Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXIII, Nr. 257 – agosto 2020 – 750 anni del genio ungherese Beato Eusebio, 100 anni del Credo ungherese


Beata Gertrude - Wartburg, 29 settembre 1227. +Altenberg, 13 agosto 1297

Gertrude era la ultima genita di Santa Elisabetta e Ludovico di Turingia, nipote del re ungherese, Andrea II. Probabilmente ricevette suo nome dalla nonna, regina Gertrude. Dopo sua madre, Elisabetta rimase vedova, l’ha dato la piccola Gertrude per educazione alle suore di Premontre a Altenberg presso  Wetzlar.

Chi sono le suore di Premontre?
Risposta: E’ la congregazione canonica fondata da San Norberto nel 1120 a Premontre di Francia, che segue le regole di Sant’Agostino.

Gertrude non l’ha lasciato mai il suo convento, tutta sua vita l’ha fatto fruttare la sua vocazione religiosa e attività conduttrice attorno la sua casa: per prima divenne suora votiva, poi è stata eletta quale badessa.

Quando è diventata una badessa, a che età?
Risposta: Nel 1248, appena 21 anni.

Suo modello di santità era per sempre la propria madre, sia nella vita spirituale sia nell’attività quotidiana. Così, durante il suo governare hanno costruito una chiesa bella in onore della Beata Madre e arcangelo San Michele, inoltre ha fatto costruire un edificio a parte accanto il convento per ospitare i poveri  e malati.

In quali virtù si è risaltata durante la sua vita monastica?
Risposta: Nell’espiazione, povertà e umiltà.

Appena che il papa Urbano IV l’ha introdotto il Corpus Domini, Gertrude, nel 1270 era tra i primi a introdurlo nel suo monastero. Dopo la sua morte, nel 1311, il papa Clemente VI ha concesso la venerazione di Gertrude per il monastero. Nel 1729 l’hanno dilatato per tutto l’Ordine di Premontre.

Quando si tiene la sua nascita celeste?
Risposta: Il 13 agosto.

Le nostre principesse ungheresi sono venerati a vari posti del mondo, così sono essi perpetuati sulle pitture o statue. Forse è una rarità vedere, che su una pittura venga raffigurata una santa madre con sua figlia beata. 

Nella patria dei siculi dove possiamo meravigliare una pittura che rappresenta la Gertrude ancora bimba nelle braccia di sua madre, Santa Elisabetta?
Risposta: Nel santuario di Csíksomlyó, al secondo altare laterale destra.
                                                                                                                         

Quest’articolo si trova nella rivista cristiana familiare  mensile „Mondo di Cristo” in ungherese, pagina 12: https://issuu.com/krisztusvilaga/docs/krisztus_vilaga-7_2020

Trasfigurazione
              
Il mese di agosto era generoso con noi anche in quest’anno. Il monte di Somlyó piccolo custodisce un ricordo dal Vangelo, l’evento di monte Tabor, che è conosciuto come trasfigurazione del Signore Gesù. L’introduzione della festa nella chiesa cattolica è collegato a noi, ungheresi, precisamente alla vittoria sopra i turchi condotta dal governatore dell’Ungheria, Hunyadi János, il 6 agosto 1456 presso Belgrado, promulgato dal papa Callisto III: https://es.wikipedia.org/wiki/Transfiguraci%C3%B3n_de_Jes%C3%BAs (art. in spagnolo).

Sulla montagna di Somlyó piccolo si trova la cappella Salvator. E’ qui, dove viene pellegrinando la popolazione credente cattolica dai dintorni per rivivere il momento della trasfigurazione. L’uomo locale si esprime in modo particolare, egli se ne va “nella” monte, cioè si immerge dentro nel segreto della grazia.
In passato, quando la gente camminava ancora a piedi, le famiglie arrivavano camminando, cantando, pregando. Prendeva il pranzo nel giardino della cappella, insieme, al luogo sacro.
Per me è un caro ricordo, per cui perfino oggi sono grata è il pollame fritta col pane fresco di casa, panettone locale, dolce preparata dalla mia madre. L’acqua minerale portava sempre il papà dalla sorgente dai piedi della monte. Eravamo felici quando potevamo essere presenti, insieme, con tutta la famiglia.    
Grazie a Dio anche quest’anno si è riempito il cortile della cappella, c’erano anche alcune famiglie,  sembrava che volessimo compensare la Pentecoste e altre feste abbandonati a causa della situazione attuale.
Il parroco dei dintorni annunciava il vangelo, che ci insegnava sul servizio di carità e preghiera quale via di trasfigurazione dei nostri desideri in oro nelle mani del Signore, importante per diventarsi spirituali.

Incontro camilliano

Regnava ancora la neve quando avevamo il nostro incontro a Hargitafűrdő, luogo balneare. D’allora il mondo ha subito un grande cambiamento, che ci ha scattato, ma non siamo caduti dal nido, le mani di Dio.

Anche l’attuale nostro incontro si è svolto sul monte sacro degli ungheresi, Hargita, ma ora piű a sud, presso un altro luogo balneare, l’11 agosto a Szentimrei Büdösfürdő. Sembra, quanto più malato è il mondo, noi ancora di più andiamo ai posti balneari in questi tempi contradittori sanitari e salutari.

Chi ci ha ospitava era la promotrice del “Dolce Nonna”, Signora Ida Fazakas (83 anni), ormai senza  marito, vedova, ma con una vivacità degna all’invidia per tanti giovani. E’ difficile la comunicazione con lei perché la copertura telefonica è debole in questi parti, ma eravamo fortunati con l’aiuto della sua famiglia.
E’ venuto anche il nostro assistente spirituale da Barót, che secondo l’espressione sicula è “una corsa buona”, celebrando la santa messa nell’ampia hall della casa. La santa messa ci ha riuniti nuovamente, come se non ci fosse passato così molto tempo dall'ultima riunione, ci siamo trovati uno all’altro in anima, come nel passato, gioiando per star insieme, da quale ci hanno privati le disposizioni degli ultimi tempi.

Dopo la santa messa i pensieri sono iniziati, si sono aperti i cuori, non c’era fine ne durata dei racconti, gioie, scherzi, buon umore. Nessuno lamentava, i problemi restavano in silenzio per questo giorno.

Indulgenza di Kőkereszt (Croce di pietra)

Si organizza ormai per il 52 volta in quest’anno l’indulgenza a Kőkereszt, nei dintorni di Csomortán, che ricorda al martirio del Superiore francescano Somlyai Miklós, ucciso dall’invasione turco-tartaro nel 1661. Dopo che si è bruciato totalmente la chiesa, il superiore del convento con i confratelli volendo salvare gli oggetti sacri ancora rimanenti, ma come al solito, a causa di un tradimento i ladri assassini li hanno raggiunti, massacrandoli brutalmente. Alla fine l’hanno ricevuto anche loro il merito da un eroe locale.          

Malgrado la pioggia minacciante si è affollato il luogo, non eravamo di meno come al solito e l’ha reso ancora più bella la liturgia la presenza di tanti francescani e di “quattro cantori” a fianco del parroco. Ero più che felice vedendo mio alunno d’italiano, frate Ugo e sono grata per il suo annuncio sull’amore fraterno. Era presente il provinciale, frate Erik con un diacono e un francescano arrivato dal Sud Africa, che è il segretario dei francescani terziari al Vaticano. Non possiamo dimenticare il buono vecchio amico della parrocchia, don Lajos, che ci segue fedelmente. I quattro cantori invece sono Gergely, cantore della parrocchia, János, cantore del santuario, il nostro piccolo chierichetto Magor e Nora, la flautista.

La pioggia ci ha evitato, così abbiamo preso il nostro pranzo in allegria presso l’altare ottagonale.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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