Anno XXVIII, nr. 299 – maggio 2024 - Il motto diocesano dell'anno è: Rinnovatevi! (Ef 4, 23-24) San Filippo apostolo Uno dei dodici discepoli di Gesù. Prima della sua chiamata era discepolo di Giovanni Battista, ma quando sentì da Andrea la realizzazione delle speranze messianiche, gli si risvegliò subito il desiderio di unirsi a Gesù. Seguì subito Gesù, nonostante la sua età adulta, malgrado la tradizione prevedesse che dovesse lasciare a casa la moglie e le tre figlie. Pochi giorni dopo condusse a Cristo il suo amico Natanaele (Bartolomeo). Il Vangelo dipinge un'immagine di Filippo come un uomo calmo e razionale. È stato veloce e disponibile. Obbedì immediatamente alla chiamata di Gesù a "seguirmi". Da quel momento in poi, per lui Gesù era sopra di tutto e di tutti. La sua vita era definita da questa vocazione e già guadagnava seguaci per Gesù. Anche Filippo è un pescatore dello stesso luogo, vicino al lago di Galilea, da cui provengono Pietro e Andrea, Giovanni e Giacomo il più giovane. Il suo nome "Filippo", in greco significa "amante dei cavalli". Qual è questo luogo? Risposta: Betsaida. Faceva parte della cerchia ristretta, confidenziale di Gesù. Nell'Ultima Cena, è Filippo a rivolgersi a Gesù con la più umana delle richieste: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Gesù, attraverso ciò che dice a Filippo, dà una risposta chiara non solo agli apostoli che dubitavano di lui, ma a tutti noi: "Da tanto tempo sono con voi e non mi conosci, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre". Durante il suo lavoro apostolico passò dalla Giudea alla Frigia. Tuttavia, prima della Passione di Gesù, dopo l'ingresso a Gerusalemme, i Gentili, desiderosi di incontrare Gesù, si rivolsero a Filippo, che chiese ad Andrea di fare da mediatore, e Gesù fu felice di ricevere il gruppo di non ebrei. Chi potevano essere? Perché si sono rivolti a Filippo? La domanda rimane... Non abbiamo dettagli precisi sulla sua opera e sulla sua morte. È certo che le sue ceneri furono dapprima deposte a Hieropolis (oggi Pambuk-Kalessia), capitale della Frigia, e da lì a Costantinopoli e poi, sotto il papa Pelagio I, a Roma nel 570, dove le sue reliquie furono collocate nella Chiesa dei Dodici Apostoli (Santi Apostoli), insieme con quelle di Giacomo il Giovane. La sua immagine in smalto colorato è posta sulla parte superiore della Sacra Corona Ungherese, sul cinturino. È venerato come patrono dei mercanti di manifesti e dei cappellai. Dieci anni fa, il 10 maggio 2014 si è spenta Maria F. Pircher, fondatrice dell'Istituto San Raffaele per i Ciechi di Bolzano (Alto Adige - Nord Italia), dell'Apostolato per i Ciechi e della prima Famiglia Camilliana Laica in Europa. Questo sabato di Pentecoste (dal 1567) è stato un'altra effusione di grazia. Mi preparavo. Per grazia di Dio, ho avuto il privilegio di accogliere degli ospiti straordinari, una famiglia, con il loro figlio quindicenne, che ha occupato la mansarda della mia piccola casa, mettendosi a proprio agio. Grazie a Dio, abbiamo potuto partecipare agli atti sacri, anche il tempo si è mantenuto bene durante il pellegrinaggio e anche la cucina è stata degna della festa. Erano dei giorni di grazia. Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag) |