Anno XXV, Nr. 263 – febbraio 2021 - 52 Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria Xantus Keresztes (nome del giudice-re della nostra provincia: Santo della Croce) Nel paese di Csík, non bisogna andare lontano per arrivare, eppure passare accanto a qualche noto luogo di un evento particolare del passato, più delle volte una tragedia storica. Un luogo degli eventi spesso ricordati si trova all’entrata di un villaggio, Csíkszentlélek, il monumento “Immagine rossa/Immagine di sangue”, sul quale gli anziani dicevano che “il berretto militare di ferro nuotava nel sangue”. Sta quale testimone silenzioso. Nella valle di Fitód invece si trova un altro luogo noto. Durante la notte del 13 febbraio 1694 ha scasso la squadra di ricognizione dei Tartari. Siccome non ha trovato resistenza, alla notte del 15 è arrivato un grande esercito, che ha bruciato otto villaggi al Csík superiore, poi si ritirò con i prigionieri, gli imbecilli, il ricco bottino e il vecchio Khan. Però, suo figlio Mirza restò, dividendo i suoi soldati in due, dirigendoli verso Hosszaszó e Zsögöd. Questo signore di illustre nome lottava tra cielo e terra fino a quando il Padrone Onnipotente non lo chiamava insieme al suo compagno dal campo di battaglia, sigillando con propria vita la difesa della famiglia, paese, e vita. Il luogo della sua morte è custodita dalla pietà popolare, costruendo una cappella sopra, con il suo nome. Da qui si vede il luogo del suo castello sotto il silhouette del bosco. Non è facile preservare i valori del passato contro i denti di ferro del tempo. Grazie ai guardiani che hanno conservato e tramandato di secolo in secolo la memoria e il rispetto degli eroi, che è loro dovuto e che è per noi una gloriosa eredità. La cappella Xantus è ricostruito avendo la sua memoria. Virtuale: articolo di febbraio a pagina 11: https://issuu.com/krisztusvilaga/docs/krisztus_vilaga-02_2021 Eravamo colleghe di camera nell’anno scolastico 1995-96, prima compagne di collegio a Roma. Si preparava a diventarsi cantante lirico. Quando mi disse che suo padre le ha dato l’ultima carta di banca, tre fratelli studiavano già all’università, mi sono commossa profondamente. L’ha accolta condividendo con lei il mio cibo. Mangiavamo tanto tacchino essendo buono ed economico. Cucinavamo noi stessi al collegio. Risposta al Messaggio di gennaio da un’amicizia di venticinque anni (Dalla Svizzera) Chère Maria Hajnalka, Merci de tout coeur pour la revue de Saint Camille que tu m'envoies si fidèlement. J'aimerais te féliciter pour ses XXV ans de vie, te féliciter aussi pour toutes les retraites animées à Béthanie: Quelle magnifique collaboration avec l'Esprit saint! Que la nouvelle année soit pour toi et tous les tiens toute pleine de grâces et de sujets de louanges! Que mes voeux bien amicaux te parviennent aussi par le chant de ce jeune garçon: "Laudate!". Je t'embrasse fraternellement, Sylvie Ringrazio di cuore il bollettino San Camillo, che mi mandi fedelmente. Vorrei congratularti per quei venticinque anni, felicitarti per quella collaborazione con lo Spirito Santo, per gli esercizi spirituali tenuti a Betania! Sia il nuovo anno per te e per i tuoi un anno particolarmente pieno di grazie e di temi lodevoli. La zia Böske/Elisabetta di tutti La notizia del suo decesso mi ha colpito profondamente. La signora col sorriso inimitabile, pronta per aiutare è andata via. Venendo a casa dalla chiesa di Csomortán nelle domeniche ci siamo sempre salutati dolcemente davanti la mia porta, dove io sono rimasta, lei continuava la strada fino in fondo del viale.
Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag) |