Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno VIII, nr. 71 - 2004 - aprile

L
E OPERE DI MISERICORDIA III. La misericordia di Dio sul volto di GesÙ


3) San Camillo


L’esperienza di Dio nella vicenda umana e spirituale di s. Camillo evidenzia due tappe: la conversione nella quale egli si sente oggetto della misericordia di Dio, la piaga al piede che lo porta a incontrare il mondo della sofferenza.

In questo contesto nascono i due grandi amori di Camillo: il Crocifisso che ispira, che consola, che rassicura, e il prossimo infermo cui dedicherà tutta la sua esistenza.

Rifuggendo dalla “pietà che taglia le braccia alla carità” Camillo fonda una “nuova scuola di carità” in cui si impara un “glossario” improntato allo spirito di servizio. Il suo cammino si snoda nel contestare un ambiente in cui il malato è abbandonato a se stesso, per arrivare a riformare l’ambiente sanitario in cui il sofferente deve essere servito da “signore e padrone”, per questo Camillo detta  le Regole per servire con ogni perfezione i poveri infermi (1613).La carità verso gli infermi - ricorda - va vissuta “con ogni perfetione” e senza limiti, fino anche a rischiare la vita, secondo l’insegnamento del van­gelo: “Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per suoi amici”; perché “è quella che ci trasforma in Dio e ci purifica da ogni macchia di peccato” (Formula di vita).

Questa è la via maestra della santità per s. Camillo! Secondo il biografo Cicatelli, Camillo “non parlava mai d’altro, né più spesso, né con più fervore che di questa santa carità, e l’avrebbe voluta imprimere nei cuori di tutti gli uomini” (Vita, 231). Camillo è consapevole di aver centrato il cuore stesso del vangelo, il comandamento dell’amore. Con toni entusiastici ricorda ai confratelli che chi si è dedicato con lui al servizio degli infermi ha scelto la “pietanza grossa della carità”, cioè la parte migliore, quella che più sta a cuore a Ge­sù. E che vivendo secondo questo carisma si può “acquistare la preziosa margherita della carità”, per possedere la quale vale la pena lasciare tutto il resto.

Nel concludere queste note credo opportuno citare alcune “detti” che Camillo pronunciò per i suoi confratelli, segni della sua spiritualità e indicatori per noi di uno stile da imitare nella nostra missione:Ognuno domandi al Signore la grazia d’un affet­to materno verso il suo prossimo, per poterlo servi­re con ogni carità, nell’anima e nel corpo: perché desideriamo - con la grazia di Dio - servire a tutti gl’infermi con quell’affetto con cui una madre amorevole suole assistere il suo unico figlio infer­mo. È il nostro principale scopo: assisterli, anche se appestati, nell’anima e nel corpo con speciale fer­vore di carità” (G. Sommaruga, Camillo de Lellis, contestatore, riformatore, santo, ed Oari).

(p. Eugenio Sartore,  Verona, 30 settembre 2003)

Dall’esperienza dei malati

Prepariamo i nostri malati agli interventi chirurgici con la preghiera comune. Essere vicini nel chiedere Dio per aiuto, l’incoraggiamento significa loro la fonte di forza spirituale per eccellenza. Ogni volta ci raccontano le loro esperienze vissute attorno l’intervento. Poco tempo fa, due donne, preparare  da noi ci ha condiviso la loro merviglia: la prima era commossa dall’importanza della preghiera nei momenti dell’addormentarsi. Ella pregava l”’Ora aiutami Maria” ed è rimasta stupita quando l’assistente la svegliava, ancora pregando, perché soltanto allora si è rese conto della compiuta dell’intervento. Ella ci ha raccontato la sua esperienza piangendo, piena di gratitudine nel reffertorio, dove regolarmente si tiene la preghiera.

L’altra donna era incantata dalla presenza di Maria. Ella si è addormentata nella sua presenza e si è svegliata con Lei, con il Gesù bambino, circondata dai piccoli angeli.

Ognuno di noi eravamo commossi dal loro racconto, perché la grazia del Signore ci ha abbracciato con il suo amore immensa, che ha suscitato di far uscire le nostre lagrime.


Risposte

Presentiamo alcune risposte ricevute in occasione del decimo anniversario della fondazione della Famiglia Camilliana „San Camillo” di Csíkszereda:

* Calisto Vendrame, ex padre Generale, mio ex professore: „Carissima M. Bakó, ho letto con piacere il tuo Messaggio, e ho visto come servi con amore e entusiasmo il Signore e i malati.„.

* Giuseppe Cinà, presidente del Camillianum di Roma, mio ex professore: „Gentile Maria  Bakó, ho ricevuto con gioia il tuo Messaggio del 10 scorso, e l’ho letto con piacere quanto hai scritto. Felicitazioni e auguri per il prossimo… compleanno della Famiglia Camilliana! Di nuovo rallegramenti e cordialissimi saluti. P. Giuseppe Cinà”.

* Isabel Calderon, la presidente internazionale delle FCL, Columbia: „Carissima María: Sono molto contenta di sapere di te. Ho ricevuto il mesagio della F.C. che tu mi ai inviato con tante notizie buone. Grazie per il tuo impegno, entusiasmo in favore dei malati, anziani e gruppi della F.C. Un abbraccio forte. Isabel”.

* Rosa Bianca Carpene, la presidente delle Missionari „Cristo Speanza” e la presidente delle FCL Italiane: „Carissima Maria, ho ricevuto il tuo Messaggio per il mese di marzo, e ti ringrazio. Leggo che sei, siete impegnati tu e il gruppo di Transilvania per il servizio ai malati, per la cura spirituale, e materiale, e mi fa piacere. E' bello vedere come, in diverse parti del mondo, molte e diverse persone attingono alla medesima spiritualità evangelica per vivere la loro testimonianza di fede. Mi fa piacere ricevere tue notizie; ti prego di portare i miei saluti, insieme ad un ricordo nella preghiera a tutte le persone che operano con te: sentiamoci davvero uniti!”

* Borbáth Zsuzsanna, professoressa, ex partecipante dei nostri ritiri: „Grezie di cuore  per il Messaggio, ricevi i miei cari congratulazioni per il suo compleanno. Dieci anni non sono pochi e sono sicura, che con la grazia di Dio avrete ancora tanti dieci anni”.

 

Notizie:
* Ringrazio di cuore All’Associazia delle Donne e al Caritas per i 150 vestiti di bambino, giocattoli e arance, regalate alla Pediatria dell’ospedale.

* Il 25 aprile, domenica: incontro camilliano nell’Ospedale Geenerale, alle ore 16.

 


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra. ro;


Il Messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda

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