Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno X, nr. 89 - 2006 gennaio

L ’anno della decisione

 

L’Arcidiocesi di Transilvania nel 2009 celebra il suo annversario millenaria della sua fondazione.

Per tale evento ha elaborato un progetto pastorale di cinque anni, Speranza Viva, quale metodo di preparazione per l’anno giubilare. Nel 2004 ha messo le “Fondamenta”: le basi della nostra vita in Dio. Il 2005 era l’anno della “Conversione”, quest’anno invece è dedicato alla “Decisione”.

Ora vogliamo comunicare la lettera in tema dell’arcivescovo Dr. Jakubinyi György:

“Sono un peccatore amato”

„Ci sarà gioia nel cielo più per un peccatore che si converte, che non per novantanove giusti che hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).

Solo la luce ci svela le ombre. Soltanto nella luce del mio amore verso Dio posso sperimentare la mia peccaminosità. Fino a quando voglio „realizzarmi” da solo, rimango un esecutore perfetto della legge, della regola e di me stesso. Così posso amare solo me stesso nel mio egismo nascosto. Posso efettuare un cambiamento se riconosco che malgrado li miei fatti cattivi amo Dio, chi è l’oggetto del mio amore. Chiedo Lui ad aiutarmi, perché riconosco che dal mio potere non posso andare lontano.

Non posso andare lontano, malgrado i miei valori, le mie particolarità. Devo farmi cosciente che è Dio che mi le ha regalati. Valorizzando le ricchezze ricevute da Dio, con i miei fatti posso testimoniare il mio amore verso Lui: „Potrei sporcare cento volte i miei stivali nuovi, solo che vorrei testimoniare al Signore il mio amore” (Ady Endre). Il mio giusto punto d ’onore sorge dal riconoscimento dei doni ricevuti da Dio e valorizzati a gloria di Dio.

Il progetto diocesano Speranza viva vuole attirare l’attenzione alla perdita della speranza, la visione negativa della vita che si nascondono nei vari livelli della società. Non fanno ecezioni neanche i credenti cristiani. Nella vita della nostra diocesi nello stesso tempo sono presenti anche i segni della speranza, radici vivi, cristiani. Da questo può sgorgare la nuova vita se abbiamo il coraggio di assumere la vita quotidiana, organizzare e far funzionare i nostri istituti, vivere le vita comunitaria nella sequela di Cristo.

Nella prima fase del progetto pastorale la meta era la riscoperta dei doni ricevuti nel battesimo, il mettere le fondamenta l’immagine reale di Dio e dell’uomo nella famiglia e nella comunità. La seconda fase si fonda sulla prima. Il suo scopo tende di far sperimentare che malgrado le ombre della nostra vita possiamo sperare nel Dio dell’amore. La sua tematica, sull’insegnamento di Gesù, è la visione giusta del peccato, il riconoscere delle colpe sociali, provare il pentimento, la confessione, la riconciliazione, il saper ricominciare. Tramite queste ricchezze si realizza la nostra speranza. Per i nostri cari credenti offriamo i nostri porgetti pastorali nella speranza della loro collaborazione. „Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo” (Rom 15, 13). Con amore l’arcivescovo Dr. Jakubinyi György.

Csulak

Suo vero nome è Molnár Sándor. L’ho conosciuto nell’autunno del 1990, mentre stavamo per andare all’incontro giovanile del nostro gruppo di base. Abbiamo avuto l’appuntamento presso la chiesa della Santa Croce. All’entrata della chiesa stava un giovane, che distribuiva dei volantini con il programma del Partito Democratico-cristiano. L’ho salutato, e vedendo il suo volto allegro gli ho detto: Givane, non appartengo a nessun partito politico, meglio se pregherò per lei nella chiesa. Quando sono uscita dalla chiesa l’ho già trovato in mezzo ai miei giovani. Parlavano. L’abbiamo invitato al nostro incontro, egli l’ha accettato. D’allora è nata un’amicizia tra noi, una fratellanza. Egli l’ha ricevuto anche il nome secondaria „Csulak” nel piccolo gruppo.

Si sono incomunciati gli anni della costruzione: i nostri ritiri, dove Sanyi era una persona fondamentale per tanti anni. Accanto i lavori di organizzare egli era il nostro autista che ci guidava a varie posti della montagna Harghita col pulmino della parrocchia di Csíksomlyó.

Poi sono iniziati gli anni lunghi di studio nella scienza della teologia, e infine il ritrovo del suo posto e vocazione nella vita familiale.

Ormai di alcuni anni egli compie il ruolo dell’amministratore della Casa Lazarus di Csíkszereda. Sua moglie, Birgit è pastore luteraneo che è arrivata dalla Germania all’inizio degli anni 90 per aiutare i ragazzi dell’orfanotrofio. Hanno due figlie, Réka e Kinga, che parlano nello stesso modo in ungherese e in tedesco nella famiglia.

Con Sándor e sua famiglia le buoni relazioni si mantengono fin’oggi. Sua madre, donna Irma, era una molto entusiasta membra della nostra Famiglia Camilliana fino a che la sua salute le permetteva. Tramite la moglie, Birgit è nata la relazione con l’Associazie di Donne di Rosenheim, Sándor invece è rimasto un benefattore dei nostri bambini malati e poveri. A lui è dovuto che siamo riusciti conquistare un TV per il reparto della pediatria, il Natale del 2005.

 

Comunico la risposta del nostro padrearcivescovo Dr. Jakubinyi György alla mia relazione:

Sia lodato Gesù Cristo! Stimata Bakó Hajnalka!

Ho ricevuta la sua lettera nella quale Ella rende conto in breve gli eventi dell’anno scorso.

Sono contento perché anche Lei ha fatto una relazione alla conferinza dei cappellani d’ospedale a Roma sulla Famiglia Camilliana e sulla sua attivita pastorale. Congratulo per il successo ed anche per il suo nuovo libro di raccolta delle preghiere apparso quest’anno.

Auguro anche per il prossimo anno che possa lavorare attivamente in mezzo ai nostri malati, che, con le parole del nostro ex Santo Padre, scrivono il vangelo della sofferenza. Chiedo la benedizione abbondente di Dio al suo lavoro quotidiano e che possa sentire che sta lavorando alla gloria del Signore.

Non era possibile far tacere i canti degli angeli di Betleemme da due mille anni „Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini della benvolenza” (Lc 2, 14).

Auguro feste Natale pieno di grazia e un benedetto nuovo anno, con stima ed amore, l’arcivescovo Jakubinyi György, Alba Iulia il 16 dicembre 2005.

 

Notizie:

* Rendiamo grazie con tutto il nostro cuore a coloro che ulteriormente ci hanno reso ricco il Natale nell’ospedale. Il Signore benedica tutti quanti per la loro generosità!

* Il 25 gennaio, mercoledì: incontro con la Famiglia Camilliana dei Malati nell’Ospedale Generale, reparto cardiologia, alle ore 15,30.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro www.hhrf.org/gyrke - kiadványaink/lelkiségi lap/A Csíkszeredai Kamilliánus Család Üzenete/ La Famiglia Camilliana di Csíkszereda


 

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