Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno VI, Numero 48, febbraio 2002

La pastorale negli ospedali - programma delle preghiere (prosegue dal numero precedente)

* Suppliche a San Camillo:

E’ un modo specifico di preparare i malati agli interventi chirurgici. Ogni volta la preghiamo quando abbiamo un malato da preparare. Si tratta di un paio di preghiere a San Camillo, Patrono dei malati, degli ospedali e degli operatori sanitari. Presento la vita, la spiritualità, la diakonia di carità di San Camillo, le sue relazioni ungheresi, e anche la mia identità camilliana. Non tardo di attirare l'attenzione dei malati ai trecento martiri camilliani, tra i quali sempre resta almeno un "disoccupato" che corre ad aiutare. Con queste suppliche, voglio collegarli all'unione viva dei santi.

Dopo le preghiere a San Camillo cantiamo una canzone di pellegrinaggio, conosciuta da tutti: "In questa vallata delle lacrime, sul mare della vita..."

* Il Rosario:

E’ un terreno specifico nella preghiera quotidiana. Gode di una fama il rosario della misericordia. Al solito lo presento ai malati quale bisogno urgente nella vita spirituale, come fosse il pronto soccorso negli ospedali. Non è una preghiera contemplativa, ma una attiva, che si svolge in soli 12 minuti, senza essere faticoso ai malati. La sua forza consiste nel riferirsi alla dolorosa passione di Gesù Cristo e nel chiedere perdono e perdonare i peccati di tutto il mondo. Con le nostre sofferenze ci si diventa partecipi all'Opera di Redenzione del Signore, perché abbiamo la possibilità di unire le nostre sofferenze con le Sue. Queste sofferenze, unite a Cristo rappresentano il più santo servizio a favore di tutta l'umanità.

- il Rosario contemplativo:

Preghiamo al solito una decina, secondo i bisogni dei malati (la maggior parte dei malati prega il Rosario nei reparti). Il mistero viene scelto da un malato, secondo le sue preferenze.

- Il ruolo delle donne incinte:

Il rosario contemplativo ha una grande priorità quando abbiamo più donne incinte tra di noi. In questi casi ciascuno di noi dice un'Ave Maria, cioè le donne incinte dicono di più, secondo il numero dei loro piccoli. Tale gesto vuole essere un saluto al bambino nascente, l'accoglienza della comunità cristiana. I nostri fratelli protestanti dicono il Padre Nostro che è uniforme a tutti gli ungheresi, i fratelli di altre lingue pregano secondo le loro lingue.

(si continua)

Il servizio d'aiuto del Caritas compie dieci anni

Il servizio d'aiuto del Caritas di Csíkszereda è diretta da Szüszer Nagy Katalin ormai da dieci anni, con il suo collega Szabó Csongor da sette anni.

Il direttore del Caritas di Transilvania Ft. Szász János lüha favorito la possibilità di creare tale servizio, per essere raggiunto più facilmente per quelli della città. Il centro Caritas siede a Csíksomlyó.

Questo punto d'aiuto si trova in una casa d'affitto, oggi c'è il pericolo di essere sospeso, perché il proprietario ha bisogno della casa. In questo cortile, l'Industria Locale aveva fatto funzionare un ristorante, che aveva aiutato anche alcuni poveri con un cibo caldo.

Nel marzo del 1994, anche noi abbiamo ospitato i partecipanti del primo ed ultimo incontro camilliano in questo ristorante. Anche allora era Kata ad aiutarci. Oggi funziona il ristorante Borona (Erpice).

Questo servizio distribuisce vestiti usati a coloro che ne hanno bisogno. Ci si chiede la ricevuta dell'imposto ecclesiale, o della pensione bassa. Per alcuni anni hanno raccolto soldi per la costruzione della chiesa di Sant'Agostino.

L’hanno la possibilità di accontentare 300-350 persone al mese, secondo la quantità dei vestiti alla loro disposizione.

E’ stata Kata a costituire l'Associazione dei zingari (dei Roma), e una scuola per loro nel 1996.

Un terreno particolare per Kata è "il circolo delle donne", che raccoglie solitari, coloro che vogliono di più, che cercano e che si radunano ogni mercoledì nella sala laterale del ristorante Borona, per parlare i loro compiti, i programmi comuni. Con i soldi raccolti fanno opere di misericordia, aiutano anziani, ragazzi, e aiutano la Casa degli Alunni della città.

Alla domanda di che significa per lei il servizio ai poveri, Kata mi risponde decisamente: "la vita", e sente di "essere una persona utile alla società".

Nella sua si è compiuta un messaggio cristiano importante: il Dio ti paghi (è un modo di ringraziare) guarisce!. Dopo la morte imprevista del suo marito, Kata deve volare con un'ala verso la meta della sua vita, fatto che a volte la rende indecisa. Ma questo messaggio le ha sciolto l'ala spirituale nel quale si affida pienamente.

Ringraziamo alla Casa Generalizia di Roma per aver espresso il desiderio di spedire tutti i numeri precedenti del nostro bollettino a favore del loro archivio. L’ho compiuto con gioia tale loro richiesta.

Notizie:

* l'11 febbraio, la Giornata Mondiale del Malato: purtroppo neanche dall'inizio di gennaio, non è arrivato la tematica della Giornata di quest'anno, così non sono riuscita comunicare in questo numero. Lo farò più tardi.

* L’abbiamo festeggiato la Giornata Mondiale dei Malati nell'Ospedale Vecchio con l'aiuto dei miei alunni dal Liceo di Arte, che hanno fatto gioire i malati con i loro canti, poesie e con la loro musica. Rendiamo grazie per il loro servizio prezioso a favore dei sofferenti.

* il 25 febbraio: incontro camilliano all'indirizzo di sotto.


Con affetto,
 Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830


gennaio >>