Anno XXIII, Nr. 253, marzo 2020 – 750 anni del genio ungherese Beato Eusebio, 100 anni del Credo ungherese Majláth Gusztáv Károly Il nome del conte Majláth Gusztáv Károly vescovo è conosciuto a tutti nella mia città, essendo di casa. Dovuta a sua provenienza nobile, educazione e studi ha presto un’ampia prospettiva sociale. Il giovane prete, preparato in diritto e teologia, a Komárom ha fatto fare una nuova scuola, servendo il suo popolo là, dove il suo vescovo l’ha nominato. Ordinato vescovo i 1 maggio 1897 nella chiesa Mátyás di Budapest, l’ascesa della sua missione prende più grandi ali nel servizio di Dio e dell’uomo, tramite il suo mandato vescovile. Arrivando in Transilvania si è affiancato quale costruttore dei reti sociali e insegnante della gente sempre più povera, soprattutto ai siculi, aiutandoli materialmente anche dal proprio avere privato e reddito vescovile. La sua attenzione si è esteso anche sull’educazione alla vita spirituale. Ha trasformato due località importanti della diocesi a diventare centri per gli esercizi spirituali ai sacerdoti e insegnanti. Dal 1919 stava in conflitto permanente con le autorità romena. Nella patria dei Siculi in una citta, hanno nominato la piazza centrale col suo nome, con due statue al seno del Alma Mater della città. In forma virtuale: https://issuu.com/krisztusvilaga/docs/krisztus_vilaga-3_2020 Sono passati già alcuni anni dopo la mia ultima missione a Csíkszenttamás. I primi due libri di preghiere sono stati presentati qui, poi abbiamo avuto anche un ritiro con la Famiglia Camilliana Laica. Nel 2009 è apparso il mio quarto libro di preghiera dedicata all’anno giubilare millenaria per la fondazione dal re Santo Stefano della diocesi di Transilvania (1009-2009), in onore dell’anno (13 settembre 2008 – 29 settembre 2009.). Sulla copertina di questo libro è stato posto la fotografia di quella bimba di Csíkszenttamás che per mesi stava in pericolo prenatale, poi dopo il parto la vita della madre era incerta. La presentazione era accolta nella chiesa del comune dopo la santa messa domenicale, sebbene senza il reverendo. Egli, forse temeva del “coronavirus” ultimamente diventato famoso, malgrado che gli ho accertato che lo riporterò da lui se per caso uscirebbe da me. Il fatto che sono raffreddata, con la febbre ho tenuto in silenzio, perché “la notizia si diffonde…” Sarebbe un vero peccato una influenza dovuta a una fatica ampia, spostare sulle spalle di un c…virus a chi non conosce la quarta legge naturale della biològica. Mentre andavo verso Szenttamás stavo pensando com’è buono che ho dove andare…, mi sento a casa ovunque mi invitano con onore e mi aspettano con amore. Chiunque è fratello e amico dove si ama.. Dopo la santa messa coloro che non potevano rimanere, sono andati via, ma anche così la gente che è rimasta era numerosa, ascoltando il racconto della giornata particolare della donna. Confesso che anche per me era onorevole tale coincidenza, il racconto e la giornata della donna. Quale donna cattolica, dedicarmi al servizio di Dio e dell’uomo è un privilegio malgrado la fatica, ho da ringraziare tanto al Buon Dio. Alla fine della presentazione emergevano dei momenti commoventi, affinché con alcuni dei presenti abbiamo vissuto insieme una buona parte della nostra vita. Il momento più rielevante era l’incontro con il sindaco della località, che mi ha presentato sua figlia giovane, che per prima nella sua vita ha preso la mano proprio con me, solo poco dopo la sua nascita. Ci siamo capiti senza parole, lottando a lungo per la vita di questa bellissima creatura di oggi, che ha ereditato il bel sorriso di sua madre. Mai potevo meravigliare il Buon Dio, che sa guidare in questa maniera fantastica il tempo e i passi dell’uomo… Dopo la presentazione, mia invitante, la direttrice della Casa culturale, Kurkó Hajnal mi ha invitato al pranzo familiare nella loro casa superba sicula, dove abbiamo continuato l’amicizia e la fratellanza. Esprimo la mia gratitudine per tale occasione straordinaria, Il Buon Dio benedica tutti quanti di loro. Incontro camilliano e festa della donna a Hargitafürdő Nella pensione di Simó Katalin e marito tutto questo si è realizzato, non solo come un evento unico, bensì incaricata, da dove ciascuno possa alimentarsi a lungo ancora per far sapore alle cose quotidiane. Siamo partiti con due macchine dalla città, allegri, perché non riceviamo spesso un invito così, se ci capita affatto. Ora non ci guidava la consapevolezza dell’impegno, bensì la gioia del buon lavoro compiuto. Ciascuno di noi ha fatto la propria testimonianza sugli eventi vissuti con fede nel tempo passato, che abbiamo ascoltato sia commossi e lacrimando, sia con sorriso, fino all’esperienza finale da seguire.
Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag) |