Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno III., Numero 14. il 11 febbraio 1999, Giornata Mondiale del Malato Negli precedenti due numeri del
nostro Messaggio, abbiamo comunicato la Presentazione del Padre
Generale allo
Statuto generale della Famiglia Camilliana, e la sua intenzione
rivoltosi ai
religiosi e ai laici circa la loro collaborazione a favore dei malati. In
prossimi cinque mesi sarebbe perciò
opportuno pensare su i primi cinque capitoli della nostra Formula di vita, in ogni
Famiglia Camilliana, per un migliore comprensione, per approfondire il
suo
messaggio, fattoci proprio e naturalmente perfezionarla nella nostra
vita. I. Definizione della Famiglia Camilliana Laica 1.
La FCL è un'associazione di laici che riunisce quanti si sentono
chiamati nella
propria condizione laicale a vivere gli impegni battesimali
testimoniando
l'amore del Signore verso i malati e i sofferenti secondo il carisma di
San
Camillo de Lellis
(L’attività
delle FCL, di Transilvania è stata approvata
dall’Ufficio Diocesano di Alba Iulia il 13 marzo
1998
dall’arcivescovo Dr. Jakubinyi György, col nr. 476). 2.
La vita della FCL e l'attività che essa si svolge è
fondata sull'esempio di
Gesù misericordioso, sul Vangelo, la dottrina della Chiesa, la
cura che la
Chiesa ha verso i sofferenti, e la spiritualità dell'Ordine
Camilliano (Cfr.,
"Camilliani/Camillians"
Informazioni/Studi - N.110, dicembre 1997, p. 728). Il luogo della Famiglia Camilliana Laica nella Chiesa L'appartenenza
dei laici alla Chiesa
presenta l'Esortazione Apostolica Christifideles
Laici, nr. 18 (GIOVANNI
PAOLO
II., Christifideles Laici, Esortazione
Apostolica Postsinodale sulla
Vocazione e Missione dei Laici nella Chiesa e nel Mondo, Ed.13
Paoline,
Milano 1996). Il
mistero di quest'appartenenza
viene spiegata da Gesù Cristo nel vangelo di Giovanni: "Io sono
la vite,
voi i tralci" (Gv 15, 5a). Queste
parole illuminano la
comunione di Cristo con i battezzati: è un rapporto viva e
vivificante tramite
quale i cristiani entrano nella vita di Gesù Cristo. Tale
comunione viene
creata dallo Spirito di Dio, secondo il modello di vita della Santa
Trinità. Il
Signore Gesù ci insegna: "Chi rimane in me e io in lui, fa molto
frutto (Gv 15, 5b). Dalla comunione di Cristo e
i cristiani deriva la comunione dei cristiani. Per questa comunione,
Egli prega
così: "Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano una cosa
sola, perché
il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv
17, 21). La Giornata Mondiale del Malato Quest'anno
per la settima volta si è
stato organizzato la Giornata Mondiale del Malto, il 11 febbraio,
giorno
dell'apparizione di Lourdes. La giornata viene sempre collegata ad un
santuario
mariano. E' partito dall'Europa, prima da Roma e Czestochowa, nel terzo
anno
arrivando in Africa, dal santuario di Yamoussoukro, poi all'America
Latina,
presso il santuario di Guadalupe di Messico. La quinta stazione era
Fatima, la
sesta Loreto. Quest'anno l'ha accolta l'Asia, il santuario di Harissa
di
Libano. La
CEI per la Pastorale della Sanità
Italiana ha elaborato e ha comunicato un tema fondamentale della vita: Domanda di Salute - Nostalgia di Salvezza. Il
tema comprende quattro parti, con
una risposta alle domande dei malati: 1. Salute: "luogo"
della cura e del desiderio La
salute è come precisa anche la
dichiarazione dell'ONU, non soltanto la mancanza della malattia, il
benessere
corporeo, ma interessa anche i vissuto psichico, la dimensione
relazionale ed
il contesto ecologico-ambientale in cui la persona vive. Anche un
malato che
fisicamente non può guarire può essere "in salute",
capace cioè di
trovare una propria identità "sana", un "ben-essere" con
sé, con gli altri e con Dio. Colui che desidera di conquistare
un sempre
maggiore "ben-essere" con l'aiuto di una fede onesta non si soffoca
nel scoraggiamento, bensì diventa aperto per andare alla
scoperta di un senso,
si apre al confronto, al dialogo alla solidarietà. In caso
contrario, quando il
desiderio individuale del malato si trasforma in "diritto" e
"pretesa" di immediata soddisfazione, negando il "limite"
proprio di qualsiasi realizzazione umana e l'importanza della
componente
spirituale. 2. Salute: "esperienza" di alleanza e di
condivisione La
vita umana, pur malata, resta
vita accanto le vite, fonte e donatrice di significati, anche quando
non è
cosciente delle relazioni in cui è inserita. Hanno quindi
immenso valore tutte
quelle cure che per il malato inguaribile sono il simbolo tangibile
dell'essere
accanto. Il
fatto che la persona umana è un
essere relazionale significa che la malattia, così come la
salute, non possano
più essere viste, a seconda dei casi, come disgrazie "private" o
come
benefici "privati". La
salute e la malattia dell'altro
sono un appello all'alleanza ed esigono la "condivisione". Solo
tramite la condivisione delle proprie gioie e sofferenze il simbolo
diventa
espressione, che trova poi la sua vitalità nel mistero di
comunione della
Chiesa. Questa
alleanza difende la vita
contro la morte, annuncia la cultura della vita nei confronti della
cultura
della morte. Perciò non potrà mai essere autenticamente
terapeutica e quindi
"salutare" una relazione nella quale una delle partite del rapporto,
proprio in virtù della sua debolezza relazionale, sia negata
come soggetto (si continua). Diceva San Camillo:
"Più cuore in quelle mani, Fratelli!" Memorie - Notizie: *
il 2 febbraio (1575): la
conversione di San Camillo; *
il 18 febbraio: l'incontro della
Famiglia Camilliana; Con affetto, Mária-Hajnalka Bakó / |