Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVI, nr. 169 – settembre 2012
 

Nell’abbraccio della Providenza – mie Madri

La Divina Provvidenza mi ha dato che il corso della mia vita sia guidata dagli angeli custodi. Per questo mi ha affidato prima di tutto a mia Madre per nascita, poi quando mi ha portato sulle nuove strade dove ella non mi ha potuto accompagnare, mi ha benedetto con altre „madri”.

Ogni mia mamma è legata ad un evento e luogo straordinario cui compimento può essere compreso forse quale loro impegno ricevuto da Dio, quale però nella mia vita gode di un’importanza fondamentale. Per la grazia del Buon Dio posso nominare cinque madri ricevuti così, e quali esprimono la loro dignità per il come essere madri per eccellenza.

Le prime due mammine-regali le ho ricevute a Budapest. Sono state collegate da una lunga amicizia tra di loro, perciò era possibile il nostro incontrare. Ora vorrei parlare di loro.

Durante i miei studi a Budapest, tanti mi hanno soccorso, mi hanno accolto e mi hanno aiutato, secondo la loro buona volontà servendo „le mie metà”. La Provvidenza guidava i nostri passi, che sembrava „essere improvviso”, ma penso che nel piano divino non ci sono improvvisi. Questi eventi inspiegabili rendono davvero bello e valoroso l’abbandonarsi umano alla condotta dello Spirito Santo. Così camminavo anch’io.

E’ successo vent’anni fa, nel 1992 attorno la festa del nome di Maria, quando ho ricevuto una telefonata urgente da Herpy Maria, con la quale abbiamo già iniziato la nostra amicizia. Non mi ha lasciato tempo per poter pensare sopra, parlava decisamente: „Non mi chiedere nulla, preparati e vieni, la data è il 12 settembre”. Comunque mi ha detto che si tratta di un ritiro con posti riservati con il padre gesuita Máriás Lajos che ha tradotto il diario di Gabriella Bossis, Lui e me. Non le ho chiesto nulla, ho organizzato il viaggio, mi sono preparata e via. Non solo però, essendo già impegnata dell’educazione della mia figlia adottiva, così le portavo anche lei con me. In quell’anno ho fatto un ritiro sullo Spirito Santo per i giovani adulti, che godeva di un riconoscimento notevole nei loro occhi, pensavo che porterei lo schema del ritiro presenterei al padre, gli chiederei di valutare il mio lavoro, non avendo a casa un partner spirituale con il quale avrei potuto fare tale compito. Sapevo che dal punto di vista della dogmatica l’ho sviluppato bene, le presentazioni pratiche sono al posto, ma mi piaceva sempre se un „più saggio di me” mette lo sguardo sulle mie cose, ero più tranquilla così.

Il ritiro di Budapest durava qualche giorno nella casa di Maria, ristretto, con poche persone, in un ambiente protetto che rendeva facile le meditazioni, l’attenzione alle cose della vita spirituale. Una sera finalmente poteva accadere il parlare sul mio ritiro con il padre, „Signor Fratellino” come gli dicevamo. Sedevo sul piccolo comodino davanti i piedi del padre. La presentazione si allungava, emergevano tante domande. Abbiamo trattato tante cose profonde. Il gruppo del ritiro stava attento a noi, io ho messo mente e cuore nella cosa sacra: come sono riuscita far amare ai giovani il mistero della Trinità nella pratica quotidiana della preghiera. La meta non era piccola. Abbiamo capito che la Santa Trinità è una realtà così magnifica che si può trattare soltanto tramite le persone componenti, una dopo l’altra. Lo stupore era risolto tramite i gruppi di quattro persone. Ho tagliato degli immagini in quattro pezzi quali avevano una scrittura sotto, con un insegnamento. Sono usciti quattro triangoli da ogni immagine, così si formava un gruppo. Il triangolo superiore era il Padre, i due laterali il Figlio e lo Spirito Santo, poi sotto sul quale stava la scrittura era la Madonna. I quattro triangoli dunque hanno composto la Santa Trinità con il suo santo contenitore, la Vergine. Questa divisione ha riflettuto i rapporti e ha rivelato il modo di adesione più stretto dei partecipanti alle persone della Santa Trinità.

Mentre così spiegavo al Signor Fratellino, mia futura Madre-Eva, moglie di Dr. Simon Ernő (madre dell’artista grafico di Simon András), che l’ho conosciuta in questo ritiro, mi ha accolto nel suo cuore e mi ha invitato nel movimento camilliano. Più tardi ella ha pensato il proseguimento dei miei studi verso Roma ed abbiamo iniziato insieme il bollettino mensile, il Messaggio. Ella ha ricevuto la parte dura della mia vita, lottava quale leonessa madre per me, proteggendomi nelle difficoltà.

Herpy Mária mi ha nutrito tutto il tempo con la delicata rugiada della vita spirituale, mi sono formata sotto le sue mani alla serena riservatezza, umiltà, mitezza, perseveranza.

Tramite la Provvidenza mantengono fino ad oggi il loro impegno nella mia vita. Ringrazio per il loro sacrificio pieno di amore di vent’anni ed esprimo la mia gratitudine alla Divina Provvidenza.

La festa . L’8 settembre abbiamo potuto festeggiare quel giorno al quale tutte e tre abbiamo aspettato col mente e cuore. La nostra gioia festiva era onorato anche dalla presenza di Simon András.

Come vent’anni fa, anche adesso la casa di Herpy Maria ci ha ospitato. Ci siamo preparati con dei sentimenti magnifici all’incontro e ci è stato donato di passare tutto il giorno insieme. Abbiamo constatato che non siamo riusciti mai passare insieme così tanto tempo, non avendo molto tempo per sé stesse. Ora però come fosse la poesia del poeta Vajda János, Vent’anni dopo ci avrebbe sussurrato il ritmo, nell’incantesimo del „non brucia più mio tranquillo cuore” si è imbellito il presente. Come il Piccolo principe „abbiamo vestito di festa i nostri cuori” per l’incontro e ci siamo concordati in quell’armonia tanta fina come „ci fossimo a coccolare il „bel Sole….”

Abbiamo abbracciato col sapere dei vecchi saggi gli eventi di sole e di ombra di vent’anni siano essi per lacrimare eppure da sorridere. In vent’anni è successo tutto, sole ed ombra, quando era bisogno di consolazione e di impegno. Ci è stato dato in abbondanza anche di riconoscimento e di stare insieme allegramente. Accadeva evento da riflettere fino in fondo, era bello ricordarci ad ogni movimento suo, poi c’era, sopra cui solo con la saggezza di vent’anni ci siamo riferiti nuovamente.

Ciascuno di noi ha preparato un regalo specifico. Maria ha messo al centro della festa il simbolo dell’inizio di strada di vent’anni fa, la corona di spine e la rosa di porcellano ricordando il padre paolino Imre Csanád che era presente all’apertura del ritiro, dicendoci: „Alla missione apostolica ci vuole sofferenza apostolica”. Mia Mamma-Eva ha presentato gli eventi che ci riguardano noi tre nel suo album di vita, vol. VI, „La comunione dei santi”, io, come fosse ricevuto in regalo per tale festa, ho presentato alle „mie due madri” della Terra-Madre (Ungheria di oggi) il documento di attestazione della mia cittadinanza ungherese. Ci siamo resi addio con cuori pieni di gratitudine.

 

Notizie :

 

* Tra 11-12 settembre ero protettrice del pellegrinaggio per la protezione della Vita „Dal mare al mare” condotto di Dr. Téglásy Imre (Budapest). Abbiamo visitato gli ospedali, poi proprio in occasione della festa autunnale la ben conosciuta immagine della Madonna Nera di Czestochowa, fondata dai padri paolini ungheresi, ha incontrato la nostra Vergine di Csíksomlyó. Sull’immagine della Madonna Nera, la Santa Madre ed il piccolo Gesù portano il manto dei re ungheresi con giglio,

* Il Buon Dio mi ha regalato un paio di promessi sposi che stimano le tradizioni, grazie per loro!

* Il 17 settembre: pellegrinaggio di Szőkefalva,

* Tra 21-22 settembre: „Insieme per gli handicappati”, conferenza del Caritas a Csíksomlyó,

* Auguriamo buon studio, perseveranza, successo e benedizione ai nostri alunni e maestri!


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro


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