Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXIII, Nr. 261 – dicembre 2020 – 750 anni del genio ungherese Beato Eusebio, 100 anni del Credo ungherese


Segreti dell’Avvento…

Avvicinando al Natale si abbellisce sempre di più il tempo sacro dell’Avvento. L’anima che si prepara alla festa dell’amore si pulisce ogni giorno con esercizi quotidiani, per poter far fronte degnamente davanti la meraviglia che si rinnova annualmente, quando il Dio Creatore prendendo forma umana nel Figlio, scende sulla Terra per far alzare l’uomo “di buona volontà” ad Esso.
Il santo tempo di Avvento permane per quattro settimane, che secondo la liturgia della Chiesa cattolica si segnala con quattro candele. Tre identici significano la penitenza, una invece la gioia.
           Quale colore esprime la penitenza e quale la gioia? 
Risposta: Il colore viola esprime la penitenza, la rosa invece la gioia.

Sulla corona di Avvento preparato per la chiesa o per la casa, appare notevolmente la candela dissimile, che per prima vista non dice il segreto della propria missione domenicale.
            Quante settimane ci vogliono per accendere la candela di colore dissimile?
Risposta: Per la terza settimana dell’Avvento.

Accanto le tre quarti – tre settimane e tre domeniche di penitenza -, la domenica del quarto, la dissimile è assai importante che merita una denominazione particolare
            Come si chiama questa domenica?
Risposta: La domenica della gioia.

Nel nostro anno liturgico ci sono solo due domeniche simili, quando il sacerdote cattolico si veste in abito del tutto insolito.
Di che colore di paramento liturgico s’indossa il prete cattolico in questi momenti?
Risposta: Di colore rosa

La bella testimonianza dell'Apostolo San Paolo esprime giustamente questo periodo: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.”
            Dove possiamo trovare questa confessione nelle Scritture?
Risposta: Fil 4, 4-7

In forma virtuale, l’articolo sulla pagina 10: https://issuu.com/krisztusvilaga/docs/krisztus_vilaga-12_2020

 

Auguriamo un Santo Natale e felice Anno Nuovo a tutti i nostri cari lettori!

 

Tre giorni al “pronto soccorso”

            La madre dei miei cari alunni mi ha raccontato il suo caso quasi incredibile di cui è diventata vittima. Suo marito si è ammalato prima di lei a causa di un raffreddore e che non ha resistito al polmonite inaspettata (non era mai malato), improvvisamente si è deceduto, andando via dai viventi all’altro mondo.
            Vivevano una vita familiare bella, si può dire che si sente di pochi simili nei nostri giorni. Hanno educato quattro figli propri nell’amore di Dio e dell’uomo. Stavano in prima linea nelle organizzazioni ecclesiastiche, da consiglieri della chiesa erano la rappresentanza della preghiera e delle virtù cattoliche. Hanno educato i loro figli in tale spirito e spiritualità, essi accettando la tradizione. La coppia pensava e lavorava con una sola anima e cuore. La gioia di uno di loro culminava nell’altro, parimenti come il dolore della malattia si raddoppia, portando a pari non solo la propria “croce”, ma anche quella del coniuge.    
Quando è avvenuto la morte del marito, sua moglie stava già nell’ospedale covid in stato critico, perché a causa di fluidificanti di sangue somministrati, una grande quantità di sangue coagulato accumulato nella cavità addominale le ha causato male. Dopo i funerali è stata operata, e per un cappello si è salvata.
            Per i funerali del suo marito, lei ha ricevuto un ora, sotto la stretta sorveglianza di una persona medica. La cerimonia del funerale era presieduta dal vescovo ausiliare della città, insieme ai sacerdoti locali e antecedenti con la rappresentanza immensa della gente. La bontà torna a salutare anche dai morti…
            Ma com’è arrivata la moglie all’ospedale covid e perché ha dovuto passare tre giorni al pronto soccorso della città? Non lo so se qualcuno avrebbe il coraggio scrivere la verità tra i competenti…
            Secondo il racconto della madre, quando ella si è fatta male, dopo un raffreddore, è stata portata al pronto soccorso. Qui, la cosa più importante era il fare del test. Usciva negativo, perciò ha dovuto aspettare per un altro test ai tamponi. Giorno dopo negativo lo stesso, poi aspettare ancora un giorno. Il terzo giorno è uscito positivo e subito l’hanno portato all’ospedale covid. La sua sopravvivenza è dovuta a mera fortuna…

Funerale senza dignità umana

            La famiglia Jakab era una cara famiglia d’amicizia dagli anni Settanta. I genitori mi hanno considerato quale “figlia”, io invece dicevo ai loro figli: “miei fratelli minori”. Abbiamo passato insieme tante serate, soprattutto d’inverno. Dopo il decesso dei genitori si è mantenuto tra di noi il legame di fratellanza, anche se il matrimonio dei miei “fratelli” ha delineato un nuovo capitolo al nostro insieme, come al solito, ma quando ci siamo incontrati abbiamo continuato là, dove avevamo lasciato ultima volta. Viveva ciascuno di noi la propria vita ed era buono saperne che esistiamo a vicenda, anche se la vita ci ha assegnato i compiti, che ciascuno di noi ha dovuto compiere responsabilmente.
            Ogni membro della famiglia Jakab era insolitamente silenzioso, rispettoso, degno di amare e pieno di amore. Il dibattito era sconosciuto, anche l’amore era preceduto dal rispetto, andando insieme fraternamente.
            Poco fa, mi cercavano per telefono. Sapevo già che il “fratello” minore è deceduto, ma non conoscevo le circostanze. Quando ho saputo che la sua vedova mi sta cercando, ero molto felice. Il dolore si mescolava in me con la gioia. “Mio fratello” è andato via, ma la vita, nel mondo invisibile sta continuando malgrado tutto, sua vedova ha preso in mano la continuazione.
            Nella sua perplessità stava pensando volendo scambiare una parola “umana”, avendo più di tanto di altre, così ha scelto me. Abbiamo continuato là, dove avevamo lasciato prima. Grazie a Dio anche lei aveva sperimentato la stessa mitezza, umiltà, rispetto da parte del “mio fratello” come me, così non era difficile riprendere il parlare. Era una conversazione dolorosamente bella. Il fratello era ingegnere, ora il figlio segue.
Il più doloroso era il non stare accanto a lui, e i suoi funerali. Soffriva con diabete essendo più grasso del solito, con questo è arrivato all’ospedale. Come?, non si sa, è diventato portatore del covid, poi vittima.
Quale malato “contagioso” di covid, secondo le restrizioni, gli hanno annullato il funerale degno al suo essere umano e cristiano, non si poteva vestire neanche, l’hanno posto in un sacco nero di plastico in una bara e così fu sepolto. Due anni fa in questo modo abbiamo sepolto il vecchio guardia della casa, il cane…

Notizie:                            
* La quarta domenica dell’Avvento avremo la santa messa di gratitudine per i miei benefattori a Csomortán.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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