Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XV, nr. 149 – gennaio 2011

Tappe dell’elaborazione del lutto ( Riquadro 24)

Segmenti dal libro di P. Angelo Brusco, Attraversare il guado… ,

 

  • Prima tappa: lo shock . E’ il primo impatto che la nostra mente e il nostro corpo hanno con la nuova situazione di lutto.
  • Seconda tappa: la negazione . Non si vuole accettare la nuova realtà determinata dalla perdita della persona cara, e quindi tutto viene negato, quasi fosse solo un brutto sogno.
  • Terza tappa: manifestazione delle emozioni e dei sentimenti . Si comincia a prender confidenza con le sensazioni, le emozioni, gli stati d’animo che accompagnano la nostra situazione di lutto.
  • Quarta tappa: presa di coscienza dei doveri annessi al lutto . Si prende coscienza di ciò che comporta, anche a livello sociale, il lutto subito.
  • Quinta tappa: scoperta del significato della perdita . La persona inizia a dare un significato proprio al lutto vissuto.
  • Sesta tappa: perdono reciproco . Il perdono per sé e per la persona persa è fondamentale nel percorso di elaborazione del lutto.
  • Settima tappa: l’eredità . Si riflette su ciò che la persona defunta, in termini affettivi e relazionali, ci ha lasciato.
  • Ottava tappa : la celebrazione della fine del lutto. La persona sente di essere uscita dal tunnel della sofferenza per la perdita del proprio caro.

(Adattato da Monbourguette J., Ricominciare a vivere, Paoline, Milano, 1996)

 

Rischiare… ( Riquadro 25)

 

Chi decide di ‘cambiare’, passando all’azione, prende dei rischi. Ma come crescere senza esporsi a dei rischi?

*Ridere è correre il rischio… di passare per stupidi!

* Piangere è correre il rischio …di passare per sentimentali!

* Pretendere da qualcuno è corrrere il rischio…di impegnarsi!

* Esternare i propri sentimenti è correre il rischio…di essere rifiutati!

* Esprimere i tuoi bisogni davanti alla gente è correre il rischio…essere ridicoli!

*Amare è correre il rischio di non essere corrisposti!

* Darsi da fare è corre il rischio …di sbagliare!

Però i rischi si devono prendere, perché il pericolo più grande

è di non rischiare mai!

La persona che non rischia niente, non fa niente, non possiede niente, non è niente.

Deve evitare di soffrire, di penare, però non può imparare, cambiare, crescere, amare…, è uno schiavo incatenato alle sue incertezze.

*Solo persona che rischia è libera.

+ Don Szakács Lajos – il primo nostro cappellano regolare d’ospedale

 

Abbiamo reso addio dal primo nostro cappellano regolare d’ospedale nell’ultimo giorno del dicembre. Per ben cinque anni abbiamo lavorato insieme nel servizio pastorale dei malati negli ospedali di Csíkszereda. Egli era il primo cappellano nominato per prima volta ufficialmente nella Transilvania, accettato dallo stato, ma non solo, bensì anche in tutta la Chiesa cattolica unghererese. A Csíkszereda si è fondato infatti la cappellania organizzata nel sistema statale con il concordato firmato il 5 dicembre 2000 tra la Chiesa e lo Stato. Don Szakács è associato un anno dopo al servizio dei malati che purtroppo dopo cinque anni ha dovuto lasciare a causa della sua malattia. Ha vissuto 58 anni. Egli ha effettuato tanti grandi fatti come la fondazione del liceo cattolico Maria Aussiliatrice e che lo guidava quale direttore per anni, poi si è impegnato come il primo cappellano negli ospedali. Per tutto il tempo egli è rimasto parroco al suo posto, dedicandosi ad altri impegni con tale qualità.

I malati erano i suoi devoti, era un vero sacerdote che animava la gente alla sequela di Cristo. Con il suo buon umore riusciva far allegri gli addolorati, far fare chiaro le incertezze delle anime dando conforto ai moribondi. Più tardi durante i lunghi soggiorni ospedalieri ha riassunto le certezze pratiche date agli altri, ha vissuto le loro profondità in quella fiducia verso Dio ed amore verso il prossimo con il quale ha servito quale testimonianze agli altri. I suoi principi cardinali stavano nella chiara organizzare delle cose, puntualità, la serenità nella fedeltà religiosa.

Anche al suo letto mortale è rimasto lo stesso che era sempre, il sacerdote che nutre rispetto attorno a sé, che incarna la discrezione moderata, il servo della sua Chiesa. Ha cessato dalla vita pregando, affondarsi nell’aldilà e scordarsi del presente, degnamente al sacerdote che durante la sua vocazione ha testimoniato con la propria vita la sequela di Cristo.

 

+ Signora Szigeti, Molnár Éva – aiutante anonimo della nostra Famiglia Camilliana

 

L’2011 ci ha portato anche un altro addio. La signora Szigeti, Molnár Éva, aiutante anonimo della nostra Famiglia Camilliana si è deceduta inaspettatamente. La madre di 51 anni, ex campione nazionale molteplice, abituata a tanti lavori è andata via improvvisatamente. Ella si è guarita da una malattia grave e si è dedicata col tutto il suo cuore di nuovo alla vita, ma qui si è troncata la strada, l’hanno chiamato. Era una attenta persona ai bisogni degli altri che gioivano ai suoi regali, d’ora in poi ci sorveglia dal regno eterno. Pensiamo a Lei ed a sua famiglia rimasta qui con amore nella preghiera!

 

Notizie :

 

* Ringraziamo di cuore ai nostri benefattori per i loro doni generosi con i quali abbiamo reso più bello le feste natalizie ai malati d’ospedale. Il Buon Dio gli benedica abbondantemente perché possano offrire anche agli altri dai beni ricevuti dalla grazia di Dio. Rendo grazie poi ai miei piccoli e maturi collaboratori, perché insieme siamo andati ad ogni letto dei nostri malati. Quest’anno è venuto anche David di una volta col suo amico Csaba (quarto elementare), portando le loro migliori macchine a condividere con i piccoli pazienti. La Kis Kata (seconda classe), dopo la visita al reparto di ostetrica mi ha confessato: “Aspetto tanto di poter diventare madre!” Sorpresa dal suo desiderio profondo l’ha incoraggiata abbracciandola: “Sai, la cosa più bella è la maternità”, dopo quale ha concluso la frase: “E la seconda cosa più bella è la paternità.” Sì, vale la pena lavorare se aprono tale prospettive…

* Tra 18-25 gennaio preghiamo per l’unità dei cristiani!

* L’Ufficio della Pastorale della Salute del Vaticano ci ha spedito i materiali per la XIX Giornata Mondiale del Malato. Il tema di quest’anno: “Dalle sue piaghe siete stati guariti” (1 Pt 2,24).


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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