Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno VIII, nr. 74 - 2004 – settenbre Dopo aver salutato i malati, discutiamo il
programma
della preghiera che si seguirà. Gli chiedo i malati se fosse in
mezzo a loro
che si aspetta ad un intervento chirurgico? Se c’è qualcuno,
allora lo
prepariamo all’evento. Le seguiamo con un’attenzione perticolare le
persone che
avranno un intervento chirurgico alla ginecologia e le madri della
maternità
che aspettano cesariana. Abbiamo un programma perticolare per la loro
preparazione. In ogni caso invitiamo la Santa
Vergine di Csíksomlyó in aiuto. E’ una grazia particolare
vivere ai piedi di
Lei, dall’ospedale si vede il suo santuario, dove ogni anno vengono
migliaia di
pellegrini, per esprimere la loro devozione filiale. Ci ricordiamo
volentieri tale
possibilità, perché tra i
malati si
trovano sempre alcuni, che non possono più fare questo gesto del
cuore, essendo
ostacolati dalla malattia. La invitiamo personalmente, chiedendoLa di
presiedere
i nostri interventi: con una mano aiutare il medico, che opera, con
l’altro
abbracciare il malato. Dopo aver pregato la la Santa
Vergine, chiediamo il suo servo fedele, il Patrono dei malati, degli
ospedali e
degli operatori sanitari, San Camillo. Lo presento in ogni occasione,
perché
c’è sempre qualcuno che non aveva mai sentito niente di lui. In
modo
particolare parlo del suo amore per il Signore, dei suoi fatti
straordinari al
servizio dei malati. Gli racconto che il cuore del Santo è
rimasto finora in
mezzo a noi, quale segno dell’amore divino. Parlo dei trecento martiri
camilliani, che si sono consumati nel servizio dei malati. Chiedo i
malati di
chiamare il loro aiuto, menzionando scherzando che „si trova sempre
qualcuno
che sta senza lavoro nei cieli”. Tale avvicinamento fa sempre sorridere
i volti
dei malati. Dopo la presentazione di San Camillo
e della sua spiritualità, preghiamo la sua litania e le sue
preghiere, poi cantiamo
un canto dei pellegrini: „Nella valle dei dolori sul mare della vita”. In conclusione chiedo i malati di
dare segno della loro fede nella sala operatoria. Tale gesto è
più che
importante, perché una persona che si abbandona al Signore, si
fida anche nel
medico. In questo modo aiutiamo il lavoro del medico. Gli confesso che
nel
nostro ospedale ogni medico consce Dio, fatto, che invece fa bene
sapere ai
malati. Abbiamo ormai la nostra esperienza
che la preparazione dei malati con la preghiera agli interventi
chirurgici
porta tanti frutti, sia durante l’intervento che nella convalescenza,
avendo
fiducia nella loro guarigione, accettando la volontà del
Signore. Chiedo gli
altri malati di visitare gli operati, perché la
solidarietà del malato spesso
può significare più di ogni
altra cosa. Se la situazione mi permette, chiedo
i malati in preparazione all’intervento di perdonare a tutti quanti,
nei
confronti quali sentono bisogno. Non è raro, che essi piangono,
e non solo che
si preparano all’intervento, sia per la commozione, sia per la tensione
che
portavano finora dentro di loro. Gli incoraggio, che qui e ora è
l’occasione
opportuno per il pianto, se quello gli porta sollievo. In questi
momenti si
svelano le profondità delle sofferenze, e lo Spirito di Dio
sorveglia sopra di
loro (si prosegue). Ritiro
della Famiglia Camilliana Laica Tra 12-15 agosto abbiamo avuto il
ritiro della nostra FCL. Questo è stato il XXX ritiro che, con
l’aiuto del
Signore l’ho effettuato negli ultimi 14 anni. Come sempre il quadro dei
ritiri
è stato „Betania: la Casa della Bontà”, nel quale aveva
luogo il ritiro con il
suo tema concreto. Quest’anno siamo andati ad un luogo adatto per la meditazione, a Szentimrei
Büdös/Puzzolente di Sant’Enrico. Questo è un luogo
balneare naturale, sulle
montagne di Harghita, che ha custodito la sua semplicità
naturale, e la familiarità
delle persone bisognose di guarigione. Il tema del ritiro era una
conclusione degli anni precedenti, con il compito di scegliere per ogni
membro
della FCL, che non l’aveva finora, un brano evangelico quale filo
condottore.
Questo è importante, perché significa una fonte di forza
crisrtiana, un
sopporto chiaro durante le difficoltà e le sfide della vita. La più giovane partecipante era Nagy
Timea, di nove anni, che da tanti anni è l’aiutante entusiasmata
delle feste
natalizie nell Ospedale Generale. Più volte l’ha condiviso i
suoi giocattoli
con i piccoli malati dell’ospedale, soprattutto con i bambini
abbandonati. La più anziana era la ormai conosciuta
Vaszi Erzsébet. A lei sono capitati i due brani 13 ai Corinzi.
Era preoccupato
con il come viverli. Quale Maria di Betania si e scordata di ogni
altro, dando
a fare in più alle Marte, motivo di riflettere a
ciascuno della casa di Betania. Ringrazio di cuore a tutti quanti che
ci hanno aiutato materialmente o moralmente nell’organizzare e nel
svolgimento
del ritiro, e rendo grazie A Dio Onnipotente, per averci concesso di
tenere
anche il trentesimo ritiro. SIPPC
– Society for Intercultural Pastoral Care and Counselling –
Società
Interculturale di Cura Pastorale e Counselling Tra
5-10 settembre, nella cura della Chiesa Protestante Ungherese, a
Kecskemét, è
stato organizzato il diciasettesimo seminario della SIPPC. I cca.
Ottanta
partecipanti sono stati da tutti i parti del mondo, formando un insieme
varieggiata secondo le culture, lingue, religioni, colori e costumi. La
tematica del seminario è stato costruito attorno
l’aggressività nei confronti
dei giovani. Per prima volta gli organizzatori hanno invitato anche un
gruppo
di giovani, per dare la loro testimonianza sull’aggressività
subito da loro, nelle
varie circostanze della vita, dove sono caduti vittime innocenti, come
la
guerra, o l’esasperazione l’ha condotta nell’aggressività come
la droga e i
fatti contro la propria vita. Il seminario si è svolto
nell’atmosfera familiare, nel quale ciascuno cercava che tutti gli
altri si
sentano bene nella gioia condivisa. Ogni relazione era presentata in
due
lingue, inglese e tedesco, traduzione ungherese era soltanto nella
presenza
delle persone ufficiali. Aveva luogo anche un’occasione
particolare: hanno prestato il diploma di supervisor
per i primi cinque membri protestanti (formatori dei cappellani). Tale
evento
significa che la Chiesa Protestante Ungherese l’ha iniziato la
formazione
permanente dei suoi cappellani. Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro |