Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XIX. Nr. 201 - Giugno  2015  -              ANNO DI GRAZIE SAN CAMILLO 2014-2015

Dai ricordi della prima guerra mondiale del mio nonno Bakó Kálmán

Nel numero precedente abbiamo parlato sulla breve storia d’invalidità di guerra del mio nonno paterno (la stessa sorte aveva anche il nonno materno), ora parleremo su alcune storielle:

La contessa di Lemberg. In un bel pomeriggio d’autunno del 1915, a Lemberg stavano aspettando su una collina, comodamente al sole. Per riempire il tempo d’aspetto, come ai soldati, giocavano a carte.
Nonno era buono alla carte, ma amava giocare ogni gioco in gruppo fino la sua tardi età. Una volte, da dove, e da dove no, è apparsa una “contessa” bella, giovane, carina con le sue cameriste e parlava con gli ufficiali. Qualcuno dai soldati, nell’ardore del gioco ha esposto la domanda provocatrice: “Chi avrebbe il coraggio di baciare la contessa?” Nonno, a quel tempo, giovanissimo, di buon gusto, e bella statura, si presentò senza pensarsi. Subito ha organizzato il nasconderlo, ha allineato i compagni dopo di lui, si è saltato per un istante, “le ha preso la schiena” e il bacio era dato sulla bella faccia di lei, poi in fretta si è saltato indietro tra i soldati, e scomparì dagli occhi. Quando la contessa si è voltata indietro, non poteva vedere altro che i soldati sorridenti. Chi ha visto la scena, tutti prendevano la pancia dal ridere. La contessa e le sue compagne se ne andarono. I soldati non sono riusciti ancora finire il ridere, il gruppo femminile onorato si tornò, portando delle mele in grandi cestini. La bella contessa si presentò, chiamando da sé il soldataccio: “Dov’è quel bacione coraggioso, venga qua!” Nonno si è intimidito, non sapendo, cosa lo aspetta, ma ha dovuto presentarsi. Si rivelò, che la contessa gli portò separatamente mele con un cestino, che gli ha dato personalmente. Nonno ci raccontò questa storia con una certa timidezza fino tarde età. Ha conservato però il suo enigma…

Nel lager di Krasnojarsk. Ero sempre inorridita, quando parlava delle condizioni vitali vissute nel lager di Krasnojarsk. Uno degli orrori più commoventi era la temperatura invernale, quando dalla sera fino il mattino nella “baracca”, dove si alloggiavano i prigionieri, l’acqua si è ghiacciata fino in fondo nel grande contenitore.  Tanti sono ghiacciati nel sogno… un altro orrore, che era difficile anche sentire, era il “decimare” talora eseguito: gli hanno detto già la sera, che non c’è da mangiare, perciò giorno dopo, il mattino, al loro contare, ogni decimo prigioniero sarà fucilato. Così, in un dibattimento notturno tra vita e morte, nella totale catarsi gli sono imbianchiti i cappelli alle tempie. Ci ha anche mostrato questo sempre… Mi ha riempito sempre con ammirazione l’idea del giovane pieno di risorse, a me ormai nonno, che al campo di prigionia, nel gruppo tedesco si è impegnato a lavorare: ha imparato fare pettini e spazzole. Così aveva un po’ guadagno, almeno non affamava. Custodisco ancora una spazzola da vestiti fatto da lui, e sorprendente, in condizioni di uso.

Il Bakó Kálmán, figlio di Agostino, nato a Csíkcsomortán, a chi penso con profonda stima per il suo gesto nobile, là, dove morivano i prigionieri di fame, nel campo di prigionia, egli, in ogni lunedì ha ospitato cinque suoi compagni, sempre altri cinque, aiutandoli a avere un pranzo degno all’uomo.

È una bella coincidenza della vita, della sorte, lo zio della sua futura moglie, il benemerito padre provinciale Csiszer Elek ha fatto lo stesso gesto d’amore: dai propri possessi (allora non c’era aiuto sociale!), ogni lunedì ha fatto cuocere del pane per i poveri. Ho ascoltato con piacere la storia, quando ha invitato a una competizione un suo compagno a mangiare dei dolci di pasticceria. Quell’umore, con il quale ha pensato, fatto e ci ha presentato, non potevo ammirare abbastanza. Ha raccontato, come il solito succede ai giovani, che misurano non solo le loro forze fisiche, bensì anche la capacità del mangiare. Hanno scommesso. Suo compagno ha scommesso di mangiare i stessi  dolci come mio nonno. Durante il suo racconto non ha sparato la battuta, gradualmente presentò lo sviluppo della situazione, selezionare dei dolci. Raccontava con allegria di aver scelto per prima quelli che suo compagno non gradiva, poi quelli che gli piacevano lui. Sono arrivati così a ventotto. Quando il nonno ha annunciato di fermarsi a questo numero, suo compagno ha detto una frase scivolosa, poi è corso in fretta accanto al primo recinto e ha buttato fuori tutto. Nonno sempre ha terminato questa storia con un sorriso sardonico, nella quale invece c’era dentro quel senso di vergogna, che sente solo quella persona, chi lo sa bene, che tale fatto commette l’uomo solo una volta nella sua vita.
(Il György Ferenc dalla città mi ha cercato, suo padre era ufficiale del nonno, ha la spazzola regalo dal 1918.)

Nostro Emiletto

Stavo commosso al cortile del liceo professionale Venczel József sotto gli alberi a partecipare alla festa del baccalaureato. La pioggia appena si fermò, lasciando il Sole a meravigliarsi un po’, tanto il piccolo “miracolo” è cresciuto e pian piano è diventato uomo maturo nella statura e saggezza.

Vent’anni sono passati davanti agli occhi, tanto alloggiava già al profondo del mio cuore prima ancora il suo concepimento, e non sapevo a chi devo essere grata, perciò ho ringraziato a Dio creatore e a sua madre, naturalmente anche a lui, avendo custodito sua bell’anima da Dio, finora.

Sento ancora il brusio della gente che stava aspettando, come ognuno di noi, con la stessa festività come me, gioisce nello stesso modo al suo figliolo, parente, filaccio, come me. Ho meditato anche sul fatto di non essere né parente, né madrina, né con altra vicinanza, tuttavia, qui è presente una particolare magnificenza, che non potrei spiegare, semplicemente sono grata per quello che è.

Se avviene con qualcuno una tale vicinanza spirituale, al solito dico: siamo stati insieme all’alba della creazione… Quello che ha successo è straordinario: pensare a qualcuno prima ancora del suo concepimento, al quale anche la futura madre sa pensare con timore di Dio, incoraggiarla, indirizzando la paura discreta verso la fiducia, futuro, vita, poi lasciare a Dio la continuazione…

Chi ha seguito il Messaggio, o legge attentamente il contenuto del sito in fondo alla pagina, troverà notizie sul nostro “figliolo”, come sua madre ama dire, e tutti noi, FCL lo sentiamo nostro, proprio. Ora si è concentrata la vita, solo i medaglioni d’oro, d’argento giustificano: ha meritato.

Di tre volte si è sentito il suo nome tra i premiati del liceo, due volte per i suoi risultati internazionali nello sport, e occupa il posto tra i primi tre della classe. Che progresso straordinario.Siano lodi al Signore per tutto, ed io m’inchino solo, con gratitudine, stima, affinché potessi stare là presente, “all’alba della creazione”, vent’anni fa…

Notizie:
* 18 maggio: al liceo Márton Áron nell’ex sala di classe abbiamo parlato sulle cause delle malattie,
* 1 giugno: incontro camilliano a Csibi Márta, che ci ha preparato un tavolo regale,
* 17 giugno: dieci anni fa, che la Madonna ha rivelato il suo nome a Szőkefalva: “Regina della Luce”,
* 20-21 giugno: ritiro a Hargitafűrdő nel tema della remissione, sulla linea del perdono e misericordia,
* Il ritiro dei chierichetti di Csomortán sarà tra 15-19 luglio - mercoledì-sabato sera – al solito luogo.

Nell’anno di grazie di San Camillo e anno giubilare di Santa Maria Bella – rendiamo grazie con il canto di gratitudine della Santa Vergine all’Onnipotente Dio, affinché ci ha regalato con la Salus Infirmorum e il Gigante della Carità, Protettore dei malati, ospedali e operatori sanitari, San Camillo de Lellis. Rimaniamo anche in seguito in preghiera all’Angelus giornaliero, il primo sabato nei nostri santuari e il 14 e 25 di ogni mese.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr.astral.roArchivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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