Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno III., Numero 16, aprile 1999 "Il Signore designò altri
settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé
in ogni città e luogo
dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma
gli operai sono
pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai
per la sua
messe... Curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si é
avvicinato a voi
il regno di Dio" (Lc 10, 1-2;
9). 6. Apostolato laicale: l'ideale
evangelico, secondo lo spirito di San Camillo, nel servizio quotidiano
dei
malati, la realizzazione dell'amore di Dio e del prossimo nella persona
del
malato. 7. Nella famiglia "piccola" e
"grande": consiste nella formazione di un
duplice aspetto della famiglia: una la propria, secondo il sangue,
l'altra la
Famiglia Camilliana. 8. Nel matrimonio:
"testimonianza della fede" sulle basi dei valori cristiani perenni,
collaboratori di Dio in profondo comunione con i suoi cari. 9. Nell'ambiente e nella professione: con un impegno onesto e professionale, nella stima e
disponibilità
agli altri. 10. Nella vita sociale: nella
fedeltà all'insegnamento del Vangelo e della Chiesa, rifiuta
tutto quello che
provoca e nutre l'ingiustizia, l'oppressione, l'aggressività,
riguardo
particolarmente ai malati. Prende posizione e promuove i diritti dei
malati,
annuncia la cultura della vita. 11. La testimonianza delle Beatitudini: la vita personale e sociale delle F.C.L. è
impregnata dai valori della
spiritualità delle Beatitudini. Utilizza i beni materiali
secondo la povertà
evangelica, la semplicità e la generosità evangelica, a
favore della comunità
cristiana. 12. I privilegiati: i malati, i
poveri, gli abbandonati ed emarginati, le vittime di ogni forma
dell'aggressività nei quali riconoscono e servono il Redentore
stesso. 13. Formazione alla misericordia cristiana: testimonianza del servizio di carità misericordiosa. 14. Attività specifici:
apostolato ecumenico, ospitalità in comunione con i malati. 15. Nelle strutture sociali:
nella vita sociale, con i responsabili della Chiesa, nella parrocchia,
con i
camilliani. 16. In comunione con la parrocchia locale: la promozione della consapevolezza universale di essere
chiesa-comunione. 17. Fratelli nella comune missione:
fratelli nello spirito di San Camillo. Comunione con i propri defunti
nella preghiera. 18. Responsabilità comunionale:
servizio di carità verso il prossimo secondo le
possibilità di ciascuno, sulla
base del comune impegno nella Formula di Vita. 19. Solidarietà economica:
mutuo
soccorso, secondo le capacità materiali, intellettuali e
spirituali di
ciascuno. La fondazione dell'Ordine Camilliano (secondo Cicatelli, contemporaneo e biografo di San
Camillo): "Esso
pensò di
farla di semplici secolari, et Iddio dispose che si empisse poi di
Chierici, e
Sacerdoti, e che lui fosse il primo ad ordinarsi. Esso pensò di
fare una
Compagnia sciolta, e alcun Voto che legasse et Iddio dispose che tra
poco tempo
fosse fatta Religione con voti solenni. Esso pensò di liberar
l'infermi da mano
de mercennarij che servivano solamente nelle cose corporali... Esso non
pensò
d'aiutar gli appestati, et incarcerati, et Iddio fece che lui
abbracciasse anco
questo aiuto..." I documenti di fondazione Tra
i documenti di fondazione fanno
parte gli scritti del Fondatore e i documenti Pontifici. Camillo
de Lellis aveva una
preparazione teologica e spirituale proveniente, non dagli studi, ma
dalla
preghiera e dallo Spirito; egli offrì ai suoi religiosi e al
mondo un vero
messaggio di misericordia destinato a durare nei secoli. Scritti di San Camillo Tra
gli scritti di San Camillo i più
importanti sono: Le Regole della
Compagnia dei Servi degli Infermi, la Formula di vita, e la Lettera
Testamento. Le Regole della Compagnia dei Servi degli Infermi Ogni
Fondatore ha fissato in una
Regola l'ispirazione avuta, il frutto della sua esperienza spirituale e
il suo
spirito per trasmetterli concretamente ai discepoli presenti e futuri. Scritte
nel 1584, tali Regole
costituiscono un documento basilare per la comprensione del carisma di
Camillo.
Esso è il primo codice e il trattato fondamentale di quella che
il Papa
Benedetto XIV chiamerà: "Nova charitatis schola". Il documento
contiene in germe la formula di vita e il carisma dell'Ordine; le
principali
regole costituiscono le linee-base dei vari testi delle costituzioni,
nei
secoli. La
novità di queste regole sta
nell'unione di prescrizioni di ordine spirituale e di norme tecniche
d'assistenza sanitaria. Il
testo è composto di 51 regole,
divise in due parti. La prima parte descrive le Regole della Compagnia
delli
Servi delli Infermi, riguardanti la persona del Ministro: "S'alcuno
inspirato dal Signore
vorrà esercitare quest'opera di charità, sappia che ha
d'osservare Povertà,
Castitá, e Obbedientia, et Hospitalità perpetua, ma senza
voto per hora, non
intendendo però di privar' alcuno della libertà della sua
volontà che non possa
privatamente se vorrà far' voto, perché vogliamo in
questo lasciare operare
alla gratia del Spirito Santo da sé stessa." Notizie: *
Il 28 aprile:
l'incontro della Famiglia Camilliana; *
In occasione del
pellegrinaggio di Pentecoste di Csíksomlyó, chiedo
gentilmente tutte le
Famiglie Camilliane, di partecipare possibilmente insieme, portando la
propria
bandiera camilliana. Con affetto, Mária-Hajnalka Bakó / |