Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXV, Nr. 262  –  gennaio  2021  -  52 Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria


Santa Eufrosina d’Alessandria

E’ una eremita stimata da santa dell’Egizio antico.
Proveniente d’origine distinta, i suoi genitori non avendo figli per lungo tempo. Sua madre ha fatto una promessa, in quanto Dio le regalerà un bimbo, l’offrirà al servizio del Signore.
            Quando nacque Eufrosina?
Risposta: Attorno il 414.

Dopo le prime promesse, sua madre cominciò a dimenticare la sua promessa, la figlia crescente era indirizzata verso la vita secolare, lei invece desiderava quella del silenzio e ascetismo del deserto. Quando suo padre voleva sposarla, lei si è scappata tacitamente dalla casa paterna, vestita da uomo andò dagli eremiti.
            Che alias ha usato per la vita eremita?
Risposta: Smeraldo.

Dal suo superiore, Eufrosina ricevette una stanzetta austera e un assistente spirituale saggio, mite, con il quale si buttò dentro la vita ascetica. Suoi genitori nel frattempo la cercarono dappertutto, ma invano, anche se parlavano con lei, senza riconoscerla, essendo irriconoscibile nei vestiti impensabili di uomo e a causa del suo volto indurito per tanti esercizi ascetici praticati.
            Quanti anni ha vissuto Eufrosina in mezzo agli eremiti?
Risposta: Per 38 anni.

All’età di 56 anni il suo organismo era già consumato sotto le dure prove. Sentendo la vicinanza della morte ha fatto chiamare sua made anziana e le ha svelato la propria vera identità. La madre, che in secreto sperava sempre che sua figlia vivesse, adesso era felice a riconoscere, quello che lei ha promesso, ma non l’ha mantenuto, sua figlia ha compiuto senza riserve.
            Come si chiamano Eufrosina in greco?
Risposta: Eufrosina (in ungherese: Fruzsina)
               
Dopo l’incontro straordinario, tra madre e figlia di vita santificata, Eufrosina si recò verso la vita eterna, sua madre invece ha trascorso i suoi giorni ancora rimanenti in gioioso pentimento nella stanzetta di sua figlia. Gioioso perché l’ha trovato sua figlia, cercata tutta la vita che ha compiuto la sua promessa e penitente perché forse nemmeno la lei pensava mai di ricevere così grande regalo da parte di sua figlia.
            Quando si celebra la memori di Santa Eufrosina?
Risposta: Il 1. gennaio.

 

                    
Il nostro Messaggio ha varcato la soglia di XXV anni. Grazie a chi tiene il passo con noi.
Si presenta la Famiglia Camilliana Laica di Venezuela

            Salutiamo con affetto distinto la Famiglia Camilliana Laica di Venezuela, formatasi recentemente.
Il presidente e l’assistente spirituale della Famiglia Camilliana nascente, due persone di bene ci hanno portato una sorpresa amabile. L’interessante della cosa è che in Venezuela non ci sono camilliani. L’iniziativa è nata da propria decisione da parte di un padre di famiglia e da un sacerdote diocesano. Il padre di famiglia cercava qualcosa da fare il bene e l’ha trovata la Famiglia Camilliana Laica. Egli ha entrato in contatto con la Famiglia Camilliana spagnola, che hanno trasmesso alla Commissione Centrale la richiesta.
Sono stati fatti i primi passi da parte della Commissione Centrale e il riconoscimento ufficiale.
Il partire hanno fatto con l’aiuto della presidente di Colombia, che ha abbracciato con l’entusiasmo già conosciuto (incontro 2019) i nuovi entusiasti arrivati. Grazie mille per questo lancio validissimo.
            Per momento stanno studiando Il Manuale di Formazione della FCL, che offre orientamenti alla conoscenza della spiritualità camilliana, a livello personale e comunitaria e al servizio di carità con tale spirito sui campi raggiungibili per noi nella società. Con la loro formazione personale e di servizio di carità possono lavorare per tutta la Famiglia Camilliana e “per il bene nostro e di tutta la sua santa chiesa”.
            Il Buon Dio benedica ogni loro intenzione e godino anche “le mille benedizioni” di San Camillo.

Incisione…

Se mi dispiacesse qualvolta nella mia vita di avere così lungo nome, quel momento era arrivato alla seconda operazione del vaccino denominato “incisione”.
Si tratta del vaccino contro il vaiolo che è stato realmente “inciso” al braccio superiore sinistro dei ragazzi. La cicatrice generata, dopo la ferita così causata, doveva rimanere per tutta la vita. Se a qualcuno non è rimasto, hanno ripetuto l’operazione. In questa situazione non detto proprio fortunata ho caduto vittima al primo elementare, appena cominciando la scuola.
Il “medico circolare”, dr. Balló Béla  è venuto personalmente alla nostra scuola per verificare il luogo del vaccino. A me era guarito, senza cicatrice. Quando egli vide questo, disse la sentenza deludente per me: bisogna rifare “l’incisione”. Siccome fino a mia età d’allora stavo di più all’ospedale come a casa, mi ha devastato totalmente tale notizia. Sentivo di essere caduta in una trappola, da dove non c’è scappata.
MI è fermata totalmente la respirazione quando il signor dottore mi ha comunicato che “inciderà” tutto il mio nome nella braccia, però con maiuscole. Lo guardavo, sarà capace di farlo? Era capace. Insensatamente. Prese il bisturi dicendo che “incide” con caratteri ben grandi affinché rimangano.  
Sono stata delusa di lui. La vita ha portato che dovevo rimanere in contatto con lui fino la fine dei miei anni scolastici a causa della mia salute. Ogni volta che lo guardavo, mi è venuta in mente questo suo fatto e mai ho capito il suo perché. L’ha eseguito senza anestesia, dato che lui ha graffiato solamente…
L’operazione mi ha portato una ferita talmente grande, formando una pustola enorme. La curavamo come si poteva, in quel periodo non si aspettava una dignità umana maggiore.
Una volta è venuto a scuola per guardare la mia ferita. Ha tolto la benda e io ho perso la coscienza a causa del dolore. La cicatrice è rimasta lì d’allora in misura di 3,2x2,5 cm.

Betania: la Casa della Bontà

Quest’anno saranno trent’anni da quando si sono cominciati gli esercizi spirituali a Betania.
Con la grazia del Signore siamo riusciti organizzare e tenere 47 ritiri.
            Per l’anno giubilare di trent’anni sto preparando un libro commemorativo, che sarebbe editato nel 2021. Il testo è già pronto, una parte delle foto anche, manca ancora la correzione.
            Sono cresciuti ormai due generazioni d’allora, che è un fatto commovente.
            Chiedo i gentili partecipanti di tenere conto di tale fatto per poter rimanere in comunione anche tramite di questo libro. In quanto sarà possibile mi faro vivo per comunicare lo stato dei lavori.

Rimaniamoci uniti all’angelus di ogni giorno!


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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