Il messaggio della Famiglia Camilliana di Csíkszereda Anno V, Numero 44, ottobre 2001
* Fiorenzo Tommasini, La
comunicazione non verbale: "Prima di poter operare dobbiamo saper
osservare la persona, non il malato, ripeto e sottolineo la persona
(senza il
concetto della persona non possiamo operare nessuna riabilitazione). *Luciano Perez, indica Il
luogo della comunicazione metaforicamente quale laboratorio del
tessitore
che diventa il luogo di epifania sociale della comunicazione
medico-paziente:
si cominciano a vedere o intravedere i frutti, dei disegni, delle forme
organizzate. Questo tappeto è "tessuto con il filo dell'anima"
è
acorito, non appartiene più a nessun luogo, può soltanto
essere steso e in quel
momento è il luogo. Lo spazio si organizza attorno a lui
perché in sé contiene
la direzione ed il senso. * Giuseppe Chiaretti, nel
significato cristiano dell'assistenza al malato nomina come
"custodi" responsabili gli uomini, che "sanno dove è il loro
fratello" (Gn 4, 9). La custodia dell'altro è il modo
migliore per
conoscere se stessi. Per creazione e per finalità l'altro,
l'uomo, è quindi il
sacramento naturale di Dio, e cioè un segno che veicola la sua
presenza da
riconoscere, rispettare, servire. L'altro, allora, quando soffre
diventa il
sacramento di Dio che soffre, tramite Gesù Cristo. Se avessimo
fede piena,
dovremmo poter genuflettere dinanzi ad ogni malato, così come
facciamo dinanzi
al Pane Eucaristico, per adorare una presenza reale del Signore tra
noi.
L'apostolo Giovanni ci dice chiaramente: "Se uno non ama il prossimo
che si vede, di certo non può amare Dio che non si vede. Il
comandamento che
Dio ci ha dato è questo: Chi ama Dio deve amare anche i fratelli"
Se
non so riconoscere la presenza di Dio nell'uomo, in me e nell'altro da
me, Dio
non lo incontrerò mai". (dalla conferenza Comunicare
con il malato dei medici cattolici di S. Benedetto del Tronto, il
22
ottobre 1994) La comunicazione pastorale nella pratica
quotidiana La
vocazione dell'assistente pastorale appare nella semplicità del
quotidiano:
La
comunicazione dell'assistente pastorale con il malato è centrato
sulla persona,
cioè nella tendenza di unire le tre dimensioni, fisico, psichico
e trascendentale
della persona umana:
1,
la dimensione fisica è quella che l'assistente pastorale trova
sul letto del
malato;
2,
la dimensione psichica è composta da quelli atteggiamenti
tramite i quali egli
vive il suo stato di malattia;
3,
la dimensione trascendente infine è quella prospettiva che
l'assistente
pastorale tende ad aprire per il sofferente. Le tre dimensioni sopranominati allora si
presentano in modo seguente secondo la spiritualità camilliana:
1,
in ogni malato è presente Gesù Cristo, Egli viene curato
nel malato (il malato
è una vittima sulla croce della malattia); la sua dignità
perciò è divina.
2,
il nostro stile di lavoro (curare, comportamento) è fondata sul
Buon Samaritano
del Vangelo. Questo significa un duplice compito:
a)
tramite il mio servizio esprimo la testimonianza di curare Gesù
Cristo nel
malato;
b)
offro la possibilità di essere portatore di Gesù Cristo
per il malato;
3,
per rinnovare sempre la vita promuovo e nutro in me un cuore di madre,
cui
amore oltrepassa la morte. Una madre che è capace di unire
queste tre dimensioni
importantissimi della vita, può amare anche il suo figlio
morente, perché in
lui apprezza la manifestazione della vita eterna al cui servizio si
è
impegnata.
Il
nostro sevizio pastorale ai malati allora consiste nella promozione e
nella
consapevolezza di queste tre dimensioni nei malati e negli operatori
sanitari.
Il servizio dell'assistente pastorale fa parte del corso di guarigione,
ne è
parte integrante. Il suo scopo è di mettere in armonia la
dignità della persona
affetta dalla malattia, tramite il quale contribuisce al processo di
guarigione
nel senso fisico (considerazione positiva della vita), psichico
(comportamento)
e trascendente (l'intangibile). Notizie: * l'ottobre è il mese
della Madonna; * dal 1 ottobre la nostra
FCL. si è impegnata di animare il programma di preghiera degli
alunni ungheresi
"csángó" dalla Moldavia, nel collegio Márton Áron, dalle ore 21,00. La preghiera
di sera si è iniziato
dieci anni fa, con il rosario * l' 8 ottobre: la festa
della Patrona di Ungheria, festa della cappella ungherese di Roma, la
chiesa in
roccia di Budapest, e quella di Csíkcsomortán; * il 18 ottobre: San
Luca, evangelista medico; * 18-20 ottobre: giorni
dei medici della provincia Csík; * il 25 ottobre: incontro
camilliano di Csíkszereda; * il 28 ottobre:
inaugurazione dei nuovi membri della FCL. a Marosszentgyörgy (San
Giorgio di
Maros); Con affetto, Maria-Hajnalka Bakó, R - 4 100 Miercurea-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3, Romania; Tel/Fax: 0040 66 316-830 |