Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno VI, Numero 50, aprile 2002 Il 50-imo numero del Messaggio Questo numero è il
cinquantesimo. A quest'occasione ci ricordiamo la partenza, le sue
circostanze,
la strada percorsa con le sue gioie e fatiche. Non posso fare altro che ringraziare
di cuore alla signora Dr. Simon, mia Mamma-Éva di Budapest che
nel dicembre
1997 mi ha dato la scintilla per iniziare il nostro bollettino mensile.
Il
primo numero è apparso per la festa della Sacra Famiglia 1997. Mamma Éva era un'ex
organizzatrice delle Famiglie Camilliane Laiche, mi ha invitato a
Budapest a
quest'attività e non solo, ma che mi ha seguito in tutto il
corso della mia
vita in essa. E' stata lei, a promuovermi alla Consulta agli studi di
Roma e
durante gli anni faticosi, a volte impossibili, da madre l’ha difeso in
me
"la pianticella" crescente, dedicata al giardino di San Camillo. L'estate del 1997, aveva
subito un serio intervento cardiaco, dopo di che si è cessata la
sua attività
camilliana, ma lavorava ancora più fortemente nella costruzione
della
spiritualità. Durante la lunga degenza sono stata io ad
incoraggiarla, quasi
come un comandamento a favore della vita, dicendole, che dovrà
aspettare non
soltanto il finire dei miei studi a Roma con l'aiuto del Signore, ma
dovrà vedere
anche i frutti della nostra collaborazione. E ringraziamo a Dio, l'ha
vissuto. Confesso, che durante gli
anni passati avevo più volte la tentazione di lasciare perdere
la redazione del
bollettino. Mi sono incontrata delle difficoltà che l’hanno
rovinato in me
l'entusiasmo, l’hanno oscurato l'orizzonte dei miei fini. Una volta, le
avevo
confessato questa mia preoccupazione. La sua risposta era breve:
"Nenache
si tratta". In seguito, nei più bassi periodi è stata lei
ad aiutarmi
passare oltre le difficoltà. Non soffrivo più per
l'indifferenza di coloro che
stavano più vicino a me, l’ho presentito una luce, oltre
l'orizzonte umano
secondo la quale l’ho indirizzato poi i miei passi. Dal gennaio 1998 traduco
regolarmente il bollettino in italiano, perché è stato
chiarito che abbiamo
passato oltre le nostre frontiere, i nostri amici non l’hanno nascosto
il loro
apprezzamento nei confronti del nostro Messaggio. Così
ci siamo arrivati
in più paesi dell'Europa, ma anche in Oriente ed America. Forse la stima più grande
consiste nell'atteggiamento della Casa Generalizia di Roma, che l’ha
voluto
avere tutti i numeri apparsi finora, per il suo archivio. Adesso, all'occasione
dell'apparizione del numero cinquanta, vorrei esprimere la mia
gratitudine a
tutti coloro che ci hanno incoraggiato, apprezzato la nostra
iniziativa, che ci
hanno aiutato moralmente e materialmente. Non posso specificare
tutti per nome, ma voglio ringraziare di cuore a tutti quanti, che ci
hanno
aiutato almeno con un pensiero di bene. Ventesimo anniversario
della morte di P. Écsy János Sono passati vent'anni
dopo la morte del Padre Écsy László János,
Provinciale francescano di
Transilvania. Era il lunedì dopo la
seconda domenica dopo Pasqua, quando si è maturato la caccia
della morte, gli
ha fatto cessare la vita. Era meglio a quel tempo, non chiarire le
circostanze
della sua morte. Chi era quest'uomo straordinario
per me nel periodo
dell'adolescenza e della maturazione? La risposta l'avevo
trovata già durante la sua vita, ma la sua mancanza mi ha
insegnato continuare
da sola la strada, intrapresa sotto la sua guida. Padre János (Giovanni)
era molto esigente, non con me, ma nei confronti di sé stesso,
rispetto al
proprio modello testimoniato, perciò mi ha obbligato alla
dignità umana con la
sua gentilezza. Era un'ideale in una vita nel quale la bontà
soprannaturale non
tanto faceva parte della vita quotidiana. La cosa che l'avevo di
più ammirato in lui, era il fatto che poteva parlare con ognuno
di noi, in
maniera in cui potevamo pensare: “ora sono il/la più importante
nei suoi occhi”. Mi ha insegnato di poter
accettare: una volta mi voleva regalare un Nuovo Testamento. Gli ho
confessato
timidamente che ne ho già una a casa, potrà regalare a
qualcun altro. Si è
preso con me, chiedendomi, se non l’ho un'amica cui potrei fare un
bene? L'ho
capito. D'allora l’accetto ogni cosa che mi ci si offre, perché
prima o poi ci
sarà qualcuno che potrà gioire del regalo. Ci teneva presente: una
volta partiva per l'America. Mi aveva chiesto, di che cosa avrei
bisogno?
Volevo delle corde per la mia chitarra classica, ma non pensavo di
compiere
tale desiderio, perché aveva tante altre richieste. Per la mia
più grande
sorpresa, le ho ricevute. Egli ha tenuto la
promessa che gli hanno scritto sull'annuncio mortuario: "Non temere!
Con
la mia morte potete solo guadagnare: dall'alto posso aiutarvi di
più!" Sulla strada di Emmaus: Riconoscere Gesù in
ogni circostanza: nel bimbo sorridente, la forza giovane,
nell'insegnante in
Dio, il guaritore, l'agonizzante sulla croce e il Risorto che ci saluta
così:
"Pace a voi!" P. Francesco Zambotti: Giubilo segreto E'giunto/ il tuo
abbraccio,/ amoroso e tenero,/ inconfondibile,/ ed è tenera
pioggia/ su terra
in attesa,/ unguento/ sulla ferita innocente,/ giubilo segreto/ per chi
ti
ama,/ Padre della Vita. (ZAMBOTTI F., Sorsi
d'acqua viva, Ed (II). Gribaudi, Torino 1992, p. 80.) Kedves József: Saggezze "Esistono errori da
correggere, ma non ci sono sbagli ammessi". "Condividi le tue
ricchezze per diventare più ricco" (Manoscritto). Notizie:
* ringraziamo di cuore,
soprattutto in nome dei bambini abbandonati l'aiuto dell'Associazione
delle
Donne Cattoliche di Rosenheim. Con il loro aiuto possiamo fare mille
fasce per
il reparto della pediatria dell'ospedale. * il 25 aprile: incontro
camilliano all'indirizzo di giù. Con affetto, Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830 |