Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno V, Numero 36, febbraio 2001

L’11 FEBBRAIO 2001 - LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

 Quest'anno si organizza per IX volta la Giornata Mondiale del Malato. La Cattedrale Australiana di Sydney, dedicata alla Madre della Chiesa darà luogo a tale organizzazione. La festa, tenuta nel giorno della Nostra Signora di Lourdes rivela la dimensione mariana della Giornata Mondiale del Malato. Maria, quale Madre amorevole dimostra di nuovo il suo amore a tutti i malati del mondo e a tutti coloro che si dedicano il loro impegno, la loro professione al servizio dei malati e dei sofferenti (Dal Messaggio del Santo Padre per la IX Giornata Mondiale del Malato).

Il messaggio si divide in dieci temi: 1, il bisogno di comunicazione (la solitudine si è trasformata in malattia); 2, Dio che dialoga con l'uomo (il Dio dei cristiani non è il Dio del silenzio, ma il Dio della Parola); 3, Il malato, una persona assetata di comunicazione (nell'arco dell'assistenza, dai primi vagiti all'ultimo respiro, l'uomo avverte l'esigenza di farsi conoscere e di esprimersi... si ha la necessità di confidare a qualcuno il racconto della propria storia cambiata); 4, Il mosaico della sofferenza ("Il mondo dell'umana sofferenza invoca, per così dire, senza sosta un altro mondo: quello dell'amore umano" - Salvifici Doloris, 29); 5, I benefici di una comunicazione sanante (la convinzione di fondo è che una comunicazione sana promuove la salute, genera apertura, rafforza l'autostima); 6, Gli ostacoli alla comunicazione (il disinteresse, la fretta, gli atteggiamenti di superiorità, l'impazienza, il giudizio, la banalizzazione, la superficialità, l'invadenza, l'egocentrismo, gli atteggiamenti predicatori); 7, Atteggiamenti che promuovono la comunicazione (l'apertura, la centralità dell'altro, l'empatia, l'uso di una varietà di risorse; 8, L'ascolto del malato guarisce i sani (il valore della riflessione, la libertà interiore, la spiritualità della provvisorietà, una sana interdipendenza, la centralità del sofferente); 9, Insieme per servire meglio (il "mosaico terapeutico" si costruisce quando gli altri sono percepiti come collaboratori, non avversari); 10, Fortificati dalla fede ("Cristo è conforto di quanti vivono nelle angustie e nelle difficoltà; è forza per chi attraversa momenti di stanchezza e di vulnerabilità; è sostegno per chi opera appassionatamente al fine di assicurare a tutti migliori condizioni di vita e di salute. La Vergine della Consolazione faccia sentire la sua protezione a tutti i suoi figli nella prova; aiuti voi a testimoniare al mondo della tenerezza di Dio e vi renda icone viventi del Figlio Suo" - dal Messaggio del Santo Padre per la IX Giornata Mondiale del Malato).

(Cfr. Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale della Sanità, Costruire ponti, non solitudini, IX Giornata Mondiale del Malato - 11 febbraio 2001, Ed. Camilliane, Trino 2000).

Ogni carriera può diventare vocazione

Il conte ungherese Battyhány Strattmann László, noto oftalmologo, accademico, amico dei poveri si è deceduto il 1931 (il processo della sua beatificazione è in corso). Nei suoi ultimi momenti è stato accompagnato da sua moglie, i suoi 11 figli e un medico ateo. Quando si è spento, sua moglie ha detto: "Ragazzi, il babbo sta già a fianco di Dio". E il medico a ginocchi ha esclamato: "Un santo ci ha lasciati".

Battyhány non si è partito quale ragazzo prodigioso, o di santità. E' stato bocciato per due volte al liceo, poi sconsigliato attorno l'esame di maturità. Ma scopre che il Signore ha qualcosa da dire a tutti quanti, anche a lui. Pregando, cerca la sua vocazione. Così si illumina dinanzi a lui che dovrà servire gli uomini. Si fa medico e arreda suo castello di Köpcsény un ospedale di 120 letti. Poi si specializza in chirurgia e oftalmologia, dove sente il più grande bisogno d'aiuto. Dedica anche il castello di Körmend alla cura dei malati. Spende tutto il suo avere a favore dei poveri e dei malati.

E' noto la sua professionalità, viene invitato come docente all'università, ma non l'accetta perché non vuole staccarsi dai suoi cari ammalati. Lavora pregando. Ogni mattina partecipa alla messa, alla comunione. Ha effettuato 20 000 interventi oftalmologici, tutti preceduti da una preghiera profonda. Nel decorso della sua vita ha cercato la realizzazione del disegno di Dio servendo i bisognosi.

Nella vita dei veri cristiani è conosciuto la consapevolezza di cercare quel disegno di Dio dove si può servire di più gli altri. Sono sorti tanti ordini religiosi da tale prospettiva. Attraverso i secoli non c'erano chi aver potuto servire i poveri malati. Si sono nati gli ordini ospedalieri: San Giovanni di Dio fondò l'Ordine dei Fatebenefratelli, San Camillo De Lellis quello dei Ministri degli Infermi. Bisogna liberare i prigionieri?... Nasce l'Ordine per tale scopo. Il popolo si è assetato alla parola di Dio: si formano gli Ordini predicatori. La gioventù necessita l'insegnamento? Si fondano gli Ordini dell'insegnamento.

Promuove ancora una cosa stupenda quando ci incontriamo con i grandi della Chiesa. Sono presenti tutti i tipi: non soltanto dei conti e dei medici, bravi ed onorevoli. Ma sono presenti anche persone di scarsa capacità che si sono inciampati nei loro studi, che sono fragili o handicappati. La Chiesa invece onora tra i suoi grandi e ci li promuove quali modelli da seguire (Cfr. Tomka Ferenc, Találkozás a kereszténséggel (Incontro col cristianesimo), Szent Gellért Egyházi Kiadó, Budapest 1991, p. 189-190).

Notizie:

* il 2 febbraio: la conversione di San Camillo;

Il programma della Giornata Mondiale del Malato nell'ospedale di Csíkszereda:

- Domenica, il 11 febbraio, dalle ore 14 gli alunni del "Liceo di Arte Nagy István" salutano cantando, i malati;

- dalle ore 15 presiede la santa messa al V piano il vescovo Tamás József;

- Dopo la messa, gli alunni del "Liceo di Arte nagy István" salutano i malati con delle poesie;

- per concludere la festa, la Famiglia Camilliana "San Camillo" invita tutti ad un agape;


Con affetto,
 Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830


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