Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno V, Numero 42, agosto 2001

Il mosaico della pastorale d'ospedale

Come Vi abbiamo già comunicato, dal primo dicembre 2000, si è incominciato la pastorale ospedaliera in Csíkszereda. Il tempo passato si è svolto nel lavoro dell'inizio. Ora non voglio trattare i problemi amministrativi, bensì gli eventi che rendono splendore a tale lavoro.

L'incontro con i malati è una cosa meravigliosa. Ogni persona umana è unica, perciò anche l'incontro con essa. Non si può generalizzare perché ogni incontro costituisce un'"avventura" particolare. La pastorale ospedaliera muove le dimensioni dell'anima, per cui durante i nostri incontri si rivelano le realtà più umani, come la sofferenza e la malattia ed appaiono nella luce soprannaturale.

Il messaggio più importante che posso comunicare con i miei malati, è proprio la consapevolezza del valore della loro sofferenza, causata dalla malattia. Le sofferenze, unite a quello di Cristo, diventano redentrici. Raramente sanno tale realtà, perciò è fondamentalmente importante conoscere bene l'opera redentore di Cristo, perché possano associarsi ad esso, essendo invitati tramite la loro malattia.

La partecipazione al messaggio evangelico, cioè il associarsi all'opera redentore di Cristo apre una dimensione del tutto nuovo, cui "altare" è appunto il letto del malato. Quel momento, quando si sente la presenza del Santissimo nella comunità di preghiera è meraviglioso. I nostri malati lo rendono visibile, facendo una croce su sé stessi e si inchinano all'arrivo ed all'addio, ovunque sia radunata la comunità della preghiera, nella sala dei malati, nel refettorio, o nel cortile dell'ospedale. Il corpo del malato sofferente in questo modo diventa un tabernacolo vivente, dove regna Gesù Cristo in modo percepibile.

La familiarità costituisce un criterio importante nella pastorale ospedaliera. Questa può propagarsi dal più piccolo gesto di carità fino le amicizie durevoli. La familiarità ci rende capaci alla carità reciproca, all'apertura sincera, ci incoraggia di chiedere qualcosa dai nostri prossimi, ossia ci offre la dinamica fondamentale della vita. Per tali motivi possono succedere dei momenti favorevoli che mettono al mondo i valori eterni della pastorale della salute.

La mia pratica pastorale si abbonda veramente di questi valori, che offrono splendore a questa vocazione particolare. Vi racconto soltanto l'ultimo evento di tali "miracoli" che sono presenti come "pane quotidiano" nel mio lavoro: una giovane ammalata, madre di tre figli, dopo essere già andata a casa, mi ha cercato nell'ospedale con un mazzone di fiori (sapeva il programma della preghiera). I fiori sono stati dedicati alla Madonna del nostro santuario. Io, invece mi preparavo ad una settimana di ferie, non avevo la possibilità di recarmi là. "Non fa niente, - mi diceva, - i fiori rimangano da lei, perché voi due mi avete aiutato... Davvero lavoriamo ad una mano con la Santa Vergine" - le ho risposto, commosso dalla meraviglia.

Ci comunicano da Centobuchi (dal numero precedente):

"Uno dei malati a me affidati, purtroppo pochi giorni fa si è tornata nella casa del Padre all'età di 86 anni; si chiamava Rosa e ogni volta andavamo a trovarla si chiedeva: "quando ritornate?" Io e Dedy siamo stati a trovarla anche in ospedale, poi si è aggravata ed è stata riposata a casa ove è deceduta con tutti i conforti religiosi.

Sabato 9 giugno io e Dedy abbiamo partecipato, per la terza volta consecutiva, al XXIII Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto di oltre 25 chilometri, iniziato dopo la santa messa solenne celebrata nello stadio di Macerata da un cardinale croato insieme ad altri cardinali, vescovi e numerosissimi sacerdoti, alle ore 21,00 e terminato alle ore 7,00 del giorno successivo, domenica della Santissima Trinità con l'arrivo nella Santa Casa della Madonna di Loreto; questa volta eravamo in oltre quarantamila persone giunte da tutte le regioni italiane e dall'estero.

Sabato 14 luglio, io e Dedy saremo a Bucchianico per onorare la gloriosa morte di San Camillo e pregarlo per tutti noi ed in modo particolare per tutti i malati.

Augurandoti ogni bene estensibile alla tua famiglia e a tutta la Famiglia Camilliana Laica della Transilvania, ti abbracciamo assicurandoti una preghiera per tutti voi.

Vi chiediamo una preghiera perché possiamo svolgere il servizio ai fratelli malati con sempre maggiore umiltà, bontà e carità sull'esempio del glorioso San Camillo, Patrono Universale degli Ammalati”.

"Sotto la guida dello stesso cappello - a San Domenico”

L'8 agosto è la festa di San Domenico, e quello della località di tale nome. Qui si trovano nove Famiglie Camilliane Laiche, che pregano per i malati, li confortano con dei nutrienti spirituali. Ci unisce un legame familiare, perché siamo preparati insieme a questo lavoro nobile, perciò la festa del comune è festa anche per la FCL. di Csíkszereda. Così abbiamo deciso di fare un pellegrinaggio a due ruote.

Il cappello mandatomi da Macerata-Loreto è stato il segno del nostro pellegrinaggio, che ha unito i servi dei malati di là, con quelli della Transilvania. I camilliani di San Domenico l’hanno potuto sentire che si pregano per loro, lontano, addirittura nella Santa Casa della Madonna di Loreto, e nello stesso tempo anche loro possono pregare per i loro fratelli lontani che aspettano le loro preghiere. La familiarità, quale gesto di comunione che sorpassa ogni spazio e tempo, è una forza sostenitore per tutti noi.

Il Padre Generale Frank Monks saluta con affetto la nostra Famiglia. Ci ringrazia e ci chiede le nostre preghiere per i tempi prossimi. In nome di tutti i malati ci ringrazia quello che facciamo per loro, ed esprime la sua contentezza per poter lavorare insieme per loro. Ci comunica nello stesso tempo che lo Statuto Generale è stato approvato dal Capitolo e dalla Sacra Congregazione senza alcun modifica. Ci assicura del suo amore e delle sue preghiere, chiedendo per noi la benedizione del Signore, per l'intercessione di San Camillo.

Notizie:

* 4 agosto: inizio della costruzione della Santa Croce,

* 25 agosto: incontro della Famiglia CL a Csomortán,

* 28 agosto: la festa della nostra chiesa, Sant'Agostino.


Con affetto,
 Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830


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