Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno VIII, nr. 73 - 2004 - giugno La pastorale
dei malatti negli ospedali Dopo tre anni e mezzo di
esperienza ospedaliera, posso affermare calmamente che abbiamo una
buona
collaborazione con i medici e lo staff ospedaliero a favore della
guarigione
dei malati. Con i malati è nato un contatto personale, di quale ciascuno tiene conto. I malati esprimono spesso la loro necessità per la cura dell’anima. Io incontro i miei malati due volta a settimana a pregare. Un’incontro di preghiera tiene un’ora e mezzo, secondo l’esigenza dei malati fin dall inizio. Prima della preghiera faccio la visita dei malati, parlo con loro, chi può essere disponibile l’invito a pregare. Non possono venire tutti, perché si trovano tanti malati ad es. nella cardiologia che non possono alzarsi dai loro letti, oppure possono fare solo alcuni passi. Con loro dobbiamo essere molto prudenti. Personalmente tengo conto di una regola: è il medico il padrone di casa, ognuno di noi seguiamo le sue prescrizioni, e lo facciamo insieme ai malati a favore della loro guarigione integrale. Dop aver finito l’incontro di preghiera, vado al solito a visitare i malati con i quali devo fare una relazione pastorale di aiuto, che mi hanno chiesto aiuto a risolvere le loro difficoltà, o almeno trovare qualche rimedio. Questi relazioni pastorali portano varie situazioni, di tutti colori. Le radici delle malattie nascondono nelle difficoltà di quali i malati non sempre hanno conoscenze chiari, ma forse è meglio così, perché dobbiamo imparare ad accettarle. Svelare le cause nascoste dei problemi è sempre la cosa più difficile. Lo facciamo in un ambiente favorabile, armonizzati con i malati. L’incontro della preghiera in sé è sempre la grazia innata. Contiene qualcosa intangibile, soprannaturale, enigma e bellezza. Il programma degli incontri è attaccata sulla mura del reffertorio dove ci incontriamo, che in tre anni e mezzo passati non è mai cambiato. Questa significa una sicurezza per i malati, che rientrando di nuovo all’ ospedale, possono adattarsi all’opportunità offerta. Una cosa bella è quando i malati dagli altri reparti sentono i nostri canti, e vengono a trovarci sulle strade delle onde del „cantico dei cantici” (si prosegue). La
„Camillian Task Force” Si presenta il padre camilliano e medico: Francis Scott Binet Camillian Task Force è un gruppo di religiosi e laici che assumono il compito di aiutare le vittime innocenti delle catastrofe naturali e delle tragedie causati dalla mano dell’uomo. L’iniziativa è aiutata dalla Provincia Camilliana Nord-americana e da padre Generale, Frank Monks. Il padre Scott, che è cittadino americano, ex alunno del Camillianum di Roma, serve quale medico e sacerdote camilliano la gente affetta da terremoti, inondazioni, guerre e disturbi etniche. Come pastore e medico accoglie la gente bisognosa di consolazione e le porta guarigione alle sofferenze fisiche e spirituali. Ogni tanto ci informa dalle varie stazioni della sua attività missionaria, così lo possiamo seguire, quando e dove serve nel mondo. Ci ha chiesto il nostro appoggio di preghiera fin dall’inizio, che ha fatto nascere una bella scoperta: in gennaio 2004 egli si è recato nelle Filippine, poi in Indonesia, sulla terra dei papua, ad aiutare gente affetta del terremoto. Quando ho saputo che non ha collegamento ne telefonico ne di radio con il suo vescovo, qualcosa è commosso in me. Ho pensato a santa Teresa di Lisieux, e le ho chiesto la sua protezione per il nostro missionario. Con i malati degli ospedali abbiamo pregato per lui e l’abbiamo offerto a nostra piccola santa. Nella mia lettera a p. Scott gli ho scritto che, oltre San Camillo a chi l’abbiamo raccomandato. Il 3 marzo ho ricevuto la sua risposta, nel quale mi ha informato che accanto San Camillo, la protettrice del Camillian Task Force è davvero Santa Teresina. Notizie: * Il sabato della Pentecoste 2004: Anche quest’anno è arrivato l’ondata innumerevole dei pellegrini a Csíksomlyó. La messa festiva era celebrata dal primate dell’Ungheria, mio ex professore, Dr. Erdő Péter. Ci ha comunicato due cose importanti: la lettera personale del Santo Padre, nella quale saluta i pellegrini di Csíksomlyó, e „il rosario seclero”, il predecessore del rosario della luce di oggi, che veniva pregata dai nostri parti 50 anni fa, dopo la seconda guerra mondiale. Dai
pellegrini venuti da Budapest alla parrocchia di Sant Agostino (nostra
appartenenza parrocchiale), siamo riusciti ospitare presso il nostro
domicilio
4 persone. * Il 2 giugno, la giornata mondiale dei bambini nell’ospedale: in nome dell’Associazione Kéknefelejcs”/Nontiscordardimé ringrazio di cuore a tutti che ci hanno aiutato sollevare i piccoli sofferenti al reparto di pediatria dell’ospedale. L”Associazione delle Donne Harghita” ci ha offerto 35 banane, 37 libri di favole, 29 riviste. La Caritas ci ha regalato 40 varie vestiti, e 87 giocattoli. L’Associazione Kéknefelejcs”/Nontiscordardimé ha fatto fare 11 nuovi vestiti bianchi. La Herbalife ci ha donato 100 varie dolciumi. * Il 25 giugno: incontro camilliano nell’Ospedale Generale, alle ore 18,00, nel refettorio del III. piano.Con
affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194
Csíkszereda, Hunyadi János,
45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro; << luglio-agosto |