritano che nel linguaggio camilliano significa il vedere
Gesù in ogni
sofferente e portare Gesù ad ogni sofferente. Se
vogliamo esaminare la
spiritualità di San Camillo dal punto di vista del malato,
troviamo un compito
interessante, che merita di essere meditato. Egli serviva con tutta la
sua
consapevolezza e con tutto il suo impegno suo Padrone e suo Signore nel
malato. Raccolto in dieci pensieir di San Camillo,
possiamo scoprire i dieci Comandamenti della cura del malato: 1.
Onorerai la
dignità e la sacralità della mia persona, immagine del
Cristo. 2.
Mi servirai,
come madre affettuosa e tenerissima, con tutto il cuore, con tutta
l'intelligenza, con tutta la fantasia, con tutte le forze e con tutto
il tuo
tempo. 3.
Ricordati di
dimenticare te stesso. 4.
Non nominare il
nome della carità invano. Parlerai di preferenza con i piedi, le
ginocchia e
soprattutto con le mani. 5.
Non commettere
distrazioni. 6.
Non uccidere la
mia speranza con fretta, la ciabattoneria, l'impreparazione,
l'indelicatezza,
l'irritazione, l'impazienza. 7.
Mi considererai
un tutto. E tu ci sarai tutto in quello che fai. Perciò non
rinchiudermi in una
cartella clinica e non nasconderti dietro il tuo ruolo professionale. 8.
Non sconsacrare
il tuo cuore con il pensiero del denaro. 9.
Desidera
fortemente la mia guarigione. Mettiti bene in testa che sono entrato in
ospedale per uscirne sano, il più presto possibile. 10. Non esitare a rubare il mio peso, ad impossessarti della mia sofferenza. Quando non puoi togliermi il dolore, almeno condividilo. ...
E quando avrai
fatto tutto quello che devi fare, quando sarai stato ciò che
devi essere,
quando non ti sarai tirato indietro di fronte a nessun'incombenza
fastidiosa e
a nessun compito ripugnante ... scordare di ringraziarmi. Uno splendido modello di solidarietà Nel
mese di novembre la Chiesa ci
attira l'attenzione verso i nostri cari che non si trovano in mezzo a
noi, che l’hanno
già percorso la loro via terrena e si sono passati nelle
dimensioni
dell'eternità. La festa di tutti i santi raccoglie tutti alla
circolazione di
sangue della vita della Chiesa, anche coloro che, forse sono già
dimenticati
dalle proprie loro famiglie. La festa dei morti fa comunione alle due
feste e
ci fa ricordare che i nostri antenati sono santi, perciò la
sorgente della
nostra vita è santa. La santità però è
l'esigenza evangelica che possiamo
trovare così nel nostro essere come negli altri. Coltivare
questa grandezza
perciò significa il vero amore. Ogni
popolo e cultura ha formato la
propria pietà nei confronti dei suoi morti che al solito hanno
una relazione
comunitaria perché essa coinvolge tutta la comunità. Poco
tempo fa a Csíkcsomortán,
vicino la nostra città è successo un esempio splendido
della solidarietà: Una
coppia che è arrivato da lontano
si è stabilito nel paese e ha vissuto la sua vita nella
serenità del lavoro
quotidiano. Si sono amalgamati nelle gioie e nelle difficoltà
alla circolazione
di sangue della località. La notizia di morte del babbo come una
fulmine ha
attraversato il paese. Non avendo eredi, i paesani si sono uniti ad
organizzare
i suoi funerali. Ciascuno l’ha offerto il suo aiuto secondo le loro
disponibilità: la Caritas della località ha assunto la
fabbricazione della
bara, alcuni gli hanno comprato i vestiti, l'hanno preparato per
l'ultimo
viaggio, altri l’hanno offerto degli alimenti o gli hanno scavato la
tomba. Il
babbo è diventato parente di
tutti. Sono venuti ai suoi funerali tutti coloro che l'hanno sentito
proprio
questa meravigliosa parentela. Questo valore cristiano della
solidarietà
testimonia la norma evangelica della misericordia, insegna ai
generazioni
futuri, fortifica le tradizioni iniziati e coltivati dai nostri
antenati.
Vivendo in una comunità come questa, possiamo confessare con
certezza che le
radici della nostra vita sono santi. Notizie: *
il 25 ottobre a
Bucchianico, città natale di San Camillo, per prima volta si
è radunato la
Famiglia Camilliana "Sant Urbano" della località, alle ore 16 a
pregare nella casa del Santo. Questo giorno sia un annunzio a tutte le
Famiglie
Camilliane Laiche del mondo perché con esso vogliamo onorare il
giorno di
nascita del Fondatore della nostra spiritualità. *
il 23 novembre
dalle ore 18 nella chiesa di Sant'Agostino si celebra la messa solenne
per i
defunti comuni della Famiglia Camilliana. Chiediamo tutti gli
interessati di
partecipare nella nostra intenzione, con le preghiere, onorare con la
presenza
i nostri parenti comuni. Dopo la messa sarà un agape modesto,
secondo la nostra
tradizione Con affetto, Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830 |