Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno IX, nr. 83 - 2005 giugno IN DIALOGO DAL CONCEPIMENTO ALL’ETERNITA’ Il 23 magio sono stata invitata da parte delle
madri giovani a Csíkdánfalva, una località della nostra
regione, a fare una relazione alle giovani madri sul „dialogo dal concepimento
all’eternità”. La relazione era proposta per le madri con piccoli
figli e donne incinte. Il punto di partenza era una frase, ripetuta spesso
nell’ospedale, durante il mio servizio: Parlate pure con i vostri figli,
prima ancora della loro nascita, se no, dopo, può essere già
tardi. Abbiamo discutato alcuni temi, i più importanti per ora: 1. Il dialogo: Abbiamo trattato il concetto della comunicazione,
come informazioni, segni che diamo su noi stessi, al nostro ambiente. Questo
è soltanto un lato del rapporto umano, un insieme di segni, che parte
da noi agli altri. In un dialogo siamo attenti ai segnali degli altri, e
gli rispondiamo. La comunicazione diventa reciproco. I segnali del corpo
e dell’anima si trasmettono attraverso i nostri gesti, e del nostro comportamento,
cioè la comunicazione nonverbale. Il dialogo più bello, l’Annunciazione, che ha iniziato la redenzione dell’umanità,
si è svolto attorno il concepimento del nostro Signore, tra Maria
e l’angelo (Lc 1, 26ss). Dio rivolge la parola a Maria (il nome di Maria
in egiziano significa amore). Con la sua risposta
e domanda, Maria entra in dialogo con l’angelo. Nel loro dialogo Dio è
rappresentato tramile l’angelo. Il momento intrascurabile di questo dialogo
che riempie l’evento dell’Annunciazione è, che Dio assume la responsabilità
paterna per Gesù. Tale responsabilità oggi non gode di tanta
fama, vive in una crisi, che irradia nelle famiglie, poi in tutta la società.
Sul tema sono pochi che parlano, e parlano poco. Tramite il Sì di Maria la vita di
Gesù prende partenza. La vita trinitaria si incomincia in Maria. Gesù
chiede corpo solo da Maria, e riceve lo spirito da Dio, e Maria appartiene
totalmente a Dio. La maternità di Maria perciò si effettua
nel corpo e nello Spirito. Il lato corporeo e quello dell’anima, in Maria
sono in concordanza, nel suo Sì, Ella l’ha assunto tutte e
due. La maternità, quale vocazione di vita, riflette
questi due aspetti, come la responsabilità paterna si realizza nel
corpo e nello spirito. La separazione delle due dimensioni, comporta alcune
conseguenze gravi, sia per i genitori, che per i figli, pensando ai soli
„carnali”, o „spirituali”. 2. Il bambino „viene”, eppure l’aspettimao? Il bambino viene. E’ concluso nel suo nome: viene. Arriva per forza,
ci costringe di accettarlo, però, non è desiderato! Nel suo
corpo si sviluppa, perché si sono dati le circostanze biologiche.
Nella sua anima invece può sentirsi frustrato, può avere paura. Aspettiamo un bambino. Stanno insieme nel corpo e nell’anima la madre,
il padre e figlio. La comunità cristiana è responsabile per
ogni figlio concepito, perché esso è il membro della comunità,
con il battesimo è la comunità ad assumere la responsabilità
morale e di fede per lui. 3. La vita del concepimento: All’interno del corpo della madre, il feto vive
una vita a parte, secondo il programma genetica dei genitori. A 14 il feto
è già un essere umano. L’anima invece viene da Dio, a Lui è
concatenato. Il piccolo è un essere affettivo, vive in mezzo alle
vibrazioni del suo ambiente: è capace di affetto e della sofferenza,
perciò è vulnerabile. L’essenza del dialogo del feto: il feto sta in contatto sensitivo con la madre.
Tale dialogo significa nove mesi di Avvento in una metacomunicazone specifica.
Si riempie con quello che ha sentito, perciò ha vissuto. L’esmpio
più bello è la visita di Maria ad Elisabetta (Lc 1, 39ss). La paura della madre durante la gravidanza è
significativo per lo sviluppo del feto. Non è raro, che il feto compromette la
madre con dei sintomi spasmodici, che può poi provocare parto prematuro.
Le madri che fumano, permettono per i loro figli a preparare un corpo già
vecchio. 4. Il parto, quale più bella collaborazione
tra la madre e figlio. Nel caso
quando il bambino „viene”, può succedere, che la madre non lo lascia
liberamente, lo sente suo. Ha parura e sta in ansia per il figlio. Dove lo
aspettano, lì, il piccolo trova ospitalità, libertà,
comunità. 5. Complicazioni ulteriori, se la comunicazione
non era soddisfacente: può
essere preso in considerazione quale oggeto, può essere costretto
a riscontrarsi, danneggiando gravemente così la sua persoanlità.
Può ammalarsi, quale risposta al rifiuto nei suoi confronti. Se si
mette al compromesso, può sentirsi nell’inferiorità, che compromette
la stima di sé, all’incertezza, a divagare, alla diffidenza, e all’inconsistenza. Che cosa si può ricuperare? Tutto, se si fa attenzione (Mt 10, 13ss,
Gesù e i bambini). L’aiuto più grande è il bambino stesso,
se i genitori si lasiano di essere „genitori educabili” (Lk 2, 41ss,
il Gesù di dodici anni nel tempio). 6. Il dialogo dei genitori tra di loro è
la condizione fondamentale per lo sviluppo normale: il bambino ha il più grand bisogno di sicurezza.
Questo avviene dall’amore dei genitori. (Mt 5, 3ss). Assume in sé
quello che sente (20% dalle parole, 40% dal visto e 80% dall’esperienza).
Esso viene guidato dai sentimenti, quali diventano esperienze. 7. Il dialogo del bambino con Dio: il bambino
vive in Dio. Non disunisce Dio dall’uomo, esso semplicemente ama e chiede
amore. Si fida ed è fiducioso. Ha schietezza, è aperto, sincero,
senza essere volgare. Per il figlio i suoi genitori rappresentano Dio. Tale
è il compito più pesante per loro. Se si offende la sua immagine
di Dio, diventa vulnerabile anche il suo rapporto fiducioso con Lui. Nella
mancanza del modello di padre, può volgersi le spalle da Dio. Se il
modello di madre gli manca, può diventare vulgare, incapace all’amore.
Nei due casi sarà la fiducia, poi l’amore a subire un danno inestimabile. Abbiamo concluso la nostra discussione con il salmo
139: „Signore, tu mi scruti e mi conosci…” Notizie: * Giugno è il mese del Sacro Cuore del Signore,
stimiamolo degnamente la sorgente dell’amore. * Due dei nostri camilliani portatori del handicap,
Kristály Angella, e Hegyi Csaba hanno partecipato al pellegrinaggio
di Lourdes il mese scorso. Ringraziamo a Dr. Aczél Endre da Budapest,
per il suo gentile servizio di carità. * Giornata mondiale del Bambino nell’ospedale:
ringraziamo di cuore a Gergely Györgyné, Brigitta, da Budapest
per il suo regalo fatto ai nostri cari: matite, quaderni, carta da disegnare,
ecc. I piccoli pacienti si sono messi subito al lavoro, secondo le loro capacità
da fare. A Csiszer Csongor, e sua famiglia per i vestiti e giocattoli, e
a Benke Zsuzsa, che ha pensato agli adulti. Rendiamo grazie a Józsa Ottó e sua
famiglia da Budapest, che ci hanno regalato le serie della rivista Vigilia
1993-2004, che l’abbiamo esposto nell’ospedale. * Il 25 giugno: la Famiglia Camilliana di Bucchianico,
„Sant’Urbano” compie cinque anni. Il Signore la renda felice per poter essere
generatrice di spiritualità nella città di San Camillo. Il
questo giorno ci incontriamo con le Famiglie di San Domenico alle 17, nell’aula
di catechesi. Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro www.hhrf.org/gyrke/camilliana |