Anno XXIII, Nr. 251 – gennaio 2020 – 750 anni del genio ungherese Beato Eusebio, 100 anni del Credo ungherese
52* Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria
Il Pantocratore della Chiesa in Roccia di Budapest
Il sistema di grotte della Chiesa in Roccia di Budapest/Ungheria nasconde una “cappella” particolare, cui origine guarda dietro ai tempi antichi, al primo eremita cristiana. Sulla sua vita lunga, passando circa cent’anni nel deserto in vita offerta a Dio, ci è rimasto una letteratura vasta, leggendaria.
Chi era il primo eremita cristiana, quando è nato, dove viveva, chi era il suo primo biografo e qual è la leggenda più conosciuta su di lui?
Risposta: L’Eremita San Paolo, nacque a Tebe nel 227/28, poi ha vissuto nel deserto di Tebe +341.
San Gerolamo (Stridono, attorno 347 + Bethleem, 419/420, 30 settembre).
La leggenda più conosciuta è la visita di San Antonio Eremita.
Durante i secoli la venerazione di San Paolo Eremita, con le sue reliquie sono arrivate in Ungheria.
Chi era quel re ungherese che si è tornato dalla sua crociata con una collezione di reliquie dei Santi, e chi era quel re, che ha proclamato San Paolo Eremita co-patrono di Ungheria, e quando?
Risposta: Era il re Andrea II, che ha raccolto le reliquie dei Santi nel 1218 durante la sua crociata, il re Luigi il Grande ha proclamato San Paolo Eremita co-patrono di Ungheria il 14 novembre 1381.
In Ungheria il periodo di raccolta reliquie coincide con la giovinezza di Beato Eusebio, poi con l’inizio dell’invasione tartaro. Quest’anno si celebra il 750 anni della nascita celeste di Beato Eusebio, fondatore dell’unico ordine religioso maschile ungherese. Quando e dove è vissuto il Beato Eusebio, qual è l’ordine da lui fondato? Risposta: Esztergom attorno 1200 – 20 gennaio 1270 Szentkereszt. Paolini.
Passando i secoli tempestosi, l’Ordine dei Paolini Ungheresi si è scivolato alla margine dell’esistenza, si sono rimasti solo due monasteri, anche quelli in Polonia, nel secolo XX l’hanno murato la Chiesa in Roccia. Poi i capelli radice della vita sono mossi da sotto terra, perché la forza di mantenimento, l’esempio, vuol vivere. Nel 1995 un gruppo di archeologi ungheresi scavano in Egitto, a Tebe, sulla collina Thoth. Chi era il direttore del gruppo di ricerca? Risposta: Vörös Győző egittologo.
Qui l’hanno palesato il tempio del faraone Montuhotep Szanhkarée (2010-1998 AC). Nel 1997 l’hanno scoperto quella tomba reale di 120 m cui entrata si trova al lato nordico della collina Thoth, a un muro verticale di 17 m altitudine. Accanto i cinque aule grandi, hanno scoperto anche un santuario secondariamente inciso, con l’affresco del Cristo Pantocratore. Che significa Pantocratore e in che lingua? Risposta: “il padrone dell’universo”, “il nome del Dio che regna sopra ogni cosa”, termine greco.
Tale affresco, cioè la fotocopia di stessi dimensioni di questo santuario l’hanno costruito nella cappella tabernacolo della Chiesa in Roccia di Budapest, che si trova al lato sinistro dell’altare principale. C’è un valore inestimabile. La configurazione del Pantocratore si trova ancora sul nostro tesoro comune in due qualità. Come si chiama tale tesoro sacrosanto comune ungherese e quali sono le due qualità del Pantocratore configurato?
Risposta: La sacra corona ungherese. La prima qualità è quella del Creatore nella parte superiore della corona all'incontro delle cinghie incrociate, la seconda si trova giù, in parte anteriore, sul cerchione, in qualità del Figlio (https://it.wikipedia.org/wiki/Corona_di_Santo_Stefano).
Tutti i tre eremiti hanno la loro memoria in gennaio, a ciascuno e quando?
Risposta: San Paolo Eremita il 15, San Antonio Eremita il 17, Beato Eusebio il 20 gennaio.
In verità chi sono quegli “angeli natalizi”?
Era la grazia di Dio, quest’anno abbiamo visitato già per la ventesima volta i malati d’ospedale con i ragazzi il giorno prima della vigilia di Natale. Tale spirito di squadra eleva tutti, piccoli e grandi. Ci richiama a gioire, che culmina proprio nella festa dell’Amore. Precede una lunga, attenta preparazione, perché bisogna raccogliere le cose necessarie, i piccoli vestiti, a caso anche dei grandicelli, dolci, frutta mediterranea, che bisogna anche dipingere con un volto sorridente, affinché il bimbo e sua madre restati nell’ospedale sentano il calore della famiglia, comunità là, dove gli ha sorpreso la festa e non arrivano a casa in tempo. Partecipano tutti quanti nella nostra festa, coloro che al momento della nostra visita angelica si trovano nell’ospedale, siano loro di servizio, eppure in visita privata al reparto.
Durante i vent’anni tante cose sono sviluppate, che era duraturo è diventato tradizione, aggiunto sempre anche qualche novità, che ha rinfrescato la dinamica, offrendo nuove forze e speranza nella vita.
Siamo partiti a “fare gli angeli” anche quest’anno con un gruppo numeroso, quindici persone. Il più giovane collaboratore compie tre anni solo in gennaio, ma egli è stato con noi anche tre anni fa nella pancia della madre, quale quinto figlio della famiglia Brugger, come ora con la madre tutti i cinque. Si sono preparati anche con dei canti. Due nuovi ragazzi si sono uniti a noi, Gergely Magor con i suoi otto anni ha incantato la gente leggendo favole. Suo compagno chierichetto Sántha Szilárd Szilveszter terzo elementare ha preso entusiasmo alla lettura, noi l’abbiamo ascoltato con gioia. Tutti noi eravamo contenti.
La sorpresa per eccellenza per me era ottenuta dalle mie “fanciulle”. Non solo hanno recitato poesie, bensì hanno creato un programma propria, presentata da esperti per la meraviglia di tutti noi. Nel loro programma cantavano e recitavano in modo alternativo, da qui è uscito il termine “angeli natalizi”, cantando con così grande entusiasmo che hanno incantato tutti noi con esso. Oltre questo, hanno preparato dei pacchi, che l’hanno prestato alle madri dell’ostetrica e della pediatria, personalmente. Le guardavo commosso, con gratitudine, essendo sorpassati sé stessi con la loro gentilezza. Non può ricevere un educatore gioia maggiore, se no, quando l’alunno oltrepassa il maestro… Questo ora si è compiuto.
Dopo le feste però, come “l’operaio merita il suo salario”, siamo partiti (quanti potevano salire in macchina) a visitare dei presepi nelle chiese della città: il santuario, Sant’Agostino, Millennium, Santa Croce, poi nel parco dei ragazzi hanno giocato a loro piacere, e alla fine siamo andati nella pasticceria della Nonna, a sbanchettare i dolci e bevande meritati.
Il Credo Ungherese: Credo in Dio, credo in uno solo paese, credo in una giustizia divina eterna, credo nella resurrezione dell’Ungheria (Sziklay Szeréna: https://hu.wikipedia.org/wiki/Magyar_Hiszekegy)
Notizie:
* In vigilia di Natale ci è stato comunicato, che il nostro arcivescovo dr. Jakubinyi György Miklós va in pensione https://hu.wikipedia.org/wiki/Jakubinyi_Gy%C3%B6rgy, il papa Francesco ha nominato il suo successore, Msgr. dr. Kovács Gergely, collaboratore del Pontificio Consiglio della Cultura, nostro compagno siculo: http://www.cultura.va/content/cultura/it.html + https://ersekseg.ro/hu/papiadatlap/394 + https://katolikus.ma/ezt-kell-tudni-az-uj-gyulafehervari-ersekrol/?fbclid=IwAR3F4VSJ7Ql3NPrYThc9MpTPniZXWzv8XEHxRGgu3gF5CD72QUGbe045sB0
* Il 6 gennaio: Epifania, presso a noi, la benedizione delle case dal proprio parroco ha reso bello la festa.
* Il 7 gennaio: Memoria del genocidio dei siculi a Madéfalva: https://www.facebook.com/mariahajnalka.bako + https://www.facebook.com/278092442249853/videos/3397954963579873/?v=3397954963579873
+ https://hu.wikipedia.org/wiki/Mad%C3%A9falvi_v%C3%A9rengz%C3%A9s
* Il 13 gennaio, lunedì: incontro camilliano presso la Nonna (signora Fazakas Ida) dalle ore 15,30.
* Il 22 gennaio: Giornata della Cultura Ungherese, nascita dell’inno - preghiera nazionale - ungherese:
https://www.youtube.com/watch?v=-2uXtL09Hb8
+ https://hu.wikipedia.org/wiki/Magyarorsz%C3%A1g_himnusza