Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XIII, nr. 134– 2009 ottobre

Ottobre, mese del Rosario e delle missioni

Padre Damiano (1840-1889) Tra i lebbrosi con la gioia di Cristo

 

Sempre pronto per la causa di Dio

 

I suoi genitori non l ’hanno fatto studiare, suo fratello invece si preparava al sacerdozio quale membro di una congregazione missionaria. Il giovane Giuseppe De Veuster (futuro Damiano) è venuto a visitare suo fratello. Gli ha piacuto tanto la vita missionaria, questa forma di vita che sorge dall’amore di Dio, si è inserito tra di loro, rimanendo là. Essendo più maturo degli studenti di liceo, l’hanno dedicato quale fratello. Il desiderio del suo cuore era il sacerdozio. Perciò, anche se l’ha accettato il suo carico, al nascosto studiava. Alla fine è riuscito di diventare candidato. Nella congregazione missionaria ha ricevuto il nome Damiano. Quando hanno voluto mandare il suo fratello in missione, egli improvvisamente si ammalò. Damiano decidette subito. Chiese di andare lui al suo posto. L’hanno approvvato. Arrivò ad un isola nell’Oceano Pacifico, dove fra poco divenne sacerdote.

Qui, a quest’isola del Pacifico lavorò per nove anni monotoni. Ha vissuto in una capanna, celebrava nella capanna. Quando andava dal campagna al campagna, portava nel borsetto da cavallo l’arredamento da celebrare. Viveva come gli altri diecimila missionari…

Una volta (1873) il vescovo lamentava che a causa del scarso numero dei sacerdoti, non può far mandare nessuno all’isola Molokai in mezzo ai lebbrosi. Il Padre Damiano ha colto la prima occasione. Quando i missionari sono arrivati, egli subito si è proposto: Io andrei volentieri in mezzo ai lebbrosi. Si è offerto a tale impegno come fosse stato andato solo ad una gita. Ma così si chiuderà tra gli uomini putridi in vivo. Partiva con la navetta che andava più presto. I passeggeri sono stati i nuovi lebbrosi. Sulla nave era solo lui sano. Il governo gli aveva esiliato all’isola Molokai, perché la società aveva paura di loro.

In mezzo ai lebbrosi

Il Padre Damiano ha passato a 33 anni sulla terra dei lebbrosi. Dormiva per tre settimane per terra, sotto un albero, non avendo altro posto migliore. Il puzzo invadente tra i malati all’inizio poteva subire solo entrando tra di loro con la sigaretta acceso. Più tardi egli poteva occuparsi con le loro membra puzzolenti senza nessuno scrupolo. Egli ha accettato la loro sorte consapevolmente. Non si è ritirato dal pericolo di contaminarsi. Anche prima di lui serviva qualche sacerdote, ma egli irradiava di più l’amore di Cristo. I lebbrosi si sentivano trascurati: con ubriachezze, bisbocce ingaggianti ed immoralità provavano rendere più sostenibile la loro sorte amara. All’invito del P. Damiano hanno aiutato volentieri costruire delle baracche. Poi hanno allargato il lazzaretto ed anche a loro hanno costruito alloggio più umano. Hanno imparato a cantare e fare il chierichetto. Il P. Damiano ha organizzato un’orchestra da coloro cui è rimasto qualcosa dalle dite. Quando il vescovo è arrivato a fare la cresima ha trovato ordine, lo hanno salutato con canto. Il cantare era rauco, solo la voce del P. Damiano suonava chiaro. L’attività del P. Damiano ha influsso così profondamente un ufficiale militare d’America, che si è convertito e si è dedicato alla cura dei lebbrosi .

Lebbroso con i lebbrosi

Dopo tre anni di soggiorno, sul corpo del P. Damiano sono apparsi dei punti bianchi sospettosi, che più tardi sono spariti. Sono i segni lontani della lebbra. Non era ancora tardi da scapparsi dall’isola. Egli invece rimase. Nell’11 anno gli è scoppiato la lebbra. Dopo un lungo viaggio ha preparato un bagno ai piedi. Provandolo con le gambe, non sentiva il calore dell’acqua. Quando l’ha provata con la mano si è decotto. Da questo si è reso conto, che le gambe sono insensibili. Questo è il segno preciso della lebbra. Si è stupito, viveva dei momenti difficili. Sempre poteva aspettare tale momento, ma ora si è commosso profondamente. Avrebbe avuto ancora la possibilità della guarigione se andasse ad un lazzaretto speciale. Egli invece non ha abbandonato i suoi lebbrosi. Ragazzi protestanti hanno mandato un regalo all’ultimo Natale del P. Damiano (1888), scrivendo il seguente: „Felici sono i misericordiosi, perché troveranno misericordia”. Egli ha risposto: „Ero malato e mi avete visitato!” Morì nel 1889. „Non ho visto morte più felice” scriveva un spettatore sulla morte del P. Damiano. Hanno sepolto su quell’albero, sotto il quale egli passò le notti delle primi tre settimane.

Ci sono malattie che fanno schifo. L’esempio del P. Damiano ci insegna che accanto i nostri malati dobbiamo compiere con premura anche i servizi. Il malato inguaribile non deve sentire mai, che egli sta quale ostacolo sulla strada altrui! Non dobbiamo sdegnare nessuno a causa del suo handicap. Sii gentile a tutti quanti che sono disprezzati dagli altri (http://www.piar.hu/pazmany/konyvek/krttor01.txt).

 

Una nuova missione

Dalla straordinaria grazia di Dio ho ricevuto un nuovo impegno: il Prof. Dr. P. Angeo Brusco, mio ex professore a Roma, l’ex Padre Generale dell’Ordine Camilliano, che mi ha incaricato con la traduzione del suo ultimo libro. Il libro è il manuale pratico della pastorale dei malati, ci è stato un corso, che egli ha rifatto radicalmente. Ha 284 pagine con 26 capitoli ci guida nel servizio psico-teologico dei malati, presentando le conoscenze più fondamentali ed importanti della cura pastorale. Sarebbe buono finire attorno la primavera del 2010, per la 460 anniversario della nascita di San Camillo. Vi prego, chi mi può aiutare con la sua preghiera, aiuti questa mia nuova missione!

 

Richiesta di preghiera

Abbiamo un anno dedicato ai nostri sacerdoti. Chiedo a tutti quanti possono di pregare per il nostro giovane sacerdote Mihály Zoltán, che attualmente è ricoverato nell’Ospedale di Traumatologia di Budapest/Ungheria, nel stato grave. Il Buon Dio ci restituisca, se ci ha mandato!

 

Notizie:

* Grazie a Dio, si è svolto bene il pellegrinaggio giubilare a Gyulafehérvár/Alba Iulia. Lo straordinario mandato del Santo Padre, il cardinale sloveno Franc Rodé ha onorato la dignità della festa con la vera legge sulla lingua: ha salutato in ungherese la comunità dei pellegrini ed anche le parti fattibili della celebrazione eucaristica latina ci ha dedicati in Ungherese. Ringraziamo per il suo gesto straordinario!

Dopo la messa, davanti la sua tomba ho offerto alla protezione del grande vescovo di Transilvania Márton Áron, il giovane sacerdote Mihály Zoltán, che recentemente ha subito un incidente stradale,

* Il 12 ottobre: la piccola Kedves Renáta compie due anni. Il Signore protegga tutta la loro famiglia!

* Il nostro Emil ha reso di nuovo felici i suoi genitori e la Famiglia Camilliana: all’olimpiade lanciatore degli alunni ha ottenuto argento, con la bicicletta è il quarto, Krisztinka, sua sorella invece durante la competizione delle giornate scolari ha ottenuto due medaglie principali con i suoi compiti d’inglese e romeno. All’inglese ella ha usato le foto e gli oggetti del suo fratello portati da Corea,

* Il 25 ottobre (domenica): giornata di spiritualità camilliana, incontro nello Spirito all’Angelus,

* Tra 2-8 novembre a Csíksomlyó ritiro camilliano insieme a Fratel Alfred/Frédi e Csaba..

 


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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