Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno VII, Numero 57, gennaio 2003 L'interrogazione di
Giovanni e le nozze di Cana Nella liturgia cattolica il primo gennaio
è la festa
della Madre di Dio. Ci ricordiamo la presenza corredentrice della Madre
di Gesù
Cristo quale prima cristiana e discepola. L'Epifania ha tre messaggi:
la visita
dei saggi presso il re neonato, il battesimo del nostro Signore e il
suo primo
miracolo di Galilea, che ci è rimasto sotto il titolo "le nozze
di
Cana" nel Vangelo di Giovanni. In realtà che cosa
è successo a Cana attorno il primo miracolo di Gesù? Come
è stato preparato e
chi è stato il motore di tale evento, quando sappiamo che il
Signore non ha
effettuato un miracolo senza motivazioni serie, a caso? Neanche il miracolo di
Cana non è stato semplicemente un evento accidentale, il suo
contenuto e
messaggio sono ben profondi. Per capire la visione mistica di San
Giovanni,
abbiamo bisogno dei mezzi di riflessione usati da lui. Il teologo Albert Vanhoye nella sua esegesi
solleva
"il tono di Giovanni", fa riflettere la relazione sul quale non si
parla tanto nella teologia e ancora di meno nelle prediche. Nella prima parte
della sua
riflessione parla dell'interrogazione di Giovanni. Spiega che
Gesù non ha dato
sempre delle risposte chiare alle varie domande, bensì gli ha
permesso ai suoi
interlocutori di trovarle da soli. Nelle domande senza risposte
è sempre
presente la risposta di Gesù: egli testimonia il regno di Dio
che non è
conciliabile con delle indiscrezioni terreni (Jn 4, 12-14; 8,
53-54,
57-58; 9, 2-3; 7, 35-39; ...). Nella seconda parte
parla
"l'arrivo dell'ora" di Gesù secondo il Gv 2, 4b. La
situazione
si cambia totalmente, se non si tratta di un'affermazione di contenuto
"negativo": "Non è ancora giunta la mia ora!", bensì di
una
domanda che porta un carico positivo: "Non è giunta la mia ora?"
In
questo caso si comprende tutto il testo seguente, perché Maria,
la madre di
Gesù invita i servi: "Fate quello che vi dirà."
L'avvenimento si
procede positivamente. Il culmine della situazione si rivela nel Gv
4, 11:
"Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di
Galilea, manifestò la
sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui." A Cana è
arrivata il
glorioso inizio della sua missione, soltanto più tardi, nel Gv
13, 1
egli parlerà dell'ora del suo ritorno al Padre. Nella terza parte
l'esegeta entra
nelle profondità del rapporto interpersonale sulla base di Gv
2, 4b. Qui
si trova una domanda: "Che ho da fare con te, o donna?" nel quale
mette in rilievo il rapporto tra "io" e "te", nell'insieme
dei due e nel suo senso profondo. E’ molto importante da notare che
Gesù non
prende una posizione familiare nei confronti di sua madre, bensì
egli si
rivolge alla "donna", sorpassando così le frontiere familiari
abituali. Già qui, al suo primo passo glorioso
succede qualcosa
molto di più, che sanno soltanto loro, perché non parlano
ma lo compiono, fino
al Golgota, attraverso la risurrezione fino ad oggi, con noi e per noi. (Cfr. VANHOYE A., Interrogation
johannique et exegèse de Cana (Jn 2,4), "Biblica" 55 (1974),
157-167) "La tua vita è un
messaggio ", il
libro nuovo di Simon András Nei Messaggi anteriori ho scritto
più volte di mia
mamma-Éva, che ha passato oltre le frontiere normali del sangue,
mi ha accolto
non soltanto nel suo cuore, ma anche nella quotidianità della
sua vita. Così
András è diventato mio fratello nel termine più
bello della parola, nella
"famiglia", dove è stato "quell'amore" a rappresentare il
faro che lo scrittore ci promuove ora nel suo nuovo libro. Ella mi
dedica il
libro del suo figlio: "A mia Hajnika - mia figlia secondo lo Spirito -
in
occasione del 5 anniversario del Messaggio della FC di
Csíkszereda,
invio l'opera del mio figlio secondo il sangue - la madre beata,
Éva, il 16
dic. 2002". E' una bella coincidenza delle due cose, che
fortifica in
me la consapevolezza della mia missione, perché la mia vita
è davvero un
messaggio in Dio e che è meritevole essere portatrice e
donatrice di tale dono.
Esprimo loro la mia gratitudine per il fatto che la testimonianza del
loro
messaggio prezioso è diventato sorgente di vita, non solo per
me, ma per tanti
altri. L'ottica di Ft. Barsi Balázs
(francescano) ci aiuta
scoprire le ricchezze nascoste nelle parole di András:
"Nell'arte senza
precedenti di Simon András si giustifica quasi infinitamente
quello che ho
sentito da un pittore: “la semplicità non è uno scopo,
bensì un risltato”...
L'artista fa passare nel suo cuore un messaggio che vuole esprimersi
dentro e
tramite lui... E’ veramente una grazia celeste che egli è capace
di creare un’ambiente
dove tutto coincide nel suo splendore, e sta al suo posto definitivo,
là dove
il Dio creatore e redentore l'aveva posto... Nelle breve frasi che
seguono i
simboli disegnati è presente la brevità secca dei padri
del deserto, i
frammenti dei loro inni, e la modernità quotidiana dei
ricercatori e degli
affettuosi del Signore." Il nuovo libro di András è
scritto per i lettori
esigenti, a coloro che sanno cosa cercano. Non si trovano titoli, solo
grafiche
accanto il testo, nell'indice invece troviamo un'elenco di varie
concetti, dove
ciascuno può trovare la risposta al suo concetto desiderato. Lo Spirito Santo: La tua Vita è:/
messaggio di amore,/ che il Signore scrive/ con lo Spirito Santo./
Magari
potesse arrivare/ ai destinatari!/ Non rimanere una lettera chiusa!"
* Grazie a P. Pietro
Magliozzi per la rapidità di spedizione del diario in francese
di P. Alessandro
Toe (nostro ex compagno di scuola), che servirà a Francesca,
nostra insegnante
di Kászonaltíz; * il 16 gennaio: incontro
all'Assoc. delle Donne Harghita a trattare i progetti comuni dell'anno
prossimo; * il 25 gennaio:
incontro camilliano
all'indirizzo di quà giù;
Con affetto, Maria-Hajnalka Bakó, - 4
100
Miercurea-Ciuc, Str. Hunyadi János 45/A/27, Romania; Tel/Fax: 0040 266 316-830 - 0040 721 088 154;
E-mail: bakohajnalka@nextra.hu
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