Anno XXII, Nr. 229 – gennaio 2018
Natale straordinario con il “Piccolo Principe”
Prima di Natale mi ha cercato un mio ex partecipante dei ritiri (iniziati nel 1991). Mi ha presentato che volesse fare una gioia a qualcuno per Natale. Mi ha sorpreso e mi ha piaciuto la sua proposta insolita…
Anni fa, egli era un ragazzo tanto carino, con gli occhi grandi azzurri, cappelli biondi ricci, che istintivamente l’ho battezzato “Piccolo Principe”. Oggi padre di famiglia con figli gemelli.
Abbiamo calcolato i bisogni. Per primo abbiamo scelto due famiglie, dove i padri sono deceduti, poi è arrivata anche la terza, dove sono problemi di salute. Infine, abbiamo scelto i figli di tre famiglie.
Nella settimana del Natale abbiamo visitato le famiglie in Csíkcsomortán. Il Piccolo Principe era assai umile anche adesso che non voleva venire con me. Ho insistito, questo regalare, fare l’angelo è merito suo, io invece sono molto fiera di lui, avendo un “figlio” così magnanimo. Alla fine l’ho convinto.
Abbiamo passato una serata meravigliosa, visitando le tre famiglie una dopo l’altra, condividendo la gioia dei ragazzi e delle madri. Sono loro chierichetti fedeli, ci unisce un contatto di cinque anni ai ritiri.
Ci siamo tornati a riposarci ognuno con la propria gioia, regalo, che l’”Angelo” ci aveva portato.
Dopo due giorni, il 23 dicembre ci preparavamo a fare l’Angelo all’ospedale, in parte con dei ragazzi visitati, compiuti con quelli della famiglia Brügger da Csíktaploca. Nel frattempo il Piccolo Principe mi aveva avvisato , che suo papà si è fatto male, lo dovevano portare all’ospedale, chiedendomi di visitarlo al reparto della cardiologia. Quest’anno non volevamo andare là, solo ai reparti dell’ostetrica e pediatria.
Grazie a Dio siamo arrivati caricati ai piccoli pazienti. Le tre fanciulle, Cecília, Kinga e Orsika recitavano poesie, Orsika anche due, cantava l’orchestra di cinque membri (i quattro fratelli Brügger con la madre, nelle braccia con il più piccolo), accompagnato da percussioni. Sono nati momenti commoventi per i malati, operatori e ragazzi. Abbiamo regalato tutti, piccoli e grandi, malati e operatori sanitari. Le giovani madri partecipavano con le lacrime agli occhi alla festa straordinaria, essendo ora il Natale più commovente rispetto a quando stavano insieme a casa con la loro famiglia. Ora il Gesù nascente stava più vicino a loro.
Avevo dipinto cinquanta arance, tante banane, portavamo dei vestiti per i neonati, caramelle natalizie, giocattoli, varie dolci, mela ecc. Proprio allora hanno abbandonato due neonati gemelli all’ospedale, così ci siamo provveduti ance da loro con dei vestiti, preparandoli in tempo alla vita…
Dopo l’ostetrica siamo andati alla pediatria. Anche qui abbiamo presentato il nostro programma, registrando a video il canto, mescolandoci allegramente tra i pazienti rampicanti, dialogando con le mamme.
A richiesta del Piccolo Principe siamo andati anche alla cardiologia. Mi sentivo ancora a casa anche qui essendo conosciuta dallo staff. Nel frattempo il suo papà l’hanno spostato all’intensivo. Vedendo il suo stato grave, ho esitato. Possiamo disturbarlo, se si trova così male? – mi sono messa la domanda. Aspettavo un po’, ero in guai. Dal mio profondo però si è emerso una voce: “Ormai è lo stesso, non ha molto” Va bene, ci sarà… Ho preso una respirazione profonda decidendo di presentare a lui tutto il nostro programma. Gli ho chiesto di situarsi comodo per non stancarsi. Egli lo ha fatto, menzionando che in ogni modo gli fa male…
I ragazzi hanno fatto il loro meglio. Il papà del Piccolo Principe era felice, sorrise, e si mise a sedere. Mi raccontò, quanto è felice per avermi conosciuta, mi ascolta nella Radio Maria, e ha espresso il suo apprezzamento. Io invece gli ho ringraziato per il suo figlio, raccontandogli la magnanimità dello stesso. All’addio l’abbracciò e lo baciò. Sentivo come il suo volto è tutto ghiaccio, coperto dal sudore freddo.
Comprendendo la gravità del suo stato, l’ho preparato all’ultimo: gli ho sussurrato negli orecchi, che qualsiasi cosa si succeda, non lasciare mai la mano della Santa Vergine! Mi promise. Poi l’ho benedetto con la benedizione della Madonna di Medjugorje. Siamo partiti compiaciuti, profondamente commossi.
Arrivando a casa, ho chiamato il Piccolo Principe per telefono, raccontandogli tutto quello che è successo. Giorno dopo gli ho inviato le foto, per cui la famiglia era molto compiaciuta.
Più tardi ho ricevuto la notizia, ringraziando la benedizione, perché al veglia del Natale la Santa Vergine “aveva portato a casa il papà”… Ero commossa e felice insieme. Solo dopo mi sono reso conto, che durante gli eventi quanta grazia si è sbocciata: il Piccolo Principe con la sua magnanimità aveva aperto la porta del regno per il suo papà… Esprimo la mia gratitudine per la partecipazione… Era la grazia stessa.
Mio nuovo compito presso la rivista mensile cristiana “Mondo di Cristo”
In dicembre il comitato editoriale mi ha invitato al raduno presso la parrocchia Santa Croce della città. Pensavo di ricevere qualche compito, com’è al solito in questi casi. Avevo ragione. Sono stati cambiamenti attorno la redazione, tanti sono usciti, chi per motivi di salute, chi per altri motivi personali. Al riavvio della rivista nel 2010 eravamo sedici persone, tale numero è stato diminuito durante gli anni.
Finora, mio compito era da scrivere delle storielle. Avevo capito abbastanza difficilmente fino a quando non ho ricevuto una richiesta concreta, che avevo scritto in un articolo: “Il prete disse che egli comunica la predica io devo scrivere storielle…” Solo ora ho visto, il mio tema erano gli anziani, i malati… Questo è stato cancellato adesso. E’ cessato quel redattore chi si occupava col tema dei santi (Giocando con i Santi), con questo mi hanno incaricato. Per prima vista mi spaventavo. Non sono aggiornata con il tema dei Santi per ora…, dicevo, ma pian piano cominciava svegliare un antico sogno, così l’ho accettato la richiesta. Il mio vecchio compito di storie è finito. D’ora in poi mi giocherò con i Santi…
Mia visita presso la signora Jakabffy Erzsébet
Ogni martedì, dalle ore 11,00 “servo” il programma interattiva dei malati (e non solo) presso lo studio della Radio Maria ungherese di Csíksomlyó, quasi nove anni fa.
Dopo ultima trasmissione prima di Natale mi cercò un mio vecchio ascoltatrice al telefono. Mi comunicò che è arrivato l’Angelo per me. Siccome ho dovuto andare in città, l’ho visitata. Mi sono rese conto che si tratta di una signora allettata di 86 anni, che non conoscevo personalmente, solo per telefono.
E’ stato un incontro magnifico, un vero evento divino. Mia anima volò all’infinito, dove incontrò con l’Amore dell’Onnipotente, da chi mi sono anch’io riempita dell’Amore.
Incontrandoci mi sembrava di essere stati conosciuti per sempre, abbiamo continuato la conversazione là, dove avevamo lasciato ultima volta, forse all’alba della creazione del mondo. Sono stata compiaciuta delle “parole belle”, è tanto raro nel nostro mondo abituato a “lamentarsi”.
Il tempo si fermò, essendo che il regno delle parole belle si è alzato sopra di esso. Intanto c’erano dei momenti gravi nel percorso, ma ora, in attesa del Natale, festa dell’Amore, sembrava cambiare aspetto il tempo, si fermò là, dove merita fermarsi ogni giorno, se non per altro, almeno per un instante…
La Famiglia Camilliana Laica Internazionale
tra 13-19 ottobre 2018 organizza il suo grande incontro a Roma presso la sede delle suore camilliane “Ancelle dell’Incarnazione”, dove svolgono assistenza domiciliare.
Notizie:
* Nostro Emil e suo gruppo ha vinto un altro record: “Siamo doverosi di gratitudine e ringraziamento a tutti, cui sostegno possiamo essere campioni nazionali e i migliori sportivi della provincia in pattinaggio di velocità. MOL Romania, Hargita Megye Tanácsa, Fundaţia pentru Comunitate/A Közösségért Alapítvány, Csíkszeredai Sportclub, @ISK CSIKSZEREDA, Harmopan… (Emil Imre - Facebook). Noi, dalla FCL l’abbiamo sostenuto la loro causa con le nostre preghiere…, dall’inizio…
* Abbiamo un nuovo campione sportivo: Brügger Dániel, terza elementare che è stato premiato quale “migliore giocatore” in calcio. Sua madre, camilliana da due anni con cinque figli, Dániel è il secondo.
* Il più giovane sportivo Europeo, Orbán Lehel è nato lo stesso nella nostra città, figlio dei genitori operatori sanitari, antichi “piccoli fratelli”. Suo papà, anni fa non voleva cantare il 15 marzo a Nyergestető prima che io andasse a dirigere il coro. Oggi è lui a dirigere l’orchestra e coro della chiesa Sant’Agostino. Auguri.
* 29 gennaio, lunedì: incontro camilliano presso la signora Puskás Erzsike di Csíktaploca.
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