Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno VII, Numero 64, agosto 2003 La sindrome burnout – Strategie di risposta e
prevenzione Riconoscere I fattori di stress e di
burnout nella propria vita è certamente importante, ma la
semplice identificazione
reppresenta solo il primo passo. E’ necessario trovare modi positive di
rispondervi. A volte l’operatore pastorale non
prende in seria considerazione che corpo, mente e spirito sono
strettamente
correlate e che I problemi in una di queste aree spesso si ripercuotano
sulle
altre. Perciò: - è importante avere a cuore la salute del
proprio corpo come quella del porprio spirito. - bisogna capire i sintomi dello stress che si
sta sperimentando e saperne coglierne le sorgenti; - sono importanti le relazioni di amicizie
nelle quali una possa aprire tutto il suo cuore nei momenti de bisogno; - è indispensabile nutrire la propria
spiritualità; Lo stress è semplicemente parte del costo del
proprio discepolato, ed accettarlo in uno spirito di sacrificio di
sé,
constituisce un genuine ascetismo. Per un cappelano è
indispensabile cogliere i
Quattro quadranti nei quali una vita sana è vissuta: preghiera,
lavoro,
amicizia e tempo libero. Ciascuno è
responsabile, per quello che è divenuto. 2. Un secondo gruppo
di strategie mira ad un cambiamento dell’ambiente e del proprio stile
di lavoro Ridurre
il numero di pazienti, diminuire le ore di lavoro, pianificare gli
orari,
condividere le rsponsabilità, cambiare reparto o servizio, ecc.
Ma sopratutto
imparare a “lavorare meglio”, in modo da essere meno stressati e
più
efficienti. Sono
importante anche le condizioni di lavoro. E’ importante che lavoro e
casa siano
adeguatamente separate in modo che la sofferenza emotiva non si
travasi, aumentando,
da una parte all’altra: tracciare dei confini ed avere una ricca vita
propria. A
questo punto ciascuno può porsi la domanda: “chi sono io, al di
là della mia
posizione? La mia vita e più ricca del mio lavoro e quell
“più” può
controbilanciare la tensione emozionale del lavoro e aiutarmi di
ricaricare le
batterie”. Prevenire
il burnout vuol dire rendere più forte e sicura la propria
identità, lavorare
sui propri ideali, su aspettative e domande che altri hanno o
l’operatore
pastorale ha su di sé e sul suo lavoro. E’ importante migliorare
la conoscenza
di sé, per fare un’adeguata valutazione delle attese degli
altri, ma anche
delle proprie attese, cioè, conoscersi meglio e imparare a
rispettare la
propria personalità. 3. Il terzo gruppo di
strategie prendono in considerazione le relazioni interpersonali Sono
esse la fonte principale di burbout nel lavoro con il malato: esse
devono
diventare il punto di forza e per questo vanno controllate e
“monitorate”. Potremmo
scoprire che, c’è bisogno di una cura rinforzante, o di una
“revisione totale”.
Sono importanti, a questo scopo, riunioni periodiche nelle quali si
possa
rivedere le proprie relazioni, esperienze ed elaborare emozioni e
difese. Nei
reparti o servizi in cui queste riunioni periodiche “guidati” sono
state
attuate il burnout è calato sensinilmente. Il gruppo deve
diventare uno
strumento fondamentale per contrastare stress e burnout, perché
può aiutare ad
elaborarlo. Il
problema non è solo quello di tirare il fiato:
un’attività che
consenta un’adeguata scansione di tempi alternati tra il fare e il
pensare non
è solo meno stressante, ma è anche un diverso stile di
lavoro in cui l’agire è
ricuperato ed elaborato; è un dare, ma è anche un
prendere. Un problema importante riguarda, in questo senso,
il ruolo di quelle figure organizzative che occupano una posizione
dirigenziale,
e che dispongono di autorità adeguata e sufficiente a promuovere
modificazioni
nell’organizzazione del lavoro degli operatori della cui
attività sono
responsabili. E’ il problema della formazione dei responsabili. Sono
loro a
volte i primi ad essere delusi, apatici, bruciati … e ad impedire un
reale
cambiamento … per mantenere il loro burnout. Una
buona parte di stress nel lavoro diminuisce, se si continua una
formazione che fa sentire competenti,
capaci di gestire le
relazioni e di lavorare insieme. Notizie: *
Esprimo la mia
gratitudine a Mariedl F. Pircher per il suo contributo materiale che ci
ha
aiutato di acquistare un nuovo computer. Questo ci facilita il nostro lavoro, dandoci la
possibilità all’Internet,
con il quale il Messaggio arriva ormai anche in Corea di Sud, dove
finora non
arrivava; * Ringrazio al Centro Culturale Harghita per il
loro aiuto offertoci alla redazione del Libro
di preghiere; * tra il 14 – 17 agosto la Famiglia Camilliana
di Csíkszereda terrà il suo ritiro spirituale. Il tema
del ritiro sarà:
l’importanza del perdono nella guarigione. * si continuano le raccolte al secondo volume
del Libro di preghiere. Chi avrebbe
qualche “tesoro” in questo senso, e vorrebbe pubblicarlo, l’aspettiamo
con
affetto il suo regalo; * ringraziamo a tutti quanti che hanno offerto
vestiti per i bambini dell’ospedale, sopratutto per i bambini
abbandonati; Con affetto, Maria-Hajnalka Bakó, - 4
100
Miercurea-Ciuc, Str. Hunyadi János 45/A/27, Romania; Tel/Fax: 0040 266 316-830 - 0040 721 088 154;
E-mail: bakohajnalka@1000.hu
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