Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVI, nr. 162 – febbraio 2012

A’ Lourdes, se la Santa Vergine non ci guarisce…

Nel 1996, durante la settimana Santa ho ricevuto un viaggio di pellegrinaggio a Lourdes. Siamo partiti 700 persone da Brescia, Italia con il „treno bianco”, da quali 250 nelle carozze. Ogni disabile aveva un guida personale. Ci siamo radunati gente allegra, gli italiani al solito sono molto accoglienti. Gli organizzatori sono stati i „Silenziosi Operai della Sofferenza”, che da anni facevano già tale impegno straordinario, erano tutti professionisti nei loro compiti. Qui mi sono arrivata. Abbiamo recitato il rosario viaggiando col treno bianco, in ogni compartimento si poteva seguire tramite l’altoparlante.
Sono partita al mio pellegrinaggio con un desiderio espresso: ho chiesto la guarigione dalla Madonna, ora ho avuto l’occasione di parlare su tale questione con la Salus Infirmorum. Ero piena di aspettative, che conteneva anche l’accettazione, qualsiasi sia la decisione degli alti. La prima risposta mi ha commosso. Quando volevo lavarmi nel bagno, il braccio destra non si è mossa. Mi sono smarrita per un attimo, mi sembrava di essere morta, non capivo cosa succede con me. Ero sola, in un silenzio profondo che stava zitto femo. Aspettavo. Pian piano si è tornata la vita in me, ho cominciato sentirmi viva, però, non potevo muovermi il braccio. Il mio cervello ha elaborato molto lentamente l’evento: non guarirò, la Santa Verine non mi guarisce…  Aspettavo ancora, speranho che succederà qualcosa. Sentivo che non è finito il messaggio, il proseguimento avverrà. La Madonna forse vorrebbe qualcosa diverso per me, anziché la guarigione fisica? Allora il silenzio spaventoso che mi circondava prima, si è trasformata in pace interiore, poi in certezza che mia Madre celeste non mi ha lasciato. Pian piano mi sono reso conto che la salute rimarrà quello che era, fragile e poca, ma era messo in rilievo qualcosa diverso, che, se sarò in grado di accettarlo, col passare del tempo si emergerà e non sarà di meno importanza dalla salute fisica. Ho dovuto guardare oltre la situazione del momento, ho dovuto alzarmi sopra di essa, guardare verso cose più magnifice, alzare il cuore, anima e spirito ad esse. Con tutto questo mi è stato delineato la meta del pellegrinaggio. Ogni giorno poi sentivo tale fiducia nell’anima e quale benedizione, la presenza della Madonna che mi guidava.
La Settimana Santa era meravigliosa con tale consapevolezza, anche se ho dovuto lottare per la perseveranza in questa nuova situazione. Ogni giorno abbiamo partecipato insieme ai programmi, ma nel mio tempo libero ho potuto visitare tutto il luogo sacro e dintorni. Così ho trovato la via crocis sulle colline vicini con delle statue grandi di misura dell’uomo. Mi sono rimasta senza parole, vedendo la stazione X, elevata dagli ungheresi in memoria della sofferenza del Trianon.
Nel frattempo sono diventata l’accompagnatrice di un padre salesiano che ha perso la vista quando un mattone è caduto sulla testa, construendo la chiesa. Ero felice per essere scelto me al suo servizio durante la processione dei disabili del Giovedì Santo. Ho saputo solo più tardi, che a casa, il mio nonno di cent’anni a quell’ora è cessato di vivere, dopo che il parroco lo ha servito con i sacramenti. Mi meravigliavo sempre, come il Signore sa lavorare col tempo ed i passi della gente...
            Il Venerdì Santo dopo aver fatto la via crucis, ci siamo lavati nell’acqua di Lourdes. Mi sono fidata alla Madonna, sia fatta la volontà del Signore. Anche Lei ha fatto lo stesso, ho imparato da Lei. Il Sabato Santo abbiamo visitato i luoghi, dove la Bernadette ha pascolito gli agnelli, dei suoi genitori affidatari e dei suoi propri. Siamo entrati nella stalletta, dove abbiamo cambiato i nostri oggetti devozionali, potevo meravigliare i riferimenti ungheresi nel museo e la coccarda ungherese con la ben conosciuta esclamazione sulla croce: „Giustizia per l’Ungheria!”. In Francia non ho dovuto spiegarmi il come del mio essere ungherese, lo conoscevano bene cosa è successo con noi, proprio nel loro paese. La domenica della Pasqua continuavano i più belli programmi dal mattino fino la sera che si è concluso con il ringraziamento dei malati nell’ospedale, dove loro sono stati alloggiati. Qui mi ha benedetto il mio protettore, il padre salesiano e mi ha provveduto con cibo spirituale. Con tanta grazia, mi sono reso grazie alla Madonna, per essere aperto per me una nuova prospettiva di vivere, nel quale la salute della mia anima è diventata la cosa più importante, e le mie debolezze sono portati da Gesù.

L’ 11 febbraio 2012: XX Giornata Mndiale del Malato – santa messa dalle ore 10,30
Tema: „Alzati e va’; la tua fede ti ha guarito.” (Lc 17,19)

Quest’anno si organizza per il XX volto la Giornata Mondiale del Malato, al solito 11 febbraio festa dell’apparizione di Lourdes. La Consulta Episcopale Italiana ogni anno presenta una direttiva riguardante il tema scelto, ed anche il Papa lancia il suo messaggio. Quest’anno hanno scelto il tema della guarigione dei dieci lebbrosi, dal vangelo secondo Luca: „Alzati e va’; la tua fede ti ha guarito.” (Lc 17,19). La storia è seguente: Gesù guarisce dieci lebbrosi, ma torna solo uno a rendere grazie. Questo (samaritano!) si prostra davanti Gesù e così gli rende grazie. Il motto soprannominato è la risposta di Gesù al guarito. L’accento sta sulla fede, su quella fede che era nel malato e con la quale credeva nella propria guarigione. Gesù chiede fede per le sue guarigioni miracolosi, senza tale, non guarisce. Per maggior precisione, Gesù dimostra la possibilità che ciascuno può guarirsi solo dal di dentro, con la chiara fede messa in guarigione. Per il fatto che uno di loro è tornato a Gesù per ringraziare la riconquista della sua salute, si chiarisce l’importanza della propria fede nella guarigione totale. Possiamo toccare questa fede? No, è intangibile, essendo l’azione dello spirito in noi. La vita fondamentale del cristiano consiste nella vita che sorge da Gesù Cristo, sulla quale si può costruire l’intera vita umana, da dove può fare le sue decisioni morali quotidiani. Dunque, la forza di guarigione è quella fede che Gesù chiede, senza quale egli non guarisce, ed offre tale forza ad ogni persona desiderosa di guarirsi fino ad oggi. Solo che bisogna vivere con tale opportunità.
            Nel messaggio della Consulta Episcopale è sottolineato la dimensione fisico-biologica. Le guarigioni di Gesù sono olistiche, cioé riguardano tutta la persona, prima di tutto l’anima (chiede fede), il suo modo di pensare (gratitudine) ed il suo fisico con la sua biologia (lebbra). Il mosaico scelto per tale evento provviene dal secolo XII, e rappresenta la conversazione con il lebbroso.
(http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.
mostra_pagina?id_pagina=26684&rifi=guest&rifp=guest
)

Notizie:
* Grazie di cuore al Dr. Demeter Ferenc, direttore dell’Ospedale Generale per la sua magnanimità. Mi ha accolto la richiesta, così la giovane famiglia Makó è provveduto con legno al fuoco per ora,
* L’1 febbraio abbiamo celebrato la messa di sei settimane per la nostra cara defunta Molnár Irma nella chiesa di Sant Agostino, dopo quale siamo radunati nel mio domicilio, per la solita agape,
 L’11 febbraio, Giornata Mondiale del Malato, apparizione di Lourdes, avremo la messa di sei settimane di Adorján Zsuzsa a Csíkmenaság, dove ci saremo presenti lo stesso,
* Nostro Emil, di nuovo ha ottenuto dei medaglioni brillanti internazionali, gli stiamo accanto!
* Comunico con gioia il sito dei camilliani ungheresi: http://kamillianusok.hu/ - aspetta ciascuno!
* E’ apparso il Nuovo Testamento col scrittura runica seclero-ungherese. E’ una favola da leggere,
* Mi hanno invitato da tenere la giornata spirituale del 17 mazo a Szőkefalva. Mi sto preparando.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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