Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno V, Numero 35, gennaio 2001

La pastorale degli ospedali

Con l'aiuto del Signore dal 1 dicembre abbiamo iniziato l'assistenza pastorale dei malati negli ospedali in Csíkszereda. Quest'assistenza offre un aiuto spirituale ai malati nella difficile stagione della sofferenza. Come abbiamo già visto, la malattia cambia la dinamica più meno normale di vita della persona ammalata, la obbliga di fermarsi, e la rende complice di uno stato di vita incomprensibile, inaccettabile. Perciò si sente isolata, emarginata dalla società, dalla vita.

Accettare e gestire tale stato di vita non è per niente semplice, renderlo valoroso è ancora più difficile per la maggior parte della gente. L'assistenza pastorale dei malati vuole aiutare proprio tale difficoltà, consolare, incoraggiare i malati perché non considerino la stagione della malattia quale castigo del Signore, ma che uniscano le loro sofferenze con quelle di Cristo. Le sofferenze così unite a Gesù Cristo si integrano all'Opera della redenzione, perciò il sacrificio volontario del malato diventa sofferenza redentiva nelle mani di Dio.

Sono grata al nostro vescovo aussiliare Tamás József che l’ha abbracciato la causa pastorale dei malati e sono grata al parroco arrivato recentemente nella nostra città, Darvas Kozma József, che ci ha aiutati di realizzare tale missione. Due siamo stati eletti per questo compito, la giovane assistente sociale Pál Ibolya e me. Il nostro lavoro abbraccia le tre ospedali centrali della città, l'Ospedale Generale, L'Ospedale Vecchio, e la ORL con la Fisioterapia. In queste tre ospedali ci sono tredici reparti e settecento letti.

La problematica dei bambini abbandonati significa un compito speciale, ai quali siamo i più attenti perché loro incarnano i più piccoli fratelli di Gesù.

Il nostro lavoro praticamente si compone di due grandi parti: creare contatti personali con i malati e introdurli nella circolazione di sangue della Chiesa. La prima significa la garanzia dell'amicizia, che va dalla conversazione tramite i piccoli servizi alla preghiera. La seconda consiste nella partecipazione alla santa messa, nel ricevere i sacramenti, soprattutto il sacramento della riconciliazione e della comunione, ma possono essere anche il battesimo e il viatico.

L'assistenza pastorale dei malati così, altro non è, che la ricostruzione dell'unità del corpo e dell'anima. Questa invece significa la pratica quotidiana del mistero pasquale dall'incarnazione alla risurrezione.

Dopo un mese di assistenza pastorale posso testimoniare con gioia che il nostro lavoro è stato accolto con benevolenza, in tutti i reparti così da parte dei medici come da parte degli operatori sanitarie. I nostri malati ci abbondano della gioia del loro donarsi, la loro gratitudine non viene nascosta e il loro sorriso brillante nelle loro lagrime ci illumina con lo splendore del paradiso.


La Famiglia Camilliana "Sacra Famiglia" - dei ragazzi di San Domenico si presenta

Al termine dell'Anno Santo, alla veglia della domenica di Sacra Famiglia ci siamo radunati con le FCL di San Domenico per rendere grazie e addio dal millennio. Sono stati presenti cinquanta persone. Il nostro bollettino festeggiava il suo terzo anniversario, quando abbiamo ricevuto il regalo meraviglioso del Signore: ci siamo arricchiti con una nuova famiglia, quella dei ragazzi. Si tratta di un evento particolare, perché secondo le mie conoscenze questa significa l'unica Famiglia Camilliana composta da ragazzi e bambini in tutto il mondo.

I suoi membri si sono radunati l'anno scorso, formando un gruppo di preghiera e di lavoro con l'aiuto delle Famiglie degli adulti. Hanno ricevuto il nome della Sacra Famiglia proprio perché loro incoraggino la consapevolezza della familiarità nelle Famiglie Camilliane e nella società. Senza di loro non è integro una famiglia, la più piccola cellula della società, perché i bambini sono la promessa e la garanzia del futuro dell'umanità.

La nuova Famiglia ha trenta membri, la maggior parte tra otto e dodici anni. La bellezza del loro lavoro consiste nell'imparare lavorare, pregando-giocando. Durante l'anno scorso l’hanno scoperto i bambini con handicap mentali e fisici del paese, attorno il Natale li hanno visitati, con i loro regali gli hanno creato un Natale felice. Erano diciotto bambini malati di questo genere, di quali non sapevano quasi nulla nella località. Con il loro servizio l’hanno aiutato il lavoro della parrocchia, hanno costruito l'unità del paese.

Le testimonianze dei piccoli familiari parlano di una maturità meravigliosa, che è un vero incoraggiamento per gli adulti. Márton Emese, di 11 anni ha detto con un cuore sincero, che lei ha sentito un forte desiderio di andarsene ancora a visitarli questi bambini ammalati. Kedves Júlia, di 12 anni si è commosso, dicendo: "ho sentito un amore infinito e che devo dare ancora di più".

Rendiamo grazie a Buon Dio, e un sincero ringraziamento a tutti quanti che con i loro servizi instancabili l’hanno sostenuto quest’iniziativa unica. L’ho pregato i familiari adulti durante l'incontro di dicembre e gli prego ancora di aiutare con il loro amore questi piccoli apostoli, perché possano crescere quali seguaci fedeli del Divino Samaritano. Questi bambini sveglino tutti gli adulti alla consapevolezza che vale la pena lavorare per loro, perché diventino sempre più belli in onore del Signore e di tutta l'umanità.

Le Famiglie Camilliane di San Domenico l’hanno visitato regolarmente sessantasei malati durante l'anno scorso.

Notizie:

* il 12 gennaio: attraverso le onde della preghiera ci colleghiamo alla veglia mensile della città;

* il 15 gennaio: il primo incontro camilliano del millennio;

* rendiamo grazie all'Ordine Camilliano per il suo aiuto, abbiamo comprato uno Fax e una fotocopiatrice;

* il 25 gennaio: alle ore 16 ci colleghiamo alla Famiglia Camilliana di Bucchianico, come al solito;

* preparandoci la giornata mondiale del malato, comunichiamo il tema di quest'anno: "Non solitudine e isolamento, ma dobbiamo creare dei ponti per i malati".


Con affetto,
 Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830


dicembre 2000 >>