Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXV, Nr. 268 – luglio-agosto 2021  -  52 Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria


Centenario dell’Incontro di Mille Fanciulle Sicule/Székely

La festa dell’incontro di Mille Fanciulle Sicule fa muovere ormai ogni cuore giovane siculo (e non solo). Si è cresciuto dentro la consapevolezza, nelle viscere, nell’anima del popolo, nelle sue tradizioni patrimoniali. Lo scopo della festa è preservare e onorare, vivere e trasmettere la tradizione dei costumi popolari sicula, danze  popolari e la musica popolare dello stesso popolo.
Dove si trova il luogo di tale famoso evento?
Risposta: a Csíksomlyó, nella sella tra il Piccolo e Grande Somlyó.

Cercando il sottofondo della festa, bisogna tornare dietro ai tempi dopo lo spezzare dell’Ungheria (1920). Si tratta della rara prova di sforzi culturali per sopravvivere poi per alzarsi, che ormai ha diversi decenni di vita, accanto la sua bellezza spettacolare porta e trasmette una ricca eredità dell’anima, vita spirituale e morale da generazione a generazione.
            Quando è stato organizzato il primo Incontro?
Risposta: il 7 giugno 1931.

I primi incontri, che furono creati in connessione della processione del Corpus Domini, potevano nascere grazie allo sforzo della Chiesa Cattolica e degli intellettuali eccellenti. Per la processione del Corpus Domini ogni località si è presentata vestendosi nel proprio costume popolare.
            Chi erano i primi organizzatori eccellenti dell’evento?
Risposta: Vámszer Géza e Domokos Pál Péter professori, P. Takács Gábor superiore dei francescani di Csíksomlyó, le Sorelle Sociali della Società (Stettner Andrea), le Ass. di Donne Cattoliche (Zakariás Flóra).

Dopo soli cinque anni, l’evento fu  soppresso da parte dell’autorità, poi dopo cinque anni di pausa potevano organizzare di nuovo, quando la Nord Transilvania è tornata alla Patria Madre per quattro anni. Dopo questo l’hanno soppresso di nuovo, seguendo da anni lunghi senza identità fino il cambiamento del regime. Dopo questo già nel primo anno, del 1990 il primo sindaco di Csíkszereda, László Pál l’ha riavviato, che, grazie a Dio permane finora (ora ristretto). Il giorno dell’incontro si adatta però alla festa di congedo del santuario.
            Che data è questo’
Risposta: il 2 luglio, Visitazione/da noi: Domina Beata dalla falce.

L’evento ha custodito la sua antica tradizione, i gruppi vestiti in costumi popolari si radunano sulla piazza centrale di Csíkszereda, qui si presentano con le loro danze, musica, poi si pellegrinano al santuario di Csíksomlyó, dove partecipano alla celebrazione eucaristica, dopo quale si arrampicano alla Sella presso l’altare di tre colline, dove presentano i loro vestiti popolari, danze, musica fino la sera.
L’evento ha anche una tradizione giocatrice. Il paese da dove arrivano più spettatori registrati, quel località riceverà per un anno quei oggetti che fanno passare da un anno all’altro e che rimarranno per un anno nella chiesa della località vincitrice.
            Quali sono questi oggetti?
Risposta: le sedie di nozze.

 

Salutiamo con affetto la FCL nascente di Gargano, luogo sacro della conversione radicale di San Camillo e spazio vitale di San P. Pio. Riverenza per essa al mio caro professore Rosario Messina!
Trent’anni di ritiri spirituali

            Ricordo con cuore pieno di gratitudine il 18 luglio 1991, quando abbiamo iniziato il primo ritiro spirituale a Marosfő nella casa del padre martire lazzarista Ébner Jenő. Il sacerdote martire fu ucciso durante gli eventi del 1989 presso il suo altare, è stato strangolato con la sua stola. Finivo il primo anno di teologia a Budapest e a casa, non avendo ne tempo ne denaro, dedicati allo studio, e lavoravo in progettazione.
            Il nome dei ritiri c’era per trent’anni “Betania: la Casa della Bontà”, che fu la dimora di Marta, Maria e Lazzaro, con tre caratteri simbolici, di cui esempio possiamo incontrare ogni giorno ovunque.
            Rispetto al benessere di oggi abbiamo vissuto una povertà allucinante in quei tempi, ma l’entusiasmo era grande per la fede e vita evangelica. Abbiamo evangelizzato le famiglie tramite i giovani, riempiendo la gente con speranza, virtù, fede e le persone furono accoglienti. A quei tempi in qualche modo gli uomini volevano il bene, almeno così abbiamo pensato noi, coloro che volevamo fare qualcosa per esso.
A tale scopo ogni partecipante ricevette un insegnamento evangelico dal Nuovo Testamento, che era il suo invito personale. Si può seguire lo sviluppo dei ragazzi e dei giovani secondo la Scrittura.
I nostri ritiri duravano al solito da giovedì pomeriggio a domenica sera. Il giovedì lavoravo ancora, per il venerdì ho assunto un servizio telefonico in più all’ufficio, il sabato era già libero dopo il cambiamento politico. Mi è capitato a tenere anche cinque ritiri durante un estate. Si sa, che nella nostra zona geografica l’estate è assai breve, mia Madre lamentava meritevolmente, sentendo la mia mancanza nella fattoria.
Abbiamo messo insieme i nostri cibi, quello che c’era. A quel tempo quasi mancavano i dolci, i ragazzi mangiavano volentieri i cibi cotti. Quelli di oggi mangiano piùi dolci, mandando in esilio i cotti.
In parallelo con la Scrittura educavamo alla vita pratica, come diceva il nostro Gran vescovo Márton Áron, e che si trova anche nei documenti del Concilio Vaticano II: “L’uomo è cittadino di due mondi diversi nello stesso tempo, le radici della sua anima lo legano al cielo, con i piedi cammina sui viali di fango”.
Nei 47 ritiri eravamo davvero “tra cielo e terra con Dio”, portando a casa solo il grano puro, la zizzania essendo bruciata al luogo. Ne offre testimonianza la vita di tutti noi, che cosa si è realizzata con la grazia ricevuta a Betania: Casa della Bontà, perché la vita sfida ognuno di noi prima che il Dio ci invitasse.
Da parte mia rendo grazie per questi trent’anni a Betania, tante persone preziose sono cresciute con essa diventando degnamente simili a Márton Áron, quale cittadini dei due mondi. Grazie per ognuno di loro.

Notizie:
* Riverenza alla Famiglia Camilliana di Brasile per l’apprezzamento del Messaggio, testimonia generosità.
* Il 2 luglio: Grazia a Dio anche quest’anno è stato festeggiato Il Custode dei Carpati a Csíkcsomortán. Tale giorno preserva la memoria della battaglia di Pozsony nel 907, quando  il gran Árpád ha vinto  le truppe unite dell’Occidente contro gli ungheresi. E’ la vergogna del mondo cristiano quando i cristiani Occidentali
volevano sterminare la Nazione Ungherese “di Cristo”. Basta guardarsi attorno un poco anche oggi. 
* Tra 10-18 luglio si è svolto il Festival di Musica Antiqua di Csíkszereda, ormai per la quarantatreesima volta, ora in rappresentanza di sei paesi. Il noto evento offriva una gioia insostituibile per gli amanti della musica tramite i suoi virtuosi, elevandogli l’anima. Accanto il festival, svolgeva anche la sua l’Accademia d’estate, con lo studio, esercizio, lunghe passeggiate nell’ambiente trascinante del Csík. Per alcuni concerti ha dato luogo la cappella del Liceo Márton Áron, la chiesa Millennium, il santuario di Csíksomlyó, e la tradizionale Sant’Agostino di acustica eccellente. Un’esperienza straordinaria offriva il cortile del castello Mikó nel pomeriggio o la sera, come il concerto di sera tardi nella stanza delle armi arricchito con la mostra del pittore locale Nagy Imre, rendeva la soddisfazione dell’anima ancora più bella, al quale gli spettatori erano già affamati, pensando soprattutto all’anno passato. Siamo tornati a casa rinascenti dopo un concerto.
 * Il 14 luglio, giorno di nascita celeste di San Camillo: l’incontro di preghiera in questo mezzogiorno ha un importanza particolare. Si tratta di un incontro con la comunione dei Santi, abbracciando l’intero mondo, perché la preghiera non ha frontiere, solo intenzioni infiniti. E’ il tempo quando il Cielo tocca la terra.
* Il 15 luglio: Siccome a Csomortán la messa feriale c’è a giovedì, perciò abbiamo festeggiato il nostro incontro camilliano qui. Siamo andati nella chiesa per recitare il rosario, e per la celebrazione eucaristica, nella quale il parroco ci ha salutati. Dal mio giardino ho portato margherite all’altare e ho letto la lettura. Dopo la santa messa abbiamo continuato il festeggiare nella mia dimora. Grazie a Dio per questo regalo.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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