Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XIII, nr. 127– 2009 marzo13 settembre 2008 – 29 settembre 2009: anno giubilare dell’Arcidiocesi

Il nuovo programma in ungherese per i malati nella Radio Maria di Transilvania

 

Per la grazia straordinaria del Signore, il 9 febbraio 2009 si è incominciato il nuovo prog–ramma nella Radio Maria. Il suo titolo è: “Venite a me, voi tutti…” Il riassunto dei primi quattro:

[28] Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. [29] Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. [30] Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".( Mt 11, 28-30)

Nella prima trasmissione mi sono presentata, ho presentato la pastorale ospedaliera, il nostro team di tre persone, quale lavoro del cappellano e delle due assistente, poi il tema della XVII Giornata Mondiale del Malato ed il suo scopo promosso per il bene dei Malati e sofferenti.

Nella seconda edizione, il 16 febbraio ci siamo immersi nella rappresentanza del quadro evangelico: Venite a me, voi tutti ( Mt 11, 28-30) fondato su tre pensieri:

Gesù mi sfida: la malattia mi sfida – specchio: vedo qualcosa, sperimento, sarò il protagonista

Gesù mi invita: la malattia e la sofferenza è una scuola: la redenzione si continua in noi

Gesù mi richiama: la sequela di Cristo diventa vocazione: espiazione

Riassunto: Gesù mi aspetta

La terza trasmissione ha rappresentato la dignità del malato e sofferente cristiano. Il punto di partenza era la dignità di Cristo del cristiano. Abbiamo esaminato secondo il Vangelo, chi è stato Gesù per il Padre (allocuzione attorno il suo battesimo e la sua trasfigurazione), come Lo ha considerato la Santa Vergine (Magnificat), i suoi discepoli (Pietro e Marta), e chi è Gesù Cristo per noi, cristiani di oggigiorno? Chiunque, che secondo la vita eterna, consapevolmente concorda la sua vita secondo la vita di Gesù, sarà uno con Lui: come Maria, la Madre di Gesù, e la nostra Madre, diventa del tutto portatore di Cristo. Per tale ragione, il cristiano riceve la dignità di Cristo.

Il malato sofferente, che unisce la sua sofferenza con le sofferenze di Cristo, sarà tutt’uno con Lui nell’Opera della redenzione. Si veste nella dignità di Gesù Cristo Redentore del mondo.

Nel malatosofferente perciò è presente Gesù Cristo.

Il letto del malatoè l’altare, e colui che giace su di esso, è Gesù Cristo, vittima espiatoria per noi

Il quarto programma ha trattato la Quaresima dei malati nel mistero Pasquale. Abbiamo parlato su varie modalità del digiuno. Il digiuno del cristiano è virtù (e non una dieta di essere magri).

- Il digiuno del sofferente è: immersione nel mistero di Gesù: unificarsi con Lui nella sofferenza

- Il digiuno dei malati è il ripensamento della loro vita dal punto di vista della grazia: gioia di Gesù

Il mistero pasquale: il digiuno con Gesù ci introduce nel mistero pasquale (secondo Sacrosanctum Concilium 5. Ci spiega Karl Rahner la differenza tra i termini segreto e mistero):

La sofferenza del Signore: è redenzione

La sua morte e risurrezione: è la manifestazione più grande dell’Amore

La sua assunzione gloriosa: è il trionfo della Vita

 

I numeri di telefono della R. M. Transilvania: 0259 420 555, 0359 420 555, SMS: 0729 94 93 80

Il cammino di santità del Fetofiglio: la sopravvivenza meravigliosa di László Gábor (Gabriele)

Dal diario ospedaliero – con la conferma della madre,László Éva, catechista

 

Per la grazia del Signore…” – sono le parole della madre, quando finalmente ha scritto la miracolosa storia di sopravvivenza del figliolo Gabika (che adesso ha sei anni) il 2 febbraio 2009.

Nel sesto mese della gravidanza, il 21 febbraio 2003, venerdì, i medici di Csíkszereda, hanno costatato gravi problemi del feto nella sua evoluzione, per cui hanno consigliato il più presto possibile l’interruzione della gravidanza. Nel diario ospedaliero in questo giorno sta scritto: “Oggi ci siamo collocati con i miei malati nel pellegrinaggio di domani a Szőkefalva – con le nostre preghiere.”

Giorno dopo, il sabato, i genitori spaventati sono andati a Székelyudvarhely. Il risultato era lo stesso. Di là, sono andati a Szőkefalva (dove si appare la Santa vergine), per il pellegrinaggio di quel giorno. Poi: “Un giorno dopo, domenica, dopo la santa messa quale atto di urgenza, insieme al mio marito, abbiamo battezzato il nostro Fetofiglio, cioè, abbiamo versato l’acqua santa sulla mia pancia.”

Il Fetofiglio camminava ormai sul suo cammino di santità. Il 4 marzo, a Marosvásárhely (centro clinico) ci hanno attirato l’attenzione del decesso del feto. Ella scrive così: „Quando la disperazione mi ha circondato, all’incoraggiamento del parroco arc.p. Darvas-Kozma József mi sono ricorsa a Dio Misericordioso con la più breve preghiera: „Gesù mio, confido in Te”. Il 24 marzo abbiamo ricevuto di nuovo la constatazione spaventosa, ormai per la terza volta. Alla fine, prima del parto, mi hanno consigliato, di non avere speranze al piccolo nascente.” Buona consolazione a colui che da la vita…

“Il 12 maggio 2003 è nato Gabika, cui vita ringraziamo dopo il Buon Dio e la Santa Vergine all’intercessione del nostro vescovo Márton Áron. Come ogni madre, mentre il figlio è sempre più problematico lo ama di più.” La madre doveva lottare per poter allattare il piccolo: “Per me il contrario sarebbe stato l’impensabile, perché era un bambino tanto amabile.” Si è stabilito quel contatto emotivo tra madre e figlio che era necessario per poter lottare in seguito in favore della vita..

“Il 14 maggio, il parroco arciprete Darvas-Kozma József ha celebrato la santa messa per la salute di Gabika e gli ha affidato in provvidenza del vescovo Márton Áron. In quel giorno mio marito ci ha fatto fare i passaporti e quattro giorni dopo la nascita, siamo stati in Ungheria nell’ospedale Heim Pál. Anche qui ci hanno espresso che si incontrano per prima volta tale malattia, il piccolo è portatore del sindrome Prune Belly. Ci siamo tornati di essere preparati al peggiore già nell’ambulanza… Il 16 luglio abbiamo deciso di chiedere l’unzione per il piccolo. A Csíksomlyó, dopo la messa serale ha ricevuto il sacramento.” Tale giorno ha portato un cambiamento positivo. I genitori hanno continuato la lotta: “Dal maggio del 2004 abbiamo sperimentato la forza nel lodare Dio.” La Vita viveva.

„Da tre anni Gabika frequenta per quattro ore l’asilo con il suo fratello maggiore. Speriamo che per l’intercessione del nostro vescovo Márton Áron, il Signore ci darà tutto che è necessario per Gabika sia nel corpo che nello spirito. Il 24 giugno la nostra cara famiglia ha fatto il pellegrinaggio a Medjugorje (con il fratello maggiore e con il piccolo Davide che stava sotto il cuore della madre), per esprimere la nostra gratitudine tramite la Madre celeste al Buon Dio per tutte le grazie ricevute.”

La storia della straordinaria sopravvivenza il parroco arciprete Darvas Kozma József ha presentato all’Ufficio dell’Archidiocesi di Alba Iulia, il 11 febbraio 2009.

 

Notizie:

* L’otto marzo il nostro Emil compie 12 anni. Il Signore li guidi in quel serenità e gentilezza in cui l’abbiamo conosciuto. Quest’anno ha vinto il medaglione di bronzo sia ad Amsterdam che in Corea,

* Il 25 marzo: festa dell’Annunciazione, l’inizio del nostro cristianesimo, giorno del Fetobambino. Ci ricordiamo delle vite concepiti, di essere madri e padri responsabili. E’il 15 anniversario di fondazione della nostra Famiglia Camilliana, giorno di spiritualità dalle ore 15, 00 nell’Ospedale Generale,

* Ringraziamo Dio, la piccola Ferencz Szidónia Bernadett sta meglio dopo l’intervento cardiaco.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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