Anno XXI, Nr. 221 – aprile 2017 – Anno di San Ladislao (1046-1095)
Pellegrinando – (II volume) libro di preghiere per camilliani e malati (Editura Státus 2005)
Il primo volume del Libro di preghiera – per camilliani e malati, Ed. Státus, Csíkszereda (marzo 2003), ha suscitato un grande interesse tra i malati (e non solo). Nello stesso tempo ha dato inizio a un certo movimento per la raccolta delle preghiere. Era bello sperimentare ogni giorno come i malati venivano con preghiere sempre più belli e nuovi dai libri vecchi, raccolti da vari luoghi della loro casa.
A quel tempo, grazie a Dio era grande l’entusiasmo nelle persone, stava tanta gente negli ospedali, la cura dei malati a domicilio non era ancora sviluppata, i malati rimanevano fino a quando stavano meglio, in maggior parte erano guariti. S’incontravano nel refettorio anche ai pasti. Oggigiorno tutto questo purtroppo è cambiato, sta molto meno malato nell’ospedale, e i refettori sono stati sospesi, i malati prendono i pasti secondo le nuove norme sui letti, ma i capezzali moderni non offrono tanta dignità al pasto. Siccome non c’è refettorio, i malati non s’incontrano tra di loro. Spesso sono i vicini da casa che sono allettati nelle stanze vicine, senza sapere nulla uno d’altro. E’ cancellato proprio la comunità dei malati. Oltre questo, rimangono per meno tempo, si è cambiato il sistema di soggiorno ospedaliero a causa di essere inserito quale „emergenza”, la cura si svolge come a „nastro trasportatore”.
Dopo l’apparizione del primo volume ho raccolto le preghiere con ancora più grand’entusiasmo, era chiaro che il primo volume avrà continuazione. Questo lavoro di raccogliere ha stimolato le persone all’aiuto per rendere duraturo se stessi anche tramite il prossimo libro di preghiere, tanto avevano già un volume nelle mani, che è diventato compagno di viaggio con i loro nomi, domicilio, età, e la persona da chi l’hanno imparato la preghiera raccolta, nonché il reparto dove in tale periodo erano allettati. S’incominciarono anche i pernottamenti, il giorno non era più sufficiente per fare tutto il lavoro.
Confesso, questo lavoro immenso anche a me era un’esperienza incantante. Ha risultato tanti dialoghi cari, confidenziali, soprattutto dei rapporti amicali, tanto qui l’anima ha preso parola, ricevendo suono durante la raccolta, che svolgeva sempre nel tono più personale. Ho conosciuto tante persone di bene, che altrimenti non avrebbero rivelato la sua anima, ci voleva un incontro proprio così bello.
Siccome avevo già tre anni nella pastorale ospedaliera, ho trovato maturato il tempo per scrivere (anche) sulla diakonia di carità dei malati. Il sistema teorica di tale concetto l’avevo sviluppato già nella mia dissertazione, ora ha preso voce la parte “artistica”: esprimere tutto in preghiera.
Ho pensato dunque tre grandi capitoli sul secondo libro di preghiere: il primo, come la diakonia di carità dei malati, cioè quando sarà il malato stesso a fare servizio verso la società, nell’ospedale, famiglia, vita sociale, quindi non si tratta sul campo della cura al malato, bensì quando è il malato che serve. A questo servizio offre fonte di forza, attuazione il primo capitolo. La seconda parte ha portato il compimento di un mio antico desiderio, che m’incanta nella santa messa: il tramite Lui, con Lui e in Lui, cioè vivere il capitolo pesante della malattia tramite Gesù Cristo, con Gesù Cristo e in Gesù Cristo. Questa parte è la più voluminosa, forse è secondo il suo ruolo occupato nella vita. Il terzo capitolo appartiene alla Santa Vergine. Vivendo ai piedi della Bella Madonna che decide la nostra vita di fede e sociale. Quando tutti questo erano pronti, dovevo pensare al titolo del libro. Ho sentito che devo abbandonarmi all’aiuto dello Spirito Santo, per dirmi che vuole offrire. Aspettavo alla sua risposta che come al solito non tardava nemmeno. Mi aiutava a comporre in mente e cervello tutto: andiamo come pellegrini a Santa Vergine (accentuato nella dissertazione), e con Lei percorriamo la nostra strada di vita nella sequela di Gesù. E’ nato il titolo: Pellegrinando, sulla copertina con a Santa Vergine di Csíksomlyó.
Questo volume è riuscito il più voluminoso, sentivo, mostra un cammino di vita cristiana completa, fattibile, la strada del pellegrino, il percorso di servizio del malato tramite Gesù Cristo, con Lui e in Lui, prendendo la mano della Madonna, Madre di Bell’Amore, modello dell’anima bella, che assume con noi il pellegrinaggio qui, nella vita terrena, passo al passo.
Per ora presento questo libro nella Radio Maria ungherese di Transilvania, ogni martedì nella trasmissione interattiva “Venite a me”, dedicata prima di tutto ai malati.
La sofferenza – mistero - Kerekes Károly
Comprendo, mio Gesù è poca la mente
a “capire cosa s’intende – la sofferenza;
né Pietro, Giacomo, Giovanni capirono:
la sofferenza è: lenzuolo pasquale…
Il corpo-polvere dell’io deve morire,
per vivere Lui, il nato da Maria
coperta dallo Spirito di Dio,
è colei che concepì il “mistero”.
La terra è mistero, porta grano solo arato,
mietere solo dopo potatura dell’uva,
le madri danno vita tramite il travaglio del parto…
La mente non comprende, apri il cuore!
Credimi, se ci fosse altra strada reale,
che sarebbe in grado di cambiare ogni sofferenza
e tristezza terrena in seme di felicità eterna,
Gesù e Maria avrebbe percorso tale strada…
E i santi tutti, che sono tutti astri,
consacrano per festa ogni giorno semplice;
rispetto a questo ogni sapere è oppio… -
La sofferenza è – mistero magnifico!
Credo, che sofferenza e grazia,
sono due elementi per mia salvezza,
come all’acqua è l’ossigeno e l’idrogeno…
sofferenza di grazia, luce pasquale:
Vieni, fai brillare la notte cieca della mia vita,
sopprimi i dubbi strazianti dell’anima mia;
perché io possa vedere: solo così vale la pena! –
Mio cuore non cerca altro, solo a vederti sempre.
Auguriamo una Santa Pasqua piena di grazia a ogni nostro caro lettore!
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