Anno X, nr. 90 - 2006 febbraio L’11 febbraio, la XIV Giornata Mondiale del Malato
L’11 febbraio 2006, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes, nella città sud-australiana di Adelaide si prepara ad accogliere, la 14ª Giornata Mondiale de Malato, e culminerà con la Celebrazione eucaristica nella Cattedrale di San Francesco Saverio. Come preparazione si terrà una conferenza cui interverranno esponenti religiosi ed esperti e una giornata pastorale sugli aspetti “pratici e pastorali” della risposta della Chiesa alle problematiche del disagio mentale, che quest’anno, come è noto, è centrata sul tema della salute mentale. Il Santo Padre sarà rappresentato dal cardinale Javier Lozáno Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Salute. Il Papa vuole richiamare l’attenzione di tutti su un problema drammatico “che colpisce ormai un quinto dell’umanità e costituisce una vera e propria emergenza socio-sanitaria”. In vista dell’evento, l’arcivescovo locale, mons. Philip Wilson, ha pubblicato una lettera pastorale in cui spiega il particolare significato e gli obiettivi di questa edizione. Facendo eco alle parole del Santo Padre Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata, mons. Wilson afferma che essa sarà un’occasione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi connessi al disagio mentale e sul lavoro svolto dagli operatori del settore. Essa, precisa, sarà altresì un’opportunità esprimere solidarietà ed impegnarsi “in azioni concrete e durevoli nel tempo perché sia meglio riconosciuta, rispettata e promossa la dignità delle persone affette da malattie mentali”. Un intervento sollecitato a più riprese dai vescovi australiani che, negli ultimi tempi, per bocca della “Catholic Health Association of Australia”, hanno lamentato l’inadeguatezza delle politiche sanitarie nazionali per la salute mentale, chiedendo al governo una maggiore apertura al contributo delle organizzazioni non governative. In occasione della 14.ma Giornata mondiale del malato, il papa Benedetto XVI ha deciso di concedere un’indulgenza plenaria, fissandone le disposizioni nel Decreto reso noto il 18 gennaio dal penitenziere maggiore, il cardinale James Francis Stafford. L’11 febbraio, dunque - memoria della Vergine di Lourdes – i fedeli che parteciperanno “a qualche sacra cerimonia” nella cattedrale di Adelaide, o nei luoghi stabiliti dall’autorità ecclesiastica, potranno – si legge nel Decreto – ottenere l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa. Il documento della Penitenzieria apostolica si rivolge anche a quei fedeli che non potranno prendere parte alle celebrazioni perché impegnati, in ospedali o in case private, nell’assistenza agli ammalati, “specialmente quelli – specifica il Decreto – che a causa di qualche menomazione mentale richiedono maggiore pazienza, diligenza e attenzione”. Anche costoro potranno ottenere l’indulgenza plenaria se, prosegue il documento, “in quel giorno presteranno generosamente almeno per qualche ora la loro caritatevole assistenza agli ammalati come se lo facessero allo stesso Cristo Signore”, con “l’animo distaccato da ogni peccato” e il proposito di adempiere, appena possibile, “alle condizioni richieste per l'ottenimento dell'indulgenza plenaria”. In modo analogo, potranno ottenere tale indulgenza i malati impossibilitati a prendere parte alle cerimonie per l’11 febbraio, purché “partecipino spiritualmente” insieme con il Papa alla preghiera per i malati, offrendo le proprie sofferenze. Infine, conclude il Decreto, Benedetto XVI concede un’indulgenza parziale, dal 9 all'11 febbraio, a tutti i fedeli “ogniqualvolta, con cuore contrito, rivolgeranno a Dio misericordioso devote preghiere per implorare le suddette finalità in aiuto degli infermi”. La CEI ha pubblicato la tematica dell’evento con titolo: „Alla Scola del Malato”.
Sua Eccelenza ed Eminenza, arcivescvo Dr. Jakubinyi György compie i suoi 60 anni Sia lodato Ges ù Cristo! Fratelli Reverendi, Carissimi Fedeli,
Quest’anno, il 13 febbraio sua eminenza, Dr. Jakubinyi György, arciepiscopo della nostra arcidiocesi compie i suoi 60 anni. Il nostro padre era impegnato tra 1974 per ben 20 anni nell’educazione dei seminaristi quale professore presso il Seminario della Diocesi di Alba Iulia, poi dal 1990 ha partecipato nella direzione della diocesi, essendo eletto vescovo aussiliare. Dal 1994 compie il servizio del supremo pastore della nostra diocesi, quale arcivescovo. Si è impegnato in un servizio molto laborioso e responsabile, quando essendo sollecitato dal papa Giovanni Paolo II, accettando la nomina episcolpale. Nel suo impegno, Egli deve far frone a due grandi sfide: deve vigilare da un lato alla custodia ed approfondimento della fede cristiana nel nostro mondo sempre più globalizzante, e dall’altra parte custodire l’identità dei fedeli ungheresi, aiutandoli di rimanere sulla terra natale, che non è un compito facile. Tra queste sfide Egli presta attenzione: alla lotta per il riacquisto dei beni ecclesiali, delle edifici e tesori culturali, all’inculturazione della spiritualità del Concilio Vaticano II nei nostri parti, tramite il concilio diocesano e le sue direttive, alla costruzione delle nuove chiese ed il restauro delle quelle vecchie, all’organizzare degli istituti e delle scuole cattoliche. E’ giusto sentirci che Egli per la sua attività biblico-teologico è stato eletto dottore honoris causa dell’Università Babeş-Bolyai. Per il suo impegno assunto per la chiesa cattolica e per la popolazione ungherese di Transilvania Egli ha ricevuto il premio Stephanus nel 2002, e nel 2003 quello di Fraknói Vilmos e del Bethlen. Malgrado che Egli protesta contro ogni forma di manifestazione della festa, penso che sia giusto fare la memoria a questo suo anniversario e rendere grazie insieme a Lui al Signore per tutto quello che abbiamo ricevuto attraverso la sua peronalità. Preghiamo per Lui, perché possa servire in buona salute e perseveranza tutti quanti, a coloro la Provvidenza ha scelto ed eletto quale nostro pastore e guida. Al suo sesantesimo compleanno chiediamo con il solito voler bene, fede a fiducia: Dio gli mantenga a lungo! AD MULTOS ANNOS! Tamás József, l.a. vescovo aussiliare, vicario generale, Alba Iulia,il 24 gennaio 2006.
Notizie: * Il 15 gennaio, il cardinale Erdő Péter ha annunciato l’anno di preghiera per il rinnovamento spirituale della nazione ungherese. Con i malati negli ospedali preghiamo a quest’intenzione l’Angelus e cantiamo la preghiera popolare Nostra Madonna, speranza della patria. * Il 15 gennaio ha cominciato la trasmissione della Radio Maria a Budapest e dintorni. * Il 25 febbraio, sabato: incontro della Famiglia Camilliana, dalle 15, presso l’ndirizzo di quà giù. |